Roma

La guerriglia dei taxi a Roma, dai "neri" ai cinquestelle: se l'autista cambia leader

La parabola di "Merlo", alla testa della rivolta, folgorato da Taverna. Guida i "Soffokati": nelle ronde anti-ncc i nomi di Romanzo Criminale

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Decine di migliaia di voti. Uno straordinario bacino di preferenze. Attrarsi le simpatie dei "tassinari" romani è tra le prime prescrizioni del vademecum del provetto candidato sindaco. Con Gianni Alemanno i conducenti delle auto bianche flirtarono per tutta la (vittoriosa) campagna elettorale. Anche l'amministrazione Marino non si tirò indietro di fronte al corteggiamento, limitando l'accesso a Roma degli ncc autorizzati da altri comuni. Una manovra resa vana dalla scure del Tar del Lazio, che annullò la delibera di giunta datata 30 dicembtre 2014. Ad accompagnarla, già allora, una mozione del M5S capitolino. La medesima forza che ieri si è schierata con i tassisti in protesta. La discesa in piazza della sindaca Virginia Raggi è una conferma: nessuno - neanche i grillini - sembra poter fare a meno dei 7.800 autisti che da giorni, in agitazione selvaggia, hanno bloccato il servizio in città. "Durante la corsa per il Campidoglio ci sono stati vicini", conferma oggi uno dei membri del comitato elettorale della prima cittadine pentastellata.

Perché i tassisti, almeno nell'ultimo quinquennio, hanno dimostrato di essere camaleontici. Maestri nell'allestire proteste eclatanti e ormai esperti di public relations, hanno cambiato pelle più volte. Fino a vestire panni pentastellati. Come ha fatto il leader dei Soffokati, il "Merlo" (nome di battaglia) che ormai da sei giorni è il motore della protesta contro l'emendamento Lanzillotta, accusato di favorire Uber. Il suo profilo Facebook, ora un manifesto a 5Stelle, ne racconta il cambio di casacca. Prima le foto al Circo Massimo datate gennaio 2012: eccolo accanto ai compagni dell'Uritaxi del magnate Loreno Bittarelli, candidato prima per il Pdl e poi per FdI, a protestare contro la liberalizzazione delle licenze. Poi la conversione e l'amore, più che corrisposto, per la creatura di Grillo e Casaleggio. E, in particolar modo, per Paola Taverna. La senatrice romana M5S è un idolo, un punto di riferimento. Più del premier in pectore Luigi Di Maio, immortalato accanto a tre Soffokati, impegnati in uno dei consueti servizi volontari antiabusivismo all'aeroporto di Fiumicino. Taverna, infatti, è parte recitante di uno dei filmati del "Merlo". La coppia manda baci e abbracci "a tutti i tassisti". Protagonista indiscussa, la pentastellata: "Un bacio a tutti e un bacio ancora più grande ai Soffokati che veramente con il Movimento sono una cosa sola, vi voglio bene".

Benissimo, perché è la senatrice ad aprire al compagno di video le porte del comitato elettorale di Virginia Raggi. Poche ore dopo la vittoria, il "Merlo" è lì a reggere un vessillo grillino con la neosindaca (già incontrata nel corso della campagna) e Taverna: "Sono stato invitato da Paoletta ", scrive lui in replica a un commento social. Destini incrociati.
O meglio, fortuna. Cercata, sudata: il leader dei Soffokati è un moto perpetuo. I colleghi se lo ricordano di almeno due sigle: in pettorina gialla per il Tras (Taxi service aeroporti e stazioni) e poi con lo stemma di Taxi Elite, internazionale tassista - oggi gli autisti spagnoli protesteranno per gli amici romani davanti al consolato italiano di Barcellona - di matrice antiuberista.

Il diario di bordo del clan del "Merlo" racconta pure l'invenzione dell'adesivo per auto bianche contro gli abusivi ( "Don't take an illegal taxi, take a white regular taxi" ), la trasferta parigina per partecipare al violento corteo contro il solito Uber e le ronde all'alba in centro storico, tra Campidoglio e Colosseo, contro gli ncc "burini", i conducenti con licenze non rilasciate dal Comune di Roma. Nessuna rissa, per carità. Ma un certo gusto per i soprannomi à la Romanzo Criminale: Dandi, Bufalo, Dodo, Fede. "Stekka para per tutti", scrive il "Merlo" su Facebook riprendendo il Libanese tratteggiato dalla penna di Giancarlo De Cataldo.
E i tatuaggi da nostalgici del ventennio? I saluti romani? Lasciati ai colleghi che bazzicano ancora l'ultradestra. Quelli che non hanno intuito le potenzialità del M5S. Come si cambia per non morire... soffokati.
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