Esteri

Charlie Hebdo, vignette su terremoto in Italia: persone sepolte come strati di lasagne. Ambasciata Francia: "Non ci rappresenta"

Sull'ultimo numero un'immagine dal titolo 'Terremoto all'italiana: penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne' che mostra persone sporche di sangue. E la battuta: "Ancora non si sa se il sisma abbia gridato 'Allah akbar' prima di tremare". Il sindaco di Amatrice: "Satira imbarazzante". Il periodico replica con un altro disegno: "Non siamo noi che costruiamo le vostre case, ma la Mafia". Grasso: "Fa schifo"

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PARIGI - La satira di Charlie Hebdo non risparmia neanche le vittime del terremoto del Centro Italia e scatena una bufera di polemiche in Rete. Unanime l'indignazione del mondo politico italiano (tranchant il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Rispetto la libertà di satira, ma ho la libertà di dire che fa schifo"). Mentre l'ambasciata di Francia in Italia prende le distanze dal periodico. Nel pomeriggio, dopo che per l'intera giornata il web è stato invaso di commenti e accuse di insensibilità nei confronti del sisma di poco più di una settimana fa, che ha provocato quasi 300 morti, la precisazione del giornale su Facebook con un altro disegno online: "Italiani, non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, ma la Mafia", si legge nella nuova vignetta.
Il caso. Sull'ultimo numero del giornale satirico, uscito il 31 agosto, mentre nei paesi del Centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto scorso si continuava a scavare per recuperare le persone rimaste sotto le macerie, è stata pubblicata una vignetta dal titolo 'Terremoto all'italiana'. L'immagine mostra due persone insanguinate e altre sepolte a strati, come se fossero il ripieno della pasta, con la dicitura:  'Penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne'.

La vignetta sul terremoto è pubblicata nell'ultima pagina del numero in edicola, che ha in copertina una vignetta sul 'burkini'. Nella stessa ultima pagina, il tema della sciagura in Italia viene affrontato in un colonnino con una serie di battute: "Circa 300 morti in un terremoto in Italia. Ancora non si sa se il sisma abbia gridato 'Allah akbar' prima di tremare".

Ambasciata Francia prende le distanze. Immediate le reazioni sul web e unanime l'indignazione da parte del mondo politico italiano, tanto che l'ambasciata di Francia in Italia è intervenuta con una nota per prendere le distanze da quanto apparso sul periodico satirico: "Il terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto è un'immensa tragedia. Siamo al fianco dell'Italia in questa prova. La Francia ha espresso il suo sincero cordoglio alle autorità e al popolo italiano e ha offerto il suo aiuto. A tal fine la nostra Ambasciata è a disposizione delle autorità italiane. Per quanto riguarda la satira giornalistica, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere. Il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta la posizione della Francia", si legge nel testo.

Sisma, sindaco Amatrice: "La satira di Charlie Hebdo sui morti è un insulto"

L'indignazione del sindaco Pirozzi.  "Ma come si fa a fare una vignetta sui morti! Sono sicuro che questa satira sgradevole e imbarazzante non risponde al vero sentimento dei francesi", è stata la reazione del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. "Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira - ha aggiunto - e sapremo mostrare come il popolo italiano sia un grande popolo, lo è stato nell'emergenza e lo sarà nella ricostruzione".

Staino: "Brutta vignetta, meglio ignorarli". Critico anche Sergio Staino, che, all'Ansa ha dichiarato: "Penso che sia una vignetta in linea con la storia di Charlie Hebdo. Non è la prima volta che, per una scelta provocatoria, decidono di andare contro tutto e tutti in momenti di grande dolore. Ricordo una vignetta di Reiser di tanti anni fa, nella quale si ironizzava su un incidente di un pulmino che provocò la morte di diversi bambini. La cosa migliore sarebbe ignorarli, così si dà spazio a una vignetta che altrimenti sarebbe stata vista solo da pochi intimi". Secondo il creatore di Bobo Charlie Hebdo "ha voluto legare il vecchio stereotipo del Paese dei maccheroni alla tragedia, ma il risultato è di basso livello. Neanche un ubriaco o il pazzo di quartiere farebbe una cosa simile, che senso ha?".

