Palermo

Musei chiusi a Natale, Crocetta non ci sta: "Ricorriamo ai lavoratori Asu"

L'attacco di Miceli, Pd: "Non vogliamo una Sicilia che rifiuta i turisti". L'assessore si difende: "I numeri ci danno ragione"
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C’è l’assessore che rivendica la linea. Il Pd che va all’attacco. E il presidente della Regione Rosario Crocetta inflessibile: “Non voglio più leggere di parchi e musei chiusi di domenica e nelle festività”.

Dopo il dossier di Repubblica Palermo sui musei chiusi a Natale e Capodanno il dibattito politico si infiamma: per il segretario provinciale del Pd palermitano Carmelo Miceli “la Sicilia terra di turismo chiusa per ferie non è la Sicilia che vogliamo”, mentre per l’assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio il suggerimento di chiudere i battenti durante le feste è giustificato dai “dati rilevati nel 2014 e nel 2015”, secondo i quali “i flussi dei visitatori nei musei e nei siti rimasti aperti per Natale e Capodanno non sono così significativi da compensare i costi della doppia indennità spettante al personale di custodia”. Il presidente della Regione, però, non vuole sentire ragioni: "Circa 1.500 lavoratori Asu – dice – saranno destinati ai beni culturali in Sicilia, ai parchi archeologici e naturalistici. Abbiamo tutti questi lavoratori, utilizziamoli. Sarà studiato un progetto specifico sul fondo sociale europeo e non costeranno alla Regione un centesimo in più".

Come spiega Repubblica Palermo oggi in edicola, infatti, molti musei e siti archeologici chiuderanno. Fra gli altri, a Natale e Capodanno non sarà possibile visitare la Cappella Palatina di Palermo, la Neapolis di Siracusa, la Villa del Casale di Piazza Armerina e il museo regionale di Aidone che proprio il 21 dicembre vedrà il ritorno della “Testa di Ade”. Con questi resteranno vietati ai turisti alcuni siti meno gettonati: il Salinas, Solunto, Monte Jato e il parco dell’Himera. Aperti, invece, la Valle dei Templi di Agrigento, il teatro antico di Taormina, la Gam di Palermo, l’Abatellis, Palazzo Mirto e l’Oratorio dei Bianchi. Orari ridotti per Segesta, il museo “Pepoli”, l’area archeologica di Marsala e il museo del Satiro di Mazara del Vallo. Fuori dai confini regionali, invece, saranno aperti gli Uffizi e Pompei.

Per Miceli non è abbastanza. “Puntare a essere un polo turistico d’eccellenza e derogare alle regole basilari dell’accoglienza e dell’offerta culturale – attacca il segretario provinciale del Pd – significa essere nella migliore delle ipotesi dei miopi”. E la Lega va all’attacco: “La Regione – dice il responsabile per la Sicilia occidentale del movimento di Salvini, Alessandro Pagano – decide la chiusura dei musei a Natale e a Capodanno e il Partito democratico, azionista di maggioranza del governo regionale, non sa fare altro che imbastire una polemica puerile e ridicola. Il segretario provinciale del Pd Miceli, che intima l’immediata revoca dell’ordinanza di chiusura, sappia che non spaventa nessuno. Piuttosto perché non dice ai suoi colleghi dell’Ars di staccare la spina a Crocetta? A chiudere dovrebbe essere anticipatamente questa legislatura”.

Vermiglio, però, difende il suo operato: “È massimo l’impegno di questa amministrazione nel valorizzare il nostro patrimonio culturale tutto l’anno. La recente organizzazione per poli museali attuata dal dipartimento – osserva l’assessore – consentirà ai responsabili delle strutture museali di promuovere al meglio i singoli siti e i musei avvalendosi, dove occorre, di una maggiore flessibilità nell’utilizzo del personale”. Insomma: fate voi. Ma “i flussi dei visitatori non sono così significativi”.