Cronaca

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Terremoto, ad Amatrice nuove scosse. Oltre 250 morti

La terra ha tremato alle 14.36 con magnitudo 4.3. Ancora crolli. Impegnate nei soccorsi oltre 5400 persone. Franceschini: "Colpiti 293 beni culturali". Da cdm stato emergenza e primi 50 milioni. Renzi lancia piano 'Casa Italia' per la prevenzione

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ANSIA, paura, speranze e disperazione nei centri del Reatino e dell'Ascolano colpiti dal terremoto. Il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi: l'ultimo bollettino della protezione civile parla di 250 morti, tra i quali molti bambini. Centinaia i feriti: quelli ospedalizzati sono 365, mentre è difficile tenere il conto di quelli non ricoverati.

In serata il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha aggiornato il numero delle vite spezzate nel suo paese a 205. Con le 11 di Accumoli e le 46 di Arquata del Tronto, fanno 262. E ora si teme che il numero delle vittime possa superare quello del tragico terremoto dell'Aquila del 2009 che fece 309 vittime. "Ci auguriamo di no però dobbiamo essere pronti. Se accadrà non saremo sorpresi. Però speriamo di no", ha detto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio.
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Il terremoto ha avuto "un conto umano impressionante", ha detto il premier, Matteo Renzi, al termine di un Consiglio dei ministri che "è stato triste". Dopo aver ricordato le vittime, il  premier ha osservato che 215 persone sono state estratte vive, il numero più alto degli ultimi anni e ha ringraziato "i volontari, la professionalità dei vigili fuoco e anche la bravura del cane Leo, che ha aiutato i soccorritori". In cdm il premier ha anche annunciato che in concomitanza con i funerali delle vittime sarà proclamato il lutto nazionale.

Al via misure iniziali di emergenza. Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d'emergenza per le aree colpite sbloccando i primi 50 milioni. A seguito della delibera, ha spiegato Renzi, il ministro dell'Economia Padoan potrà varare il blocco delle tasse per quelle zone. Si tratta di "misure iniziali, che sono il primo segno d'attenzione", ha aggiunto il premier. "Ora la condivisione del dolore è la priorità" dichiara e parla dei soccorsi, della commozione per Giorgia, la bambina salvata dalle macerie. Ci sono due priorità, la ricostruzione e la prevenzione. "La ricostruzione è la prima. Il nostro è un impegno morale nei confronti delle donne e degli uomini di quelle comunità. Che hanno diritto ad avere un futuro, che devono restare delle comunità", ha detto il premier. E poi, lanciando il progetto "Casa Italia": "Dobbiamo pensare alla prevenzione sismica. Dobbiamo essere seri su questo tema. Deve essere il nostro compito per il futuro".

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I soccorsi. Nell'area del Reatino "ci sono stati 200 salvataggi, e sono al momento impiegati 639 uomini e 270 mezzi"; nell'area delle Marche "15 salvataggi", con 388 uomini in campo". Non ci sono invece dati certi sul numero dei dispersi, anche perché i centri colpiti in questo periodo sono frequentati da molti turisti, magari parenti o amici di abitanti della zona.

La diga. Il sindaco di Amatrice ha chiesto lo svuotamento della diga di Scanderello: lo sbarramento costruito nel 1924, è alto 55 metri e forma il terzo lago artificiale della provincia di Rieti, con una lunghezza di tre chilometri ed una superficie di circa un chilometro quadrato ed una profondità di 41 metri. Ma l'Enel ha rassicurato: "Nessun danno sulla struttura, controlli puntuali. Non serve svuotarla".

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La terra trema ancora. Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto sono state praticamente rase al suolo dalle scosse: la prima, fortissima, alle 3:36 nella notte di mercoledì, le altre di intensità minore ma sempre devastanti, fino all'alba. Poi lo sciame sismico che ha continuato a gettare nel panico la popolazione: oltre 700 le repliche. Una, molto forte, alle 14:36, ha avuto una magnitudo di 4,3, con una profondità di dieci chilometri. In serata la più forte è stata di magnitudo 3,3 alle 21:40 con epicentro a quattro chilometri da Amatrice. Altre scosse sono state registrate nelle province di Ascoli Piceno, Macerata, Perugia. Non appena si è sentita la terra tremare, i soccorritori e la protezione civile sono usciti dal centro operativo per effettuare le verifiche: evacuato temporaneamente il palazzetto dello sport di Amatrice per consentire verifiche. Colonne di polvere si sono alzate sulle colline davanti all'ospedale Grifoni. Aumentate visibilmente le crepe profonde sui muri dell'edificio ospedaliero, da cui sono caduti grandi quantità di calcinacci. Sono intervenuti i poliziotti per transennare la zona. La terra ha tremato anche a Roma.

