Politica

Salvini a RepTv: "Se il Senato non serve, Renzi lo cancelli. Equitalia in Lombardia l'abbiamo eliminata da tempo"

Il segretario della Lega: "Favorevole alle Province. Le 'aree metropolitane' sono una supercazzola". "Trump sessista? Non ci manderei mia figlia in vacanza. Ma preferisco lui alla Clinton perché non va in giro per il mondo a fare guerre"

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ROMA - Massimo Giannini provoca il leader della Lega. "Anche i più nemici del premier argomentano la scelta del No. Per la Lega e Salvini questo problema non si pone, il vostro obiettivo è far cadere Renzi a ogni costo. Che cosa c’è che non vi piace del referendum, mettendo da parte il presidente del Consiglio?".
 
Matteo Salvini: "Ho già pubblicato su Facebook articolo per articolo e comma per comma perché la Riforma è sbagliata al di là di Renzi. Il Senato rimane non eletto, ma nominato tra consiglieri regionali e sindaci. Avrà parola determinante su 18 questioni: non è un posacenere. Se un ente non serve, lo cancelli tout court. Ma Renzi, all'italiana, lo ha fatto né carne né pesce. E ha detto lasciamolo li".

Salvini contro l'editorialista Massimo Giannini e la responsabile di Repubblica tv, Laura Pertici, nel corso del videoforum i lettori incalzano con domande online. Ed è botta e risposta sulla Rai, accusata dal leader leghista di essere "cubana" nei servizi sul referendum. "Si ricordi il Tg1 di Augusto Minzolini" (quando la Lega era al governo con Berlusconi, ndr), replica l'editorialista di Repubblica. Il dibattito si accende. Prosegue sui temi caldi della politica ("La Lega voterà la manovra di Renzi?". "Vorremmo prima leggerla").

Accordi pre-elettorali. Su eventuali accordi elettorali in caso di voto anticipato, Salvini ribadisce "di non avere intenzione di firmare cambiali in bianco a Berlusconi". E ne approfitta per strizzare l'occhio al M5s: "Ho chiesto più volte un confronto, anche un incontro con Grillo. A novembre faremo una manifestazione in piazza, i 5Stelle sarebbero i benvenuti. Non è intelligente dire come fanno loro 'faccio da solo e tutto il resto fa schifo'. Roma dimostra che un conto è dire, un conto è fare".

Salvini e "i venti di guerra". Si tocca lo spinoso argomento della legge elettorale. Si parla delle tensioni internazionali. E del day after, secondo Salvini, nel caso in cui vinca il No: "Il 5 dicembre - dice - il Paese si ferma e Renzi prende uno stop. È un megalomane che ci riporta indietro ai venti di guerra". "Ma quello è il suo amico Putin", lo interrompe Giannini. Prosegue Salvini: "Non porta bene schierare soldati italiani ai confini con la Russia, non porta niente di buono. Nel 2016 le controversie si risolvono in altro modo".

In caso di vittoria del No. Salvini: "Dopo il No del 4 dicembre, bisognerà recarsi alle urne con la legge indicata dalla Consulta. E cento italiani dovranno lavorare per un anno alla riforma della Costituzione". Giannini provoca: "Se va via Renzi, chi verrà, Salvini, Grillo?". "No, gli italiani", taglia corto Salvini. "E non ci sarà alcun dramma della borsa o dello spread, dopo Brexit l'economia inglese cresce, il No non sarà la fine mondo. Ma l'inizio". 

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Sessista non pentito. "Salirebbe di nuovo su un palco con una bambola gonfiabile da lei definita 'sosia della Boldrini?'", incalza Laura Pertici. "No - ribatte Salvini - sono pentito di avere Boldrini presidente della Camera". Attacca la giornalista di Repubblica: "E non si indigna delle battute e degli atteggiamenti sessisti del candidato repubblicano Usa, Trump?". "Con lui non ci manderei in vacanza mia figlia - si difende Salvini - . Ma lo sceglierei perché mi garantisce che non fa guerre in giro per il mondo, che non se ne va a sparare bombe a casaccio".

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Giannini: "C'è chi dice che questa riforma prefigura troppi poteri al premier nel combinato disposto con la legge elettorale, anche lei la pensa così?". "Non penso che se vince il Sì arrivi Pinochet - sostiene il segretario del Carroccio - E non sono uno di quelli che dice la Costituzione non si tocca, non è la Bibbia. Si può toccare, ma non massacrarla. Io sono per cambiarla in meglio". Salvini, a proposito della concentrazione dei poteri intorno al premier - come sostenuto da alcuni -  non si dice "scandalizzato". "Lo eleggerei direttamente il premier, o il presidente della Repubblica con poteri di governo, facendo diventare l'Italia una repubblica federale".

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Ancora Salvini: "Quattro professori dicono che la riforma è pasticciata, allunga i tempi e crea confusione tra Camera e Senato, tra Stato e Regioni. È sbagliata, e presentata da Renzi che non è credibile. La Carta facciamola cambiare da chi è legittimato a farlo, non da Alfano e Verdini.

Via i prefetti se Lega al governo. Ancora Giannini: "E se la Lega andasse al governo, che cosa farà?". "Per prima cosa il superamento dell'euro. La  moneta unica è morta, e senza sovranità monetaria, un Paese non controlla le banche, i confini, il commercio". "Uscirà dunque dall'Unione europea?". "Ci sono 10 Paesi che stanno nella Ue - sottolinea Salvini - che hanno la loro moneta e crescono più di noi.  E sette premi Nobel dicono che l'euro è un esperimento fallito". "E dopo la moneta, chiuderemo le Prefetture. Sono antistoriche. Via i prefetti, lo diceva anche Luigi Einaudi". "Chi si allea con noi deve sottoscrivere tutto questo".

Sì alle Province. Un altro punto di un ipotetico governo leghista sarà il rilancio delle Province. "La provincia - è il pensiero di Salvini - è un ente intermedio che serve anche se é controcorrente sostenerlo. Se la costituzione le cancella, domani chi farà le cose che facevano le Province?". Giannini: "Ma ci sono le aree metropolitane". Salvini: "L'area metropolitana è la supercazzola: non ha soldi, non fa formazione per i disabili, non si occupa di scuola".
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