Firenze

Bebe Vio: "Fossi stata vaccinata, non avrei preso la meningite"

La campionessa parolimpica si racconta: "I medici consigliarono ai miei genitori di aspettare perché troppo piccola"

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"Fossi stata vaccinata, non avrei preso la meningite". Parole di Bebe Vio, la campionessa parolimpica oro ai mondiali di fioretto a Rio e reduce dalla cena di gala alla Casa Bianca con la delegazione italiana al seguito della Presidenza del Consiglio. Diciannove anni, schermitrice, Bebe Vio è diventato il simbolo di chi riesce a superare tutte le prove della vita, anche le più dure. A lei la vita è cambiata nel 2008 a causa di una malattia, la meningite acuta.

Ma Bebe ha reagito, scoprendo che si può tirare di scherma anche in carrozzina. Sempre ironica e diretta Beatrice Bebe Vio ha rilasciato un'intervista al Tirreno come testimonial per le campagne di vaccinazione. A partire dalla Toscana, dove la meningite nell'ultimo anno ha colpito 23 volte. Bebe Vio, prima di ammalarsi di meningite, non era stata vaccinata: "I medici l'anno precedente alla mia malattia avevano consigliato ai miei genitori di aspettare - racconta - dicevano che ero troppo piccola. Penso che se fossi stata vaccinata non l'avrei contratta".

In una lunga intervista al Tirreno la schermitrice racconta la sua storia: "Ho sempre avuto accanto la mia famiglia - dice - questa è stata la mia forza e senza di loro nulla sarebbe stato possibile". Per consentirle di sopravvivere Bebe ha suito l'amputazione degli arti: "Le ho accettate perché sapevo che mi avrebbero permesso di sopravvivere. Nessuno più di me può dire: "Finché c'è vita c'è speranza" - racconta - il mio desiderio più grande era quello di tornare a fare scherma e ci sono riuscita. C'è chi aveva detto che non avrei mai potuto farlo. Come vedete, si sbagliavano". E infine l'appello: "A chi ha avuto la meningite ed è sopravvissuto vorrei dire di raccontare la propria storia per sensibilizzare le persone alla vaccinazione: è una questione importantissima e più se ne parla meglio è". Ma chi è Bebe Vio, oggi: "Una ragazza autonoma. Penso che questa Bebe non sia così male - dice - io mi piacciò così e non mi riconoscerei più senza le cicatrici sul viso e senza le protesi".