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Arrestato 'sciacallo'. Una delle pattuglie messe in campo ad Amatrice ha arrestato un uomo che tentava di forzare con un cacciavite la serratura di una casa colpita e disabitata. I militari lo hanno sorpreso alle spalle e l'uomo, braccato, ha tentato di divincolarsi ferendo con il cacciavite uno dei militari. Dopo averlo disarmato, lo hanno perquisito, in tasca aveva un biglietto ferroviario di ieri, tratta Napoli-Roma: era appena arrivato con l'intento di far razzie. Quarantacinque anni, con numerosi precedenti penali per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e porto abusivo di armi, l'uomo è portato nella casa circondariale di Rieti.
L'Hotel Roma. Niente strage, per fortuna, all'Hotel Roma: i morti non sono 70 come aveva erroneamente affermato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ma sei. Lo hanno confermato i vigili del fuoco. Gli ospiti sono riusciti a sfuggire miracolosamente prima del crollo definitivo.
Tendopoli e ospedali. Mentre si scava tra le macerie, anche a mani nude, decine e decine di soccorritori sono impegnati a portare vestiti, cibo, generi di prima necessità e ricovero agli oltre 2.500 sfollati. Tendopoli sono state erette ad Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto. Tutti gli ospedali di Lazio, Marche e Abruzzo in piena attività per curare i feriti, a causa dell'inagibilità dei nosocomi delle cittadine devastate. Nella notte tra mercoledì e giovedì sono stati utilizzati circa 1.200 posti letto, rispetto ai 3.400 predisposti. Nella notte sono stati preparati pasti caldi, fornite coperte e sostegno psicologico ai sopravvissuti. In molti non hanno voluto lasciare l'area nella speranza di ritrovare vivi i loro cari.

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Giorgia, la bambina recuperata viva. Speranza, quando dopo 17 ore di scavi, ad Amatrice è stata recuperata viva una bimba di 10 anni, Giorgia, tra gli applausi ai vigili del fuoco impegnati nell'operazione. La bambina è stata operata nella notte nell'ospedale di Ascoli Piceno e sta bene. Ma la sorella non ce l'ha fatta: era stesa accanto a lei.
Fa freddo di notte nel "cratere" del terremoto. Le temperature sono di 11, 12 gradi al massimo. La popolazione si rifugia nelle tende, molti indossano ancora il pigiama, sorpresi dal sisma nella notte. Vietato tornare nelle case a recuperare oggetti personali, è troppo pericoloso. Anche i vigili del fuoco, gli esperti della protezione civile si muovono con cautela tra le macerie mentre i cani da ricerca proseguono nel loro "lavoro" scavando con le zampe tra i detriti. 
Le scuole. Quella di Amatrice, restaurata nel 2012 con i fondi del terremoto dell'Aquila e che doveva essere "a prova di sisma" e invece è venuta giù. Anche questo andrà accertato: perché si sono verificate distruzioni a macchia di leopardo, perché non abbiano retto case e uffici costruiti apparentemente "a norma". I centri storici non sono facilmente "consolidabili" secondo i moderni parametri antisismici. L'indagine. Le altre abitazioni, quelle nuove, quelle costruite o restaurate dopo il terremoto dell'Aquila del 2009 dovevano resistere. In molti casi non è stato così e anche questo sarà tema di indagine. Il sindaco di Accumoli parla del campanile della chiesa che ieri è crollato per il sisma uccidendo quattro membri di una famiglia: "È un dramma, i figli erano cresciuti con i miei - ha detto commosso - ma non strumentalizziamo. Un campanile di otto metri anche restaurato da poco con il terremoto è lecito che crolli. Non abbiamo fatto noi i lavori, ma non c'è stata imperizia".

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Reato di disastro colposo. La procura di Rieti, nell'ambito delle indagini sul sisma ha aperto un unico fascicolo "contenitore" con l'ipotesi di reato di disastro colposo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva e vede impegnati tutti i magistrati della procura reatina. Saieva ha compiuto un primo sopralluogo nella giornata di ieri disponendo una serie di sequestri. L'inchiesta dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente. E il ministro Franceschini annuncia i primissimi dati sui danni inferti dal terremoto al patrimonio dell'arte: "293 beni culturali colpiti solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente danneggiati o crollati".
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