Politica

La mail di Raggi a Casaleggio: "Marra onesto e trasparente"

La comunicazione al leader riversata ad agosto nella chat che condivideva con i due dirigenti

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ROMA. "Onestà, trasparenza e rigore morale". Doti che Virginia Raggi riconosceva ai suoi fedelissimi, Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Il primo in carcere per corruzione (e con lei indagato per abuso d'ufficio per la nomina del fratello, Renato, a capo del dipartimento Promozione Turismo); il secondo inquisito (abuso, sempre insieme alla sindaca) per la sua nomina a capo della segreteria politica del Campidoglio e invischiato in una faccenda assai confusa di polizze vita intestate alla prima cittadina. Eppure per lei, erano due collaboratori indispensabili, E, soprattutto, persone di specchiata moralità.

È il 14 agosto. La sindaca gira nella chat "Quattro amici al bar", un messaggio lunghissimo che, dice, "ho inviato oggi a Casaleggio". Lo manda a Frongia, Romeo e Marra. Un testo lunghissimo che riassume tutto il "Raggi pensiero". Le sue, tante, difficoltà, le amicizie, i progetti. Confidenze che fa a Davide Casaleggio, spiegando anche perché: "Sino ad oggi sei stato l'unico a darmi una motivazione che non fosse: noooooo". La questione è quella delle nomine della sua giunta e del suo staff.

"Se a tuo avviso la non opportunità politica della nomina risiede nel fatto che alcune persone hanno lavorato con le amministrazioni precedenti, circostanza normale essendo dipendenti, e quindi non "vergini", allora lo stesso ragionamento deve essere applicato all'assessora all'Ambiente Paola Muraro. Sul suo capo, peraltro, oltre ai 12 anni di lavoro come consulente in Ama (che è un disastro totale), ci sono telefonate con Buzzi, sue dichiarazioni del 2014 a favore degli inceneritori, ecc. Inoltre, lei ha anche un 335 positivo, ossia hanno iscritto un presunto reato a suo carico (lo staff romano lo sa e ha fatto quadrato, come anche noi del resto), del quale ignoriamo gli estremi. Non è un avviso di garanzia ma potrebbe diventarlo". Come detto, era il 14 agosto. Appena 4 giorni prima, il 10 agosto, Raggi aveva detto: "L'avviso di garanzia per Muraro? È un'ipotesi al momento irreale". Bugia: sapeva bene che stava per arrivare.

L'avvocata grillina continua: "Non la conoscevo. Ce l'ha presentata Stefano Vignaroli. Ti dico una cosa: mi sembra brava e proprio il fatto di aver lavorato all'interno del sistema fa sì che lei possa "girare la chiave nel quadro e far partire la macchina". I nostri detrattori chiedono "discontinuità", ma è proprio questa esperienza che ci consente di produrre risultati".

L'assessora (dimessasi il 13 dicembre perché indagata dopo un tira e molla durato mesi) usata come esempio per difendere gli "amici al bar". "Così è per le altre persone che sono di nostra fiducia. Romeo è iscritto al M5S dal 2012, lo conoscono tutti i consiglieri perché li ha sempre aiutati durante le sessioni di bilancio, ha collaborato con alcuni dei nostri senatori". Romeo, il suo capo segreteria. Quello delle polizze. Lo stesso che lei, due giorni fa, ha denunciato. Poi l'ex capo del personale: "Marra lavorava più con noi consiglieri. Loro, come gli altri nostri collaboratori storici, possono "girare la chiave e far partire la macchina" e lo stanno già facendo. Ed è questo che, unitamente all'onestà, al rigore morale, al rispetto ferreo della legge, ci aiuta a non sbagliare a produrre da subito i risultati che servono per far vedere ai romani (e al mondo) che questa amministrazione sta già lavorando e fa cose. Se mettessimo tutte persone anche preparate ma "vergini di amministrazione", starebbero i primi sei mesi solo a capire dove è il bagno. E non abbiamo tutto questo tempo, non ce lo daranno i nostri nemici".

Il tempo non lo concederà la giustizia. Il suo staff è stato fatto a pezzi da arresti e avvisi di garanzia. Ma lei non sospetta nulla. Anzi, sponsorizza. "Se loro non vanno bene, a maggior ragione, non dovrebbe andare bene neanche la Muraro: applichiamo due pesi e due misure a una persona che non conosco e che, a differenza degli altri, potrebbe vedersi complicato il percorso da un "intoppo processuale" già esistente? Questo voglio che rimanga scolpito nella pietra: io non credo che siamo tutti insostituibili, ma se vogliamo raggiungere risultato, dobbiamo capire chi ci può aiutare a farlo nel migliore dei modi. Con onestà, trasparenza, rigore morale e, soprattutto, nello spirito del M5S. E a Roma, sebbene non siano molte, queste persone ci sono". E per la sindaca si chiamano Salvatore Romeo e Raffale Marra.
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