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(ap)

Un 18enne tedesco-iraniano autore della strage di Monaco: "Gesto folle non legato a terrorismo"

Ha fatto fuoco sulla folla prima davanti a un fast food poi tra i negozi. Alla fine si è sparato. Nove gli uccisi, quasi tutti giovani. Anche bambini tra i 27 feriti. Escluso legame con l'Is.Testimonianze contrastanti sulle parole urlate durante il massacro. Merkel: "Garantiremo sicurezza e libertà a tutti"

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MONACO DI BAVIERA - Dieci morti e 27 feriti, tre dei quali in modo grave, nella strage compiuta ieri pomeriggio a Monaco di Baviera tra un ristorante McDonald's e un affollato centro commerciale a nord della città. A sparare, ha annunciato in nottata la polizia, è stato un ragazzo di 18 anni, nato e cresciuto in Baviera, ma di origini iraniane, identificato come Ali Sonboly. Il padre del ragazzo è un tassista e la madre lavora nella catena di grandi magazzini Karstadt. Dei numerosi feriti, solo 4 sono stati raggiunti da colpi di pistola.

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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso il "grande cordoglio" del governo e della Germania verso "le famiglie di coloro che non torneranno più a casa, a nome di tutti condividiamo il vostro dolore, soffriamo con voi. Il pensiero ai numerosi feriti che possano guarire completamente", ha aggiunto in conferenza stampa dopo l'attentato di Monaco, al termine della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. "Chiunque di noi poteva essere lì e posso capire chi si sente insicuro", ha aggiunto, prima di assicurare: "Scopriremo cosa c'è esattamente dietro questo atto di Monaco. Lo Stato farà di tutto per assicurare la sicurezza e la libertà di tutte le persone in Germania".

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Il ragazzo ha ucciso 9 persone e poi si è sparato. La polizia non lo conosceva e ora sa quasi tutto di lui, tranne le ragioni che lo hanno spinto a commettere il massacro. Per questo, per ora, le ipotesi sono tutte sul tavolo, anche se si escude un legame con il terrorismo. La pista più seguita è quella di un gesto folle. Una giornata di lutto nazionale è stata proclamata per oggi in Baviera. Il presidente del Land ha dato disposizione che in tutti gli edifici pubblici vengano esposte bandiere a mezz'asta.

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Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. È stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale "Olympia", teatro del massacro. Il caos iniziale e le voci su un'auto partita a forte velocità con tre persone a bordo avevano fatto pensare all'azione di un commando, ma più tardi è stato chiarito che il ragazzo ha agito da solo.

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Interrogato il padre del killer. Il diciottenne viveva con i genitori nella periferia della città, a Maxvorstadt. Il giornale Bild ha scritto che andava a scuola nei pressi di casa e cita un suo vicino che lo aveva visto anche ieri: "Abitava vicino a me, lo conoscevo - ha detto il ragazzo -, un mio amico era suo compagno di classe e diceva che era un tipo tranquillo". Il padre del killer stato portato in caserma dalla polizia per essere interrogato e per verificare una circostanza legata ad alcune frasi urlate dal giovane mentre si trovava sul tetto del centro commerciale: parlando a distanza con un uomo che lo insultava da una finestra, il killer avrebbe detto tra l'altro: "Sono sotto trattamento".

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Gesto di un 'forsennato', nessun legame con Is. La polizia bavarese, nel corso di una conferenza stampa, ha fornito altre  informazioni: "Era uno studente che viveva in un appartamento di una stanza che è stato perquisito. Nessun rapporto con l'Is". Il ragazzo, sostengono gli investigatori, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato allo Stato islamico, ma solo documentazione su stragi del passato: il capo della polizia di Monaco ha anche precisato che "non c'è alcun legame" tra la strage e il tema dei profughi. Quindi si propende per l'ipotesi di un gesto di "un forsennato". Certo è, per gli investigatori, il legame con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (77 morti) "di cui ieri cadeva il quinto anniversario". Per la Dpa, che cita fonti dei servizi tedeschi, il killer aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie e ammirava anche l'autore della strage di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola.

