Economia

Uk, il Paese più diseguale del pianeta. Un abisso tra ricchi e poveri

Secondo una ricerca di Oxfam, l'un per cento della popolazione più ricca possiede un patrimonio venti volte superiore a quello del 20% più povero. Sono 634mila britannici ricchissimi e 13 milioni di poveri

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LONDRA – Il gap tra ricchi e poveri continua a crescere in Gran Bretagna, facendone uno dei paesi al mondo con la più forte diseguaglianza economica, un fattore che ha avuto un peso cruciale nel voto a favore di Brexit nel referendum del giugno scorso. E’ quanto emerge da un rapporto dell’associazione di beneficenza Oxfam pubblicato dal quotidiano Independent di Londra. Secondo lo studio, l’un per cento più ricco della popolazione britannica possiede oggi un patrimonio di venti volte superiore a quello del 20 per cento più povero della nazione. In concreto, l’indagine sostiene che 634mila cittadini britannici, ossia l’un per cento con il maggior reddito, ha un valore di venti volte superiore a quello dei 13 milioni di britannici più poveri. La Oxfam usa questi nuovi dati per fare appello al governo di Theresa May affinché vari misure per ridurre la crescente disparità “fra chi ha e chi non ha”.
 
Definendo il Regno Unito “uno dei paesi più diseguali del pianeta”, il rapporto osserva che nel referendum sull’Unione Europea di tre mesi fa molti elettori hanno votato per Brexit, ovvero per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, “per esprimere sfiducia nel processo politico e la speranza che un cambiamento porti a un miglioramento delle proprie condizioni di vita”.
 
Utilizzando cifre fornite dalla Credit Suisse, l’analisi della Oxfam indica che il 10 per cento più ricco della popolazione britannica possiede più di metà della ricchezza nazionale (il 54 per cento) e l’1 per cento più ricco ne possiede da solo il 23 per cento, quasi un quarto. Viceversa il 20 per cento più povero della popolazione possiede collettivamente appena lo 0,8 per cento della ricchezza del paese. “L’ineguaglianza è una massiccia barriera alla lotta alla povertà e ha creato un’economia che chiaramente non funziona per tutti”, commenta Rachael Orr, direttrice dell'Oxfam britannica, suggerendo al governo un piano d’azione per affrontare il problema.