Cronaca

Sigfrido Ranucci: "Ma è stato giusto dare voce anche a chi ha avuto danni"

Il giornalista: "Dati incompleti sulle reazioni avverse. La cosa peggiore sarebbe stata non dare le informazioni in nostro possesso. E tutte le istituzioni italiane che abbiamo contattato non ci hanno voluto rispondere. Ci tirano per la giacchetta di qua e di là, a seconda di dove tira il vento della politica. Ma sarebbe gravissimo chiuderci: la trasmissione non è mia. È di chi paga il canone"

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ROMA. "Nessuno mette in discussione l'utilità dei vaccini. Io ho fatto vaccinare mia figlia. Ma vogliamo parlare anche delle controindicazioni?". Travolto dalle polemiche, il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, difende l'inchiesta andata in onda su Rai3 criticata duramente dalla politica e dal mondo scientifico.

Ranucci, vogliamo buttare al vento anni di campagna per far vaccinare le ragazze contro il papilloma virus?
"Spero proprio di no. Questo è il messaggio che vuole far passare chi ci attacca. La cosa peggiore è non dare tutte le informazioni".

Veramente la accusano di aver dato un'informazione parziale: per lei cosa mancava nella vostra inchiesta?
"Le voci delle istituzioni. C'erano dati che non collimavano e noi abbiamo cercato di capire perché. Abbiamo scritto al dottor Roberto Burioni a gennaio. Nessuna risposta. Abbiamo contattato, ma non hanno accettato di intervenire, l'Aifa, l'Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute. Abbiamo invece intervistato i responsabili dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco".

Non pensa di aver dato un messaggio negativo?
"No. Nessuno ha mai messo in discussione l'utilità dei vaccini, anzi, all'inizio della puntata ho detto esattamente il contrario. Chi ci accusa di questo non ha visto la trasmissione. Vogliamo registrare anche le reazioni di chi si è vaccinato e è rimasto inchiodato sulla poltrona?".

Molti dicono che l'inchiesta era sbilanciata.
"Report ha sempre puntato sulla chiarezza, e continuiamo a farlo. Abbiamo dato conto del reclamo presentato da alcuni scienziati danesi dell'associazione di ricercatori indipendenti Nordic Cochrane, gli stessi che denunciarono il farmaco anti-obesità. La loro nota sul vaccino contro il papilloma virus è stata accolta dal Mediatore europeo, un organo pubblico che vigila anche sui metodi con cui entrano sul mercato i vaccini".

Non crede che si possa essere creata confusione?
"La diffidenza aumenta quando sei poco trasparente e fai la lotta alla corruzione. Poniamo che i controllori del farmaco siano finanziati dai controllati: sono io che denunciando il conflitto di interessi danneggio questo sistema? La confusione vera è sui dati dei decessi, sulle persone che si ammalano dopo la vaccinazione. Abbiamo fatto luce su come funziona la farmaco-vigilanza: entro 36 ore le eventuali reazioni avverse ai vaccini vanno segnalate, ma non sempre accade. Non ce lo siamo inventato noi, abbiamo raccolto le testimonianze. Vogliamo riflettere sui numeri?".

Quali?
"Per la regione Lombardia sono 692 i casi di segnalazioni avverse. Per l'Aifa a livello nazionale sono solo 293. Delle due l'una: qualcuno ci dicesse i dati reali. Nonostante venga sbandierata la trasparenza, i numeri non sono accessibili a tutti, sono parziali e non tornano i conti. Non tornano quelli che riguardano la mortalità per tumore al collo dell'utero, per capire se funziona o no il vaccino".

Non si rimprovera niente?
"Abbiamo ripercorso tutta la vicenda, abbiamo dato la parola a persone che non erano riuscite a segnalare la loro reazione avversa. Saranno anche pochi casi, ma per questo devono essere abbandonati? Credo di no. Il servizio pubblico deve seguirli".

Nella stessa puntata Roberto Benigni vi ha querelato.
"Mi ha sorpreso. Non abbiamo mai detto che ha usufruito di finanziamenti pubblici per ristrutturare gli studi di Papigno. Abbiamo tutte le carte".

Perché Report è finito nell'occhio del ciclone?
"Ci tirano per la giacchetta di qua e di là, a seconda di dove tira il vento della politica". La Rai ha aperto un'istruttoria. Gira voce che il programma potrebbe essere chiuso. "Sarebbe gravissimo. Report non è di Sigfrido Ranucci, è dei cittadini che pagano il canone".