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Trump: "Fondi per armare gli insegnanti". Studenti e genitori: "Bisogna invece fermare la vendita di armi automatiche"

Trump riceve alla Casa Bianca studenti e genitori dopo le stragi nelle scuole Usa (ansa)
Incontro alla Casa Bianca tra una delegazione di giovani sopravvissuti alle stragi nelle scuole americane e il presidente. Donald promette controlli su background e salute mentale di chi acquista fucili e pistole. Ma i manifestanti che si sono radunati ieri a Washington chiedono: "E' ora di cambiare radicalmente, di fare la cosa giusta. Bisogna prevenire, aiutare la gente prima che arrivi al punto di fare una strage". La Nra contraria all'aumento dell'età minima per l'acquisto di armi
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ll presidente degli Stati Uniti Donald Trump considera anche l'ipotesi di armare gli insegnanti - appositamente formati - per evitare che si ripeta una strage come quella del giorno di San Valentino in una scuola di Parkland, in Florida, in cui sono morte 17 persone.

"La esamineremo con attenzione. Capisco che è un'ipotesi controversa, ma siamo qui per ascoltare", ha detto Trump durante una lunga "sessione di ascolto" alla Casa Bianca dove ha convocato ragazzi sopravvissuti, genitori di vittime, insegnanti.

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Il presidente ha chiarito poi che sta pensando di stanziare fondi federali dedicati alla "formazione addizionale" all'uso delle armi che consenta ai docenti insegnanti di portare armi nelle scuole. La precisazione è arrivata a margine di un incontro alla casa Bianca con autorità locali e responsabili scolastici. E ha aggiunto: "Sono necessarie misure di
difesa ma anche d'attacco, per garantire la sicurezza nelle scuole. Se non abbiamo misure d'attacco in queste suole, signori ci stiamo solo prendendo in giro".

· IL "PROMEMORIA" DI TRUMP
Durante l'incontro, il presidente stringeva tra le mani un foglio di appunti scritto a mano con un pennarello nero su carta intestata della Casa Bianca con una lista di cinque concetti da ricordare, compreso "io vi ascolto". Il contenuto del taccuino non è sfuggito ai fotoreporter presenti in sala.
Il foglio che Trump teneva in mano durante l'incontro e i cui c'erano scritte le parole da dire ai sopravvissuti. Più volte ripetute, come quella "io vi ascolto" (reuters)
Nella nota numero 1 del promemoria Trump appunta la domanda "Cosa vorreste raccontarmi di più della vostra esperienza?", nella numero 2 invece "Cosa possiamo fare per aiutarvi a sentirvi al sicuro?". Mentre la terza e la quarta sono coperte dalle mani, la quinta, brevissima, recita "Vi ascolto".

Sono in tanti, ora, a chiedersi se questo memorandum non sia la cifra esatta della mancanza di empatia da parte del presidente. A far discutere è soprattutto l'ultima frase, perché sembra rammentare al presidente l'importanza di mostrarsi interessato alle storie dei ragazzi ed alla tragedia di cui sono stati testimoni. Secondo il Washington Post, ad esempio, una delle peculiarità caratteriali di Trump è quella di concentrarsi più sui soccorritori, meno sulle vittime nel caso di disgrazie. Sui social media, intanto, l'hashtag #ihearyou (vi ascolto) è già virale.