Bufera in Rete. La pubblicazione ha fatto esplodere le reazioni soprattutto sui social. C'è chi scrive "Non siamo più Charlie" (lo slogan 'Je suis Charlie' aveva invaso la Rete dopo l'assalto al giornale francese nel gennaio 2014, ndr) e chi critica la facilità con cui si passa dalla libertà di espressione al cattivo gusto. Nonostante qualcuno, poi, difenda il Black Humor, da sempre esistito, tantissimi non riescono a capire in che modo possa far ridere l''ironia' sulle vittime di un evento catastrofico come il terremoto. Una satira che, però, non sorprende alcuni: dopo la vignetta sulla morte del piccolo siriano Alan Kurdi (avvenuta un anno fa), si ricorda su Twitter, cosa ci si può aspettare? C'è, poi, un'altra interpretazione dell'immagine: per alcuni la vignetta probabilmente voleva essere una critica a come vengono affrontate alcune situazioni drammatiche in Italia e non un'offesa ai morti.

Condanna unanime. "Charlie Hebdo pubblica una vignetta satirica sui morti italiani del terremoto. Non fa ridere, non è sagace, non c'è neppure del "sarcasmo nero". È solo brutta. Si vede che l'ha fatta un cretino. Mi spiace non siano riusciti più a trovare vignettisti capaci", ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

"La vignetta di Charlie Hebdo è di pessimo gusto, fatta da chi non solo non ha creatività, ma nemmeno sensibilità", afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. "Il giornale francese dovrebbe capire la gravità di questa tragedia. E invece, forse per vendere qualche copia in più, ci specula - continua Patriarca -. Anche la satira ha dei confini. Una vignetta che non ha alcuna giustificazione editoriale". Dello stesso parere è un altro deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi, che si aspetta "che la Francia, a partire dalle sue istituzioni, prenda le distanze da una vignetta che rinnova  il dolore nelle tante famiglie italiane che hanno subito il grave lutto del terremoto. Servono le scuse".

Stesse critiche arrivano dal Nuovo Centrodestra: "La vignetta di Charlie Hebdo sul sisma è inaccettabile. È soltanto una offesa alle vittime di un disastro naturale che ha trranciato vite innocenti, anche molto giovani. Non credo che questo possa chiamarsi satira, ma è soltanto una lesione del ricordo dei morti e uno schiaffo al dolore dei loro cari", ha detto la portavoce nazionale, Valentina Castaldini.

Si dice sconcertato sia dalla vignetta che dalla battuta nella stessa pagina il senatore della Lega, Roberto Calderoli, che afferma: "Da oggi per me vale questo hashtag #jenesuispasCharlie". "La libertà di espressione e la satira non possono trascendere in offese assurde che infangano il dolore delle vittime e il dolore dei loro cari. La vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto che ha colpito Amatrice e gli altri comuni appenninici, con il sangue trasformato in sugo per la pasta è oltraggiosa e fa rabbrividire".

Non usa mezze parole il presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti: "Vignetta imbecille e disgustosa #CharlieHebdo! La satira dovrebbe far sorridere e riflettere. Questa fa davvero solo vergognare. Non me ne vogliano l'autore e il giornale, non è con queste cadute di stile che si difende la libertà". A lui si associa  il senatore di Forza Italia, Renato Schifani che parla di offesa "intollerabile e vergognosa": "La migliore risposta è l'unanime condanna internazionale che sta piovendo sugli autori di tale pubblicazione".

"Nella vignetta di Charlie Hebdo non c'è satira né ironia: c'è solo uno stupido insulto verso l'Italia e i morti del terremoto. Conosciamo la linea editoriale corrosiva del periodico francese e ci siamo stretti doverosamente alla sua redazione dopo il brutale assalto terroristico del gennaio dello scorso anno: questo però non può vietarci di dire, proprio per il rispetto che si deve alla morte di persone innocenti, che oggi si è andati oltre ogni buon gusto e buon senso", afferma Gianpiero D'Alia, presidente dell'Udc e deputato di Area Popolare.

Accademia di Francia ospiterà famiglie vittime. Rammarico per l'accaduto è stato espresso dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. "La libertà d’espressione, che la Villa Medici difende tenacemente, deve innanzitutto essere utile al dibattito collettivo e non provocare dolore e indignazione. In momenti così drammatici è prioritario proporre azioni concrete per aiutare la popolazione: è per questa ragione che la Villa Medici ospiterà delle famiglie vittime del sisma. Adesso, rispettiamo il tempo delle lacrime", ha scritto in un post la direttrice, Muriel Mayette-Holtz.