Milano

Como, padre disperato dà fuoco alla casa: morto con i 4 figli, anche la bimba non ce l'ha fatta

I soccorritori (lapresse)
Tre piccoli sono deceduti dopo i disperati tentativi di rianimarli. L'uomo, 49enne senza più un lavoro, è stato trovato già senza vita. La bambina di 5 anni è morta in ospedale in serata. Erano tutti distesi sul letto, uno accanto all'altro
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Un incendio è divampato all'interno di un appartamento, all'ultimo piano di una palazzina, in via San Fermo della Battaglia a Como. Tre dei quattro fratellini sono deceduti insieme al padre, una bambina di 5 anni è morta in serata. Sarebbe stato l'uomo a dare fuoco all'appartamento, in una tragedia che racconta di un uomo disperato che aveva perso il lavoro e che si è reso responsabile di un omicidio-suicidio, incendiando la sua casa e uccidendo i suoi bambini. Restano pochi dubbi, secondo gli inquirenti, circa la dinamica della tragedia. Nelle ultime settimane, tra l'altro, temeva che gli sarebbero stati tolti anche i bambini: vivevano già senza la mamma, via da casa per curare la depressione di cui soffre in una comunità.
 

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Papà, mamma e i quattro figli, tutti nati in Italia (il più grande undici anni fa), abitavano in una casa assegnata dal Comune e ricevevano settimanalmente pacchi e sussidi pubblici per riuscire a sopravvivere. I bambini erano perfettamente integrati e il padre aveva un permesso di soggiorno di lungo periodo ma, comunque, restava senza lavoro. Dall'inizio dell'anno scolastico, però, Faycal Haitot "non stava mandando a scuola i bambini, sono aumentate le segnalazioni e i colloqui a cui non si presentava" ha spiegato il vicesindaco Alessandra Locatelli. Era stato offerta per i bambini la mensa gratuita, il doposcuola garantito e anche aiuto per trovare lavoro. "Stiamo ricostruendo gli ultimi mesi" ha detto Locatelli, assessora ai Servizi sociali. Della loro situazione si era interessato anche il tribunale per i minorenni "e può darsi che lui abbia fiutato che a breve gli avrebbero tolto i bambini", ha aggiunto.

I vigili del fuoco sono arrivati con cinque squadre per spegnere le fiamme e hanno recuperato 4 bambini, , tutti nati in Italia, tre femmine - di 3, 5, 9 anni - e un maschio, di 11. Tre di loro sono morti dopo numerosi e disperati tentativi di rianimarli negli ospedali di Como, Varese e Cantù dove sono stati portati. Il padre, 49 anni, di nazionalità marocchina, è stato trovato già morto dai soccorritori. Dopo oltre due ore di tentativi di rianimazione è ripresa l'attività cardiocircolatoria della piccola, che si credeva l'unica sopravvissuta. La bimba è stata trasportata all'ospedale Buzzi di Milano, le sue condizioni erano gravissime, e in serata è arrivata la notizia del decesso.
 

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A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa che hanno visto il fumo uscire dall'abitazione: in pochissimi minuti cinque squadre dei vigili del fuoco, quattro ambulanze e tre volanti della polizia con i vigili urbani hanno raggiunto la palazzina. Le fiamme sono state subito spente dai vigili che poi sono entrati all'interno dell'appartamento con l'autoscala. "Li abbiamo trovati tutti nella stessa stanza, distesi su un grande letto", ha raccontato uno dei primi soccorritori a entrare nell'appartamento. "Un letto matrimoniale che era stato 'allungato' avvicinando due materassi uno sopra l'altro a formare una unica grande zona per dormire. Nessuno presentava bruciature, e i bimbi erano tutti composti intorno al loro papà".

All'interno dell'appartamento è stato ritrovato materiale accatastato, tra cui molti giornali che l'uomo sembra stesse accumulando da tempo, stando a quanto riferito da un vicino di casa. E' stato questo a far pensare sin dai primi momenti che l'incendio sia stato appiccato dall'uomo stesso all'interno dell'abitazione. "Apriremo un'inchiesta", ha detto il procuratore di Como Nicola Piacente.

L'uomo, regolare, si era ritrovato senza un lavoro, mentre la moglie, che non era in casa, si trova da circa sei mesi ricoverata in una struttura per problemi psichici. Era lui a occuparsi dei piccoli. Tutta la famiglia era seguita dai servizi sociali di Como e si trovava in una situazione di difficoltà. Abitavano in una casa gestita dalla Fondazione Giovan Battista Scalabrini e non pagavano l'affitto. "Ci pensava l'associazione a coprire le spese condominiali", ha detto il proprietario dell'immobile che ha raccontato di aver incontrato l'ultima volta il Haitot due mesi fa. "Non li conoscevo bene, ma erano una famiglia tranquilla, come tanti altri qui a Como".
 
Sconvolti i vicini di casa e i conoscenti dell'uomo. "Stamani alle 7,30 sono uscito dalla palazzina a fare due passi e non mi sono accorto di niente - è il racconto di Reza Nasir, cittadino iraniano da molti anni in Italia, residente nella stessa palazzina - rientrando però ho sentito dei condomini che urlavano, mi sono precipitato fino all'appartamento in fiamme e a quel punto, con un badile, abbiamo spaccato la porta". "Il papà era un uomo molto dignitoso - ha continuato il vicino - da un po' di tempo, da quando la moglie era stata ricoverata per depressione, stava sempre con i bambini. Era davvero premuroso ma so che ha avuto problemi sul lavoro per via delle sue assenze dovute proprio alla necessità di accudire i 4 figli".

"L'ultima volta che l'ho sentito è stato un anno e mezzo fa", ha detto Agnes Oketayot, ugandese da 13 anni residente a Como, e mamma di una compagna dell'asilo di una delle bambine che questa mattina sono rimaste coinvolte nell'incendio della palazzina. "Era in attesa di una risposta da parte del tribunale dei minori perché aveva chiesto un aiuto al giudice. Il papà non lavorava da diverso tempo e da quando la mamma era ricoverata in ospedale stava sempre con i bambini. Accettava tutti i lavori, anche il lavapiatti, ma faceva fatica".

"E' stata una tragedia e siamo particolarmente vicini alla mamma, che continueremo a seguire attraverso i nostri servizi garantendole tutto il sostegno necessario", sono state le parole del sindaco di Como, Mario Landriscina che ha visto la donna, assistita da psichiatri e psicologi dell'ospedale Sant'Anna, nella camera ardente dell'ospedale dove si trovano i corpi di due dei suoi bambini. "Non era in condizioni di dire qualcosa ma solo di piangere".