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· LE TESTIMONIANZE
Tra lacrime, appelli, rabbia e dolore, le testimonianze si sono susseguite viaggiando su toni diversi: dalla disperazione inconsolabile di uno studente che nella sparatoria di Parkland ha perso il suo migliore amico,  alla frustrazione di un padre che, con riferimento al killer 19enne, al presidente ricorda: "Se non è grande abbastanza per per comprare una birra non dovrebbe essere in grado di comprare un'arma". E la rabbia incontenibile di un altro genitore che tuona: "Sono arrabbiato... perché non vedrò più mia figlia. Quanti altri ragazzi ancora? Non chiuderò occhio fino a quando non si farà qualcosa!". Un tono certo irrituale quest'ultimo per un intervento alla Casa Bianca, ma che va avanti per minuti e non si placa. Immagini - tra l'altro trasmesse in diretta da vari network Tv - che di certo faranno discutere, proprio nel giorno in cui migliaia di ragazzi in Florida e a Washington hanno lasciato le loro classi per scandire il loro appello ultimo: "Mai più!". Il presidente Trump da parte sua promette ascolto e azione. Sono qui "per ascoltare", ha sottolineato in apertura dell'evento alla Casa Bianca, tornando a garantire che si lavorerà sui controlli e le verifiche cosiddette di 'background' per i detentori di armi o potenziali tali, ha menzionato la possibillità di alzare i limiti di età per l'acquisto di armi, è tornato quindi a rimarcare anche la necessità di vigilare sulla salute mentale. "Ascoltiamo, poi ci mettiamo subito al lavoro. E non solo a parole come in passato. Lo risolveremo", ha affermato. "Se ci fossero insegnanti esperti di armi, potrebbero porre fine ad un attacco molto velocemente", ha ripetuto Trump, ribadendo il suo favorevole giudizio all'ipotesi di dotare gli insegnanti di armi nascoste. · LA RISPOSTA DI STUDENTI E GENITORI
La risposta degli studenti e dei genitori non si è fatta attendere. Armare gli insegnanti non è la soluzione, ha detto Nicole Hockey che ha perso il figlio Dylan di 6 anni nella strage di bambini nella scuola elementare Sandy Hook. "Gli insegnanti vanno piuttosto armati di conoscenza per prevenire queste stragi, per identificare i ragazzi a rischio prima che arrivino a quel punto. Per favore - ha implorato durante l'incontro con il presidente alla Casa Bianca - parliamo di prevenzione. Aiutiamo la gente prima che arrivi al punto di fare una strage". L'APPELLO A "FARE LA COSA GIUSTA"
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Samuel Zeif, studente del liceo Douglas, ha detto di aver compiuto 18 anni il giorno dopo la strage dello scorso 14 febbraio. "Mi sono svegliato con la notizia che il mio migliore amico non c'era più e non capisco come sia possibile che io sia ancora in grado di acquistare un'arma d'assalto. Come è possibile che sia così facile acquistare questo tipo di armi da guerra dopo Columbine, dopo Sandy Hook", ha osservato Zeif. "Sono seduto vicino ad una madre che ha perso il bimbo nella scuola elementare di Sandy Hook - ha rimarcato - e sta ancora succedendo"

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· LA MANIFESTAZIONE A WASHINGTON
Al grido di 'Quanti altri ancora'?, intanto è arrivata a Washington la protesta di studenti e ragazzi, che chiedono controlli più stretti sulle armi ad una settimana esatta dalla strage nella scuola di Parkland, dove un 19enne ha ucciso 17 persone. Circa 500 giovani si sono riuniti davanti all'edificio del Congresso, invocando il divieto di acquistare fucili d'assalto e controlli più rigidi per chiunque voglia comprare delle armi. Il loro numero si è poi ingrossato fino a un migliaio man mano che marciavano verso la Casa Bianca. Molly Howard, studentessa 14enne alla Montgomery Blair High School, nel Maryland, ha sostenuto che armi semiautomatiche come quella usata da Nikolas Cruz nella strage non dovrebbero essere permesse dal secondo emendamento della Costituzione americana, che sancisce il diritto di possedere armi. "Per quale ragione la gente deve poter avere accesso ad armi di guerra - ha chiesto - Non ha alcun senso. Noi viviamo in una democrazia e lo abbiamo dato per scontato per troppo tempo. Adesso, con

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· MINACCE DELLE SCUOLE AGLI STUDENTI CHE PROTESTANO
Chi protesta disertando le ore di lezione potrebbe però subire gravi ritorsioni. Varie scuole stanno minacciando gli studenti che hanno in programma di manifestare in tutti gli Stati Uniti per chiedere leggi più ferree sulle armi. Soprattutto in Texas. Il sovrintendente del distretto scolastico Needville Independent School, di Houston, Curtis Rhodes, ha avvertito in un post su Facebook che "chiunque partecipi a proteste di stampo politico sarà sospeso per tre giorni", indicando che saranno tutte le scuole pubbliche della città a non tollerare le manifestazioni durante l'orario scolastico.

"La vità è fatta di scelte, ognuna di queste comporta delle conseguenze, che possono essere positive o negative". Il distretto scolastico di Waukesha, in Wisconsin, ha mandato una lettera direttamente a tutti i genitori spiegando loro che gli insegnanti e i ragazzi che parteciperanno alle manifestazioni programmate per metà marzo non saranno giustificati e saranno soggetti a misure disciplinari. Da quando è avvenuta la sparatoria, in Florida gli studenti che sono sopravvissuti alla strage si sono mobilitati, non solo organizzando manifestazioni, ma anche parlando con i media, con i rappresentanti politici locali e, alla Casa Bianca, con il presidente repubblicano Donald Trump. La richiesta è quella di leggi più stringenti per l'acquisto e il possesso di armi. A loro si sono uniti per solidarietà studenti in tutti gli Stati Uniti. Il primo grande sciopero è atteso per il 14 marzo, poi il secondo, a cui ne seguiranno altri, per il 24 a Washington Dc e in molte altre citta'.

· POLIZIA ARMATA NELLE SCUOLE IN FLORIDA
Lo sceriffo della contea della Florida teatro della sparatoria in una scuola in cui sono morte 17 persone ha ordinato che i responsabili autorizzati a farlo comincino a dotarsi di fucili sul territorio scolastico. Le armi, ha spiegato lo sceriffo Scott Israel, verranno tenute in auto di pattuglia quando non saranno in uso, questo fino a quando non verranno messi in uso apposite sicure e armadietti dove custodirle in sicurezza.

