Milano

Inchiesta Expo, la procura generale: "Processare il sindaco Beppe Sala"

Ma 'cade' l'accusa di turbativa d'asta. L'imputazione per la presunta retrodatazione della nomina di due membri delle commissioni di gara
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Nell'inchiesta sul maxiappalto per 'la piastra dei servizi' di Expo, la procura generale di Milano chiede il processo per il sindaco di Milano ed ex commissario dell'Esposizione generale, Giuseppe Sala. Ma il rinvio a giudizio riguarda solo l'imputazione di falso ideologico e materiale per la presunta retrodatazione della nomina di due membri delle commissioni di gara. Cade invece l'ipotesi di turbativa d'asta per l'appalto del verde - la fornitura di seimila alberi per il sito espositivo - che venne scorporato da quello principale. Posizione, quest'ultima, che la procura generale ha stralciato per quanto riguarda Sala in vista della richiesta di archiviazione.

Sala pronto a difendersi: "Una memoria per smontare le accuse"

Secondo le accuse, mosse dalla Procura generale guidata da Roberto Alfonso, nel maggio 2012 Sala avrebbe retrodatato due verbali di nomina "della commissione aggiudicatrice" della gara da 272 milioni di base d'asta per la piastra - era la più importante di tutta l'Esposizione - con "l'intento di evitare di dover annullare la procedura fin lì svolta" anche per il "ritardo" che si era già accumulato sui "cronoprogrammi" dell'Expo. Quando si seppe dell'iscrizione nel registro degli indagati, era il dicembre 2016, il sindaco si era 'autosospeso' dal suo incarico in Comune (anche se tecnicamente questa formula non esiste), salvo poi rientrare a Palazzo Marino dopo alcuni giorni.

L'inchiesta è stata al centro di uno scontro in procura, nei mesi scorsi: a gennaio il gip Lucio Marcantonio aveva disposto la proroga per altri sei mesi delle indagini, fino al 10 giugno, come chiesto a dicembre dal sostituto pg Felice Isnardi in seguito all'avocazione dell'inchiesta dopo che il gip Andrea Ghinetti aveva respinto la richiesta di archiviazione presentata dai pm. Il pg Isnardi, dopo aver sfilato di mano il fascicolo alla procura, ai nomi dei cinque indagati originari - gli ex manager di Expo Antonio Acerbo e Angelo Paris, l'ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita e gli imprenditori Ottaviano ed Erasmo Cinque (per loro le accuse, a vario titolo, sono corruzione e turbativa d'asta) - ha ritenuto di aggiungere quelli di Sala, accusato di falso, e dell'imprenditore Paolo Pizzarotti, accusato di tentata turbativa d'asta.