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Nessun 'parallelismo', invece, con il recente attacco a colpi di ascia e coltello sul treno a Wuerzburg. Sulle frasi urlate durante l'attacco, le dichiarazioni dei testimoni sono contrastanti e non chiariscono il movente. Secondo alcuni avrebbe rivendicato il suo essere tedesco e insultato gli immigrati; una donna ha riferito alla Cnn che il killer, prima di sparare su bambini seduti al tavolo, avrebbe gridato Allah Akbar.

Il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere, ha escluso il coinvolgimento del terrorismo internazionale. Si tratta di "un singolo omicida, non ci sono precedenti nei suoi confronti. Nel suo appartamento è stato trovato materiale che rileva la sua ossessione omicida. Si presume che fosse sciita ma la famiglia dice che non era praticante di alcun tipo di religione", ha spiegato in conferenza stampa. "Quando si vede quanti giovani e ragazzi e quante diverse nazionalità sono presenti tra le vittime, il cuore diventa pesante", ha aggiunto. Ci sono, invece, ha detto de Maiziere, "indizi che il killer di Monaco era stato vittima di bullismo".

Zaino pieno di proiettili. Il killer ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, ed aveva circa 300 proiettili nello zaino, dicono ancora gli investigatori. Stando a quanto riferito dal  procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch, l'autore della strage si era sottoposto a terapia psichiatrica per curare la depressione: "Soffriva di crisi depressive ed era stato ricoverato nel 2012", hanno spiegato gli inquirenti.

Il dialogo dal tetto. Indagini anche sul video che ha ripreso un dialogo tra lo sparatore e un cittadino poco prima della strage: una persona, da un palazzo adiacente al centro commerciale, lo insulta chiamandolo con l'equivalente tedesco di "stronzo". Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese. L'omicida dice "sono tedesco, nato in Germania, in un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico". Poi fa riferimento al fatto di essere stato vittima di bullismo. In una chat room, un autore anonimo rafforza questa pista: "Conosco questo maledetto, il suo nome è Ali Sonboly, era in classe mia, lo prendevamo sempre in giro e lui diceva sempre che ci avrebbe ucciso", riporta il Daily Mail.

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Vittime giovani. Tra le nove vittime dell'attacco di Monaco (la decima è l'assalitore che si è suicidato) ci sono tre donne, ha detto Andrae, confermando che fra i morti ci sono cinque minorenni (15 anni, tre di 14). Il capo della polizia ha riferito che alcune delle vittime hanno 19 anni, 20 e 45 anni. I morti erano tutti "residenti a Monaco", ha aggiunto. Tre morti sono giovani cittadini del Kosovo, tre sono turchi e uno è greco.

Violato profilo Facebook per attirare giovani. L'autore della strage di Monaco ha violato il profilo Facebook di una persona per pubblicare il finto annuncio sul social network che offriva cibo gratis in un ristorante McDonald's vicino al centro commerciale Olympia dove é avvenuta la carneficina: lo ha detto il procuratore capo della polizia di Monaco, Thomas Steinkraus, durante una conferenza stampa. A quanto pare, il killer ha pubblicato un messaggio sul profilo di una certa Selina Akim: 'Venite oggi alle 16 da Meggi (McDonald's, ndr) all'OEZ (l'acronimo del centro commerciale Olympia di Monaco, ndr). Posso comprarvi qualcosa se volete, ma niente di troppo caro".

Cordoglio internazionale. È allarme in tutto il Paese, mentre alla cancelliera Angela Merkel arrivano messaggi di solidarietà dall'Europa e dalla Casa Bianca, che parla di "terrorismo". Obama ha detto, intervistato dalla Cbs: "Il terrorismo è una reale minaccia, ma il modo migliore per prevenirlo è non dividere il Paese, non soccombere alla paura, non sacrificare i nostri valori". "I nostri pensieri sono con le vittime di Monaco, con le loro famiglie e con la polizia che ha rischiato la vita per difendere una società pacifica", è stato il commento del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, su Twitter. "Desidero esprimere la più sincera vicinanza dell'Italia tutta e mia personale all'amico popolo tedesco per l'ennesimo, barbaro atto omicida che ha nuovamente colpito il cuore dell'Europa. Gesti che continuano a sconvolgere le nostre coscienze e che richiedono risposte ferme e unitarie. Rivolgo il mio pensiero all'amico popolo tedesco, ai familiari delle vittime e a tutti i feriti, cui auguro un pronto e completo ristabilimento", ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Repubblica Federale di Germania, Joachim Gauck.