· NRA CONTRARIA AD AUMENTO LIMITI DI ETA' PER LE ARMI
La National Rifle Association (Nra), potente lobby americana delle armi si scaglia contro l'ipotesi di aumentare i limiti di età per l'acquisto di fucili d'assalto negli Usa come quello usato dal killer del liceo della Florida. Rispetto alla proposta di bandire l'acquisto di armi sotto i 21 anni, il presidente Donald Trump ha mostrato delle aperture. "Le proposte legislative per impedire a cittadini rispettosi della legge di età compresa tra 18 e 20 anni di acquistare fucili e carabine, che di fatto impediscono loro l'acquisto di ogni tipo di arma da fuoco, li priva del diritto costituzionale dell'autodifesa", ha tuonato il direttore Affari Pubblici della Nra, Jennifer Baker. "Continueremo ad opporci a misure per il controllo delle armi - ha avvertito - che puniscono solo i cittadini che rispettano la legge".

L'autore della sparatoria nella scuola in Florida che ha ucciso 17 persone "non avrebbe dovuto avere accesso ad un'arma da fuoco". Lo ha detto Dana Loesch, portavoce della NRA, la potente lobby americana delle armi, partecipando ad un incontro con studenti, sopravvissuti e genitori organizzato e trasmesso in diretta dalla Cnn. Definendo il killer un "mostro" ha sottolineato: "Gente matta non dovrebbe essere in grado di possedere un'arma. Gente pericolosa per se stessa e per gli altri non dovrebbe essere in grado di ottenere un'arma". Alla rappresentante della Nra ha replicato Scott Israel, il capo della polizia della cittadina in Florida dove è avvenuta la strage: "Il suo rispetto verso questi ragazzi, per le vittime delle stragi avrà pieno valore solo quando anche lei dirà "vogliamo meno armi in circolazione" ".

· MICHELLE OBAMA: SIAMO CON GLI STUDENTI
"Sono totalmente incantata dagli straordinari studenti in Florida. Come ogni movimento per il progresso, la riforma delle armi richiede coraggio straordinario e resistenza. Ma @Barack Obama ed io crediamo in voi, siamo orgogliosi di voi e saremo con voi in ogni passo". Cosi l'ex first lady Michelle Obama irrompe, via Twitter, nel dibattito sulla riforma delle armi dichiarando il suo pieno sostegno, e quello dell'ex presidente Barack Obama, per il movimento degli studenti che chiedono una riforma.

· RUBIO: CONTRARIO A ARMI AD INSEGNANTI, MA DICE SI' AI SOLDI DELLA NRA
Il senatore repubblicano Marco Rubio si dice contrario ad armare gli insegnanti, durante l'evento organizzato dalla Cnn con i sopravvissuti alla strage nel liceo Douglas in Florida, parlamentari e rappresentanti della Nra (National Rifle Association), la potente lobby delle armi negli Stati Uniti. Rubio è stato rivale di Trump alle primarie del Grand Old Pary (Gop) per la corsa alla Casa Bianca. Ma il senatore repubblicano si è rifiutato di promettere agli studenti che si battono per una stretta sulle armi negli Stati Uniti che non accetterà più finanziamenti dalla potente lobby del settore, la Nra (National Rifle Association). "Io sostengo il secondo emendamento" della Costituzione americana sul diritto a possedere armi, ha detto Rubio. "L'influenza di questi gruppi non arriva con i soldi", ha dichiarato Rubio. Due anni fa la Nra ha speso oltre un milione di dollari per sostenere la rielezione del senatore della Florida Marco Rubio.

Il senatore repubblicano è stato messo sotto torchio dagli studenti sopravvissuti alla strage di San Valentino nella scuola in Florida, durante l'incontro trasmesso in diretta dalla Cnn. Frustrazione e rabbia sono esplose, in particolare, in risposta a commenti di Rubio secondo cui il problema non può essere risolto "soltanto con leggi sulle armi". In particolare Frank Guttenberg, padre di una 14enne che ha perso la vita nella sparatoria, ha preso di petto il senatore affermando che le sue parole sulla sparatoria "e quelle del tuo presidente sono state pateticamente deboli". Guttenberg ha quindi sfidato Rubio a "dire la verità" e ad ammettere che le armi sono state la causa della tragedia, suscitando applausi. Da parte sua, Rubio ha affermato che sosterrebbe restrizioni sull'acquisto di determinate armi per i minori di 18 anni e verifiche più accurate, sottolineando tuttavia che, se avesse creduto che un bando delle armi d'assalto avrebbe potuto evitare quanto accaduto, "lo avrei sostenuto".