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Gigi de Palo: "Non sapevamo nostro figlio fosse down. Per il mondo è incomprensibile, ma siamo felicissimi"

Facebook/Gigi De Palo
Facebook/Gigi De Palo 

"Finalmente e in anticipo è nato Giorgio Maria De Palo. Ci ha fatto prendere un coccolone, di notte, staccando la placenta con il suo desiderio di vita. È nato con la sindrome di Down, ma un po' ce lo aspettavamo. Troppi segnali dall'alto, troppi incontri, addirittura qualche preghiera spontanea e azzardata che ci aveva fatto spaventare di noi stessi. Io e Anna Chiara Gambini siamo felicissimi. Incomprensibilmente (per il mondo) felici!"

Sul suo profilo Facebook, Gigi De Palo - ex assessore alla famiglia della giunta Alemanno e attuale presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari - racconta l'arrivo del suo ultimo figlio, il quinto avuto dalla moglie Anna Chiara. Entrambi hanno scelto di non effettuare analisi prenatale, per questo hanno scoperto solo al momento del parto che il bambino è affetto da sindrome di Down. La notizia non li ha colti impreparati, ma è stata accolta con gioia dalla famiglia, pronta ad affrontare quella che definiscono una "dolce sfida".

"Giorgio Maria ha già cambiato le nostre vite. Non è solo un figlio con la sindrome di Down, è un terremoto per le nostre certezze", scrive sul suo profilo, "La ciliegina sulla torta per la nostra famiglia. Perché è facile raccontare la bellezza della famiglia quando va tutto bene. Adesso viene il bello. È un pensiero dominante. È la sensazione che provavamo da bambini andando a dormire il giorno dopo l'arrivo di Babbo Natale e ci svegliavamo emozionati e felici perché era arrivato quel regalo inaspettato che non c'era scritto sulla letterina, ma che ci piaceva più degli altri. La fantasia della vita che supera la nostra. È tutto stranissimo. Sappiamo che ci saranno anche tante difficoltà, ma siamo inebriati dalla realtà che stiamo vedendo e vivendo. Ci sentiamo privilegiati, scelti, rincoglioniti di gioia. Un figlio disabile non è un trofeo. Abbiamo voluto e continueremo a raccontare la nostra felicità perché è la verità e non potevamo nasconderla. E avevamo premura di comunicarla a tutti i nostri conoscenti prima che potessero chiedersi 'Poverini... come l'avranno presa?!'".

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