Palermo

E' morto Mario Fasino, presidente della Regione negli anni Settanta

Aveva 96 anni. Deputato democristiano all'Ars dal 1951 al 1986, guidò cinque diverse giunte fino al 1972. Negli anni Cinquanta fu anche presidente del Palermo calcio. Una delle sue ultime dichiarazioni: "Oggi in politica troppe grida e risse"

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Fu presidente della Regione e dell’Ars, ma anche – primo politico della storia – del Palermo calcio. È morto stamattina a 96 anni Mario Fasino, pioniere dei centristi siciliani e a capo di ben cinque giunte regionali dal 22 febbraio 1969 al 22 dicembre 1972. Ma il poliedrico politico dc (era nato a San Severo, in provincia di Foggia) guidò anche la società rosanero nel 1953-1954, al termine dei sei anni che videro il club di viale del Fante in serie A nell’immediato Dopoguerra.

Fasino, i cui funerali saranno celebrati giovedì alle 10,30 nella chiesa di Santa Maria di Monserrato, in via delle Croci, ha lasciato però molto più il segno sulla storia politica dell’Isola. A Palazzo d’Orléans entrò dapprima come dirigente, ma dopo una militanza nell’Azione cattolica e la direzione di “Voce cattolica”, diventò vicesegretario regionale della Dc e con lo Scudo crociato fu eletto all’Ars nel 1951: una strada che da Palazzo dei Normanni lo portò in breve al governo regionale, dove approdò dapprima come assessore ai Lavori pubblici, poi all’Industria e infine all’Agricoltura. Da questa casella, Fasino mosse verso la presidenza della Regione, che mantenne per oltre tre anni. Fu poi presidente del Parlamento regionale e di nuovo assessore al Turismo e poi al Territorio. Fatta eccezione per un breve periodo, fra il 1981 e il 1983, rimase ininterrottamente all’Ars fino al 1986.

Fino agli ultimi giorni, l’ex presidente ha mantenuto la lucidità politica, come ricorda Domitilla Alessi, figlia dell’ex presidente della Regione Giuseppe Alessi: “In lui – dice – ricordiamo gli anni migliori dell’Autonomia siciliana. Nell’ultimo periodo, insieme con mio padre, ha dato vita all’Associazione ex parlamentari, oggi guidata da Rino La Placa. È stata una persona che ha sempre amato lavorare in silenzio, con uno stile diverso”. Come lo stesso Fasino ebbe a notare un paio d'anni fa, in una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche: “Quando vedo in tv le grida, le risse in aula, certe scene di deputati che si insultano – disse all’AdnKronos - io mi arrabbio. Non avendo argomenti seri, ognuno si inventa qualcosa. Queste polemiche non sono degne di una classe dirigente, mi spiace ammetterlo ma è così. In passato non era così”.