Torino

Torino, tradita dal marito con la maestra del figlio, la fa licenziare e la "perseguita": accusata di stalking

Ma la procura chiede l'archiviazione: "Normale reazione allo choc della scoperta". Il caso nelle mani del giudice

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Il confine tra la collera e lo stalking. Il sottile limite tra il libero esercizio della propria rabbia e un reato. Quella finita al vaglio del giudice è la storia di un tradimento scoperto, e delle sue conseguenze a livello giuridico. È la storia di una moglie che un giorno si è resa conto che il marito portava tutti i giorni suo figlio all’asilo nido non tanto per spirito paterno, ma perchè aveva una relazione con la maestra del piccolo.

Galeotto è stato un sms inviato dall’educatrice all’amante il giorno di capodanno. Un messaggino di auguri, dal contenuto però inequivocabile. La moglie l’ha visto: fulmini e saette per tutti. La prima reazione è stata quella di cacciare il marito da casa. Lui ha passato la notte del 31 dicembre in albergo, a pensare alla famiglia distrutta . Lei ha atteso la riapertura del nido ed ha scatenato la sua ira funesta. Il primo giorno di scuola, dopo aver lasciato il bimbo in classe, ha bussato alla porta della dirigente scolastica, raccontandole tutto. La conseguenza è stata che la maestra, che era in prova, è stata allontanata dalla scuola. Per due settimane, la moglie tradita l’ha poi “perseguitata”, con incontri fugaci, ma incutendole ansia. Un giorno l’ha affiancata in auto per strada, e con il cuore spezzato ma gonfio di rabbia, le ha detto: «Cammina tranquilla, per ora. Ma sappi che prima o poi dirò tutto a tuo marito. Ma non adesso. Lo farò quando meno te l’aspetti». In un paio di altre occasioni l’ha poi insultata, dandole della “p...a”. La maestra, spaventata, angosciata, distrutta, rimasta pure senza lavoro, l’ha querelata.

L’accusa è “stalking”, perché i comportamenti della madre del suo alunno le avevano creato ansia e paura: ormai viveva con il terrore di incontrarla. Ma il pm Francesco Pelosi, dopo aver fatto alcuni accertamenti, ha deciso di chiedere l’archiviazione per la moglie tradita. Quello che è successo nelle due settimane successive alla sbandata del marito rientrerebbe, secondo la procura, nei limiti di una “normale” reazione allo shock di quell’amara scoperta. La rabbia, gli epiteti e la minaccia di rivelare in futuro il tradimento anche al coniuge della maestra, si possono giustificare alla luce del suo cuore infranto. Si tratta, per il pm, di un comportamento circoscritto in un ristretto arco di tempo. Diverso sarebbe se continuasse con le sue rimostranze anche in futuro.

Ma la maestra, difesa dall’avvocato Anna Ronfani, ieri mattina si è opposta alla richiesta di archiviazione. «Il sentimento dell’indagata sarà anche giustificabile, ma non lo sono le sue condotte - spiega il legale - E’ ormai accertato che per lo stalking bastano due episodi, che abbiano caratteristiche di minaccia, violenza, e molestia, per integrare il reato. In quei 15 giorni ci sono stati più episodi che hanno provocato gravi conseguenze e modificato le abitudini di vita della mia assistita. Ci sono dei limiti che non vanno oltrepassati, e che la legge non può far passare aprendo la strada a qualsiasi tipo di reazione». Il giudice per le indagini preliminari Arianna Busato è l’arbitro chiamato a tracciare il perimetro tra la collera e il reato.