Cronaca

Terremoto, persone in strada e fuochi in piazza. Il racconto della paura: "In un attimo è crollato tutto"

Il terrore delle persone svegliate dal sisma, scappate fuori casa come si trovavano, raccontato sui social. L'appello dei soccorritori: sotto l'hashtag #terremoto solo informazioni, per racconti e commenti usate #ioterremoto

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"Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare al lavoro. Faccio l'operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto". Questa la testimonianza di Marco, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, nel centro storico di Amatrice, colpita dal terremoto che ha devastato il centro Italia. "Mi ricordo la scossa dell'Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto". Storie di paura, una notte passata per strada aspettando nuove scosse, persone uscite di casa così come si trovavano, talvolta utilizzando tovaglie e lenzuoli per calarsi dalle finestre in cerca di aiuto o informazioni. Molte storie corrono sui social dove a partire dalla prima scossa sotto l'hashtag #terremoto sono state date informazioni e racconti, ora però arriva la richiesta, rilanciata anche dall'Accademia della Crusca, dei soccorritori di utilizzare per commenti e storie #ioterremoto e lasciare il primo solo alle informazioni di servizio. Sotto l'hastag #PrayforItaly si raccoglie la solidarietà social, ultimo #Pray di una lunga lista che in questi ultimi mesi ha colpito globalmente tra attentati terroristici e drammi naturali. E il pensiero va inevitabilmente all'Aquila di 7 anni fa, un dolore che non si può rimarginare come scrive Giustino Parisse, de Il Centro.
Un testimone che si trova a Configno, frazione di Amatrice ha raccontato: "È stato un incubo. Ci siamo svegliati alle 3.35 con i mobili che cadevano per terra e i muri che si muovevano di un metro. Siamo riusciti a uscire dalle case in fretta e furia, alcuni sono ancora in mutande qui in strada. Abbiamo acceso un fuoco in piazza e siamo andati a tirare fuori gli anziani dalle abitazioni. Sto provando a contattare mia madre a Nommisci, una frazione qui vicino, ma il telefonino non funziona".

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"È dalle 3.36 che non smetto di piangere, sono troppo spaventata - scrive Elisa su Twitter -. Mi sono svegliata perché mio padre é entrato in camera mia gridando mentre mia madre urlava il mio nome. Sono stata tutta la notte per strada, avevo troppa paura di ritornare in casa". "Le case vecchie sono tutte crollate, il corso principale è un disastro. Siamo usciti con il trattore per liberare le strade. Sono fuggito da casa seminudo. Ora stiamo cercando di dare una mano in paese". Così un testimone, Valerio, da Amatrice a RietiLife.

Si cerca ancora tra le macerie del convento 'Don Minozzi' di Amatrice, nella speranza di ritrovare in vita le tre suore e i quattro ospiti della struttura che mancano all'appello dopo il sisma di questa notte. Altre tre religiose sono state messe in salvo dai soccorritori. "Ho sentito che tutto cominciava a tremare, mi sono buttata sotto al letto nella speranza i salvarmi - dice suor Mariana trentaduenne religiosa albanese - e per fortuna ce l'ho fatta. Ora siamo in attesa di sapere notizie delle tre consorelle e degli altri ospiti".

Nessun danno invece alla Basilica di Francesco a Assisi ma tanta paura, come scritto sull'account Twitter ufficiale della Basilica: "Grande spavento tra i frati di Assisi. Comunità francescana sveglia e raccolta in preghiera".  "La comunità francescana, durante la celebrazione eucaristica mattutina sulla tomba di San Francesco ha ricordato nella preghiera le vittime del terremoto e tutti coloro che stanno vivendo momenti di dolore e di disperazione", ha riferito il direttore della sala stampa del Sacro convento, padre Enzo Fortunato.

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Nell'area, in villeggiatura, anche ospiti stranieri: "È stato come se il letto fosse montato sui pattini - ha raccontato Michael Gilroy da Montapulciano alla Cnn - all'inizio ero molto confuso. Vengo dalla California e ho idea di cosa significhi un terremoto. I lampadari tremavano e a quel punto sapevamo di dover lasciare l'edificio il più in fretta possibile". Anche il vicedirettore del Times, Emma Tucker in vacanza nelle Marche, ha scritto su Twitter: "Abbiamo dovuto evacuare la nostra casa nelle Marche, in Italia dopo un forte terremoto. Gesso e polvere ovunque. Dopo un po' siamo tornati a letto, soltanto per essere poi rispediti tutti in giardino dopo poco. È stato terrificante".

Ma c'erano anche tanti turisti e visitatori italiani, in quelle zone in occasione della festa che avrebbe dovuto tenersi sabato e domenica dedicata al piatto che ha reso Amatrice famosa nel mondo. Nella cittadina in provincia di Rieti fervevano infatti i preparativi per il cinquantenario della sagra dedicata al piatto tipico a base di pasta, pomodoro, pecorino e guanciale. C'è chi per un caso non era lì, ad Amatrice, questa notte, come la signora Rosanna, di Roma, andata a trovare degli amici per passare una giornata lontana dal calore cittadino. "Ieri ho passato una bella giornata con i miei amici: aria fresca, buon pranzo e pomeriggio in giardino a godersi il sole. Prima di pranzo una passeggiata per il Corso, vivo e vivace, pieno di gente… molte di quelle persone sono rimaste sotto le macerie. I miei amici hanno insistito perché rimanessimo a dormire e terminare la bella giornata insieme, ma avevo da fare e siamo tornati a Roma. I miei amici stanno bene, per fortuna, li ho sentiti per telefono: hanno passato la notte in macchina ma si sono salvati in questa catastrofe. Tante persone care mi hanno telefonato sapendo che ero lì: volevano per sapere come stavo e se ero rientrata".
 






 
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