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Torino, promozione del museo Egizio solo per le famiglie arabe: "Entrate in due, paga uno".

Meloni e Salvini: "Discriminatoria" La replica del museo: "Abbiamo fatto analoghe iniziative in inglese"

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"E' il momento di scoprire le meraviglie del museo Egizio. Da oggi entri in due con un solo biglietto a tariffa intera. Ti aspettiamo. La promozione è riservata ai visitatori di lingua araba. Basta mostrare un documento.  Solo per te 2 x 1: due biglietti al prezzo di uno". E' il testo della pubblicità che raffigura una coppia araba con la donna con il capo velato, che il museo Egizio di Torino ha varato in questi giorni per promuovere le visite presso la comunità araba. Il manifesto fa parte della campagna intitolata "Fortunato chi parla arabo" ed è esposto su molti bus cittadini. Una campagna già lanciata un anno fa (ma allora il testo era affiancato dalla traduzione in italiano) e che come spiega il museo: "è stata studiata con l’agenzia Etnocom  che si occupa di comunicazione etnica e anche del  mondo arabo per invitare la comunità araba, in particolare quella torinese a visitare il museo  "Fa parte di una strategia  - spiega l'ufficio stampa - di audience development, volta ad ampliare il pubblico. Doveroso quindi tenere conto di una comunità con cui sono coinvolti per cultura di appartenenza del museo, in cui difatti ci sono anche le didascalie in arabo" Non è un progetto «commerciale», ma ha una valenza squisitamente culturale: ossia, come aveva spiegato il direttore dell'Egizio, Christian Greco, una nuova forma di inclusione sociale, in una città che «ha la fortuna di custodire una collezione importantissima, e non può dimenticare il Paese da cui questa proviene». E in  provincia di Torino vivono circa 50 mila arabofoni.


Ma la campagna non è piaciuta a Fratelli d'Italia che tramite la sua leader nazionale Giorgia Meloni protesta su Facebook: "E' un promozione delirante: paghi un biglietto e ne prendi due se hai la carta d'identità araba. I cittadini lo hanno scoperto dalla pubblicità apparsa su autobus e tram, rigorosamente in lingua araba e senza traduzione e che ritrae una donna velata e un uomo dietro di lei che sorride. Ricordiamo che il museo Egizio di Torino prende sovvenzioni pubbliche, è finanziato coi soldi degli italiani e che tra i cinque membri del CdA ci sono un esponente designato dal Comune di Torino, uno dalla Regione Piemonte e il presidente nominato direttamente dal ministero dei beni culturali". E Augusta Montaruli nell'esecutivo nazionale del partito ed ex consigliera regionale piemontese chiede che il Comune di Torino " intervenga sia con il Museo Egizio che con GTT per far togliere immediatamente dai mezzi pubblici questa pubblicità che discrimina  tutte le persone non arabe".

Su Facebook interviene anche il segretario della Lega Matteo Salvini: "Razzismo contro gli italiani, pazzesco! Al Museo Egizio di Torino (finanziato dai cittadini italiani) biglietti sconto solo per i visitatori arabi. Ma siamo matti? Qualcuno deve chiedere scusa e dimettersi. Ovviamente giornali e telegiornali nasconderanno la cosa".

Replica il museo Egizio: "Non è discriminazione, facciamo anche campagne in lingua inglese su media rivolte al mondo anglosassone e aperture a prezzi scontati in alcuni giorni per tutti". La donna velata è stata  scelta perché più riconoscibile e “simbolica” (sono la maggioranza)". Quanto ai soldi pubblici "non esiste problema dice perché il Museo si autofinanzia con i propri biglietti".