Politica

Blitz fascista sotto Repubblica. Militanti di Forza Nuova a volto coperto lanciano fumogeni. "Solo il primo attacco". Minniti nella sede del giornale

Il gruppo rivendica su Facebook. Minaccia confermata dal leader Roberto Fiore: "Primo atto di una guerra politica al Gruppo Espresso e al Pd". Uno dei militanti fermato e denunciato. La solidarietà del presidente Mattarella. Il premier Gentiloni chiama il direttore Calabresi, il ministro dell'Interno arriva in redazione: "Antifascismo e libertà di stampa capisaldi della democrazia". Renzi su Twitter: "Quel passato non tornerà". Il Guardasigilli Orlando: "Smentiti quanti hanno minimizzato l'allarme estremismo"

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SPEDIZIONE fascista sotto la sede di Repubblica: un gruppetto di militanti mascherati, che esponeva una bandiera di Forza Nuova e un cartello con la scritta "Boicotta Repubblica e L'Espresso", ha acceso fumogeni sotto la sede del giornale e letto un proclama di accuse alla redazione. Alcuni fumogeni sono stati lanciati all'indirizzo di dipendenti del giornale che protestavano per la provocazione.

Forza Nuova, intimidazione sotto la sede di Repubblica: militante lancia fumogeno


Un giornalista, che proprio in quegli istanti stava rientrando al giornale, si è rivolto al gruppo sfidandolo a tirare giù la maschera. Solo un componente della "squadra", una ragazza, ha risposto mostrando il viso, per poi fare rapidamente retromarcia, forse richiamata dagli altri.

Sull'accaduto indaga la Digos. Uno dei militanti è stato successivamente fermato: si tratta di un 34enne conosciuto proprio dalla Digos quale attivista di Forza Nuova. Al termine degli accertamenti l'uomo è stato denunciato per manifestazione non preavvisata, travisamento, violenza privata e accensione di artifizi pirotecnici in luogo aperto al pubblico. I pm della Procura di Roma attendono nelle prossime ore un'informativa della Digos su quanto accaduto oggi davanti alla redazione di Repubblica.

REP: L'AVANZATA DELLA GALASSIA NERA

I Cdr di Repubblica e L'Espresso hanno diffuso i loro comunicati per denunciare come "il dilagare di intolleranza, odio, xenofobia e fascismo che Repubblica sta puntualmente documentando con grande attenzione da settimane" abbia raggiunto "una soglia di grande preoccupazione". Ma "il nostro giornale - rassicurano - non si fa intimidire da queste minacce, fatte utilizzando un linguaggio fascista e paramafioso, e non smetterà di informare i lettori su Forza Nuova, così come su ogni altro partito politico italiano".

Blitz fascista, Calabresi: "Il nostro lavoro dà fastidio, clima di intimidazione che può inquinare democrazia"


La spedizione arriva mentre Repubblica porta avanti il suo lavoro di informazione sul diffondersi di episodi di fascismo e intolleranza nel paese, dall'irruzione di skinhead nella sede di una ong pro-migranti a Como, all'esposizione di una bandiera del secondo Reich in una caserma dei carabinieri a Firenze. Il mese scorso, era stata sempre Repubblica a riportare una denuncia secondo la quale in una sede romana di Forza Nuova i nuovi iscritti venivano spinti a raid contro gli immigrati.

Qualche minuto dopo il blitz, la rivendicazione di Forza Nuova Roma su Facebook: "Torce accese per 'illuminare' la verità contro le menzogne dei pennivendoli di regime e maschere sul volto. Ci siamo presentati così perché oggi rappresentiamo ogni italiano tradito da chi con la penna favorisce Ius soli, invasione e sostituzione etnica". Non solo: Forza Nuova annuncia che è solo l'inizio: "Oggi è stato solo il 'primo attacco' contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l'invasione (...). Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque. Boicotta De Benedetti, il Gruppo L'Espresso, La Repubblica, combatti il sistema".


Interpellato dall'Ansa, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore non si tira indietro e conferma: "È il primo atto di una guerra politica contro il gruppo Espresso e contro il Pd. Stanno portando avanti un'opera di mistificazione e di criminalizzazione che vuole mettere fuori gioco Forza Nuova".

E scatta la vicinanza a Repubblica da parte delle istituzioni e della politica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ufficiale in Portogallo, fa pervenire la sua "solidarietà a tutti i giornalisti di Repubblica e dell'Espresso per il grave fatto di oggi". Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiama il direttore di Repubblica Mario Calabresi per manifestargli solidarietà.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ammonisce "tutti coloro che hanno ritenuto che gli allarmi, le sottolineature, l'attenzione dedicata a questo tema fosse eccessiva". "C'è un estremismo che ha alzato la testa - avverte il Guardasigilli -, che è contrario ai valori costituzionali, alle nostre libertà e credo che lo Stato e la società italiana debbano affermare quei valori su cui si regge la nostra Costituzione".

Il riferimento del ministro è probabilmente al leader della Lega Matteo Salvini, che aveva definito "solo ragazzi" i naziskin dell'irruzione nel comasco, e che anche oggi ha fatto attendere lungamente un suo commento: solo in serata il segretario del Carroccio si è detto "sempre a favore della libertà di stampa e di opinione, contro ogni violenza", manifestando vicinanza a Repubblica, senza risparmiare una frecciata: "Esprimo solidarietà ai giornalisti di Repubblica, alla cui faziosità rispondo con idee e proposte, non con fumogeni e minacce".

Nel frattempo, il ministro dell'Interno Marco Minniti si porta nella sede del giornale per ribadire il valore di "antifascismo e libertà di stampa, capisaldi della democrazia".

Ma il primo a farsi sentire è il segretario del Pd Matteo Renzi, su Twitter.

Poi in serata, incontrando i giornalisti a Palermo, nella sede di Addiopizzo. "Credo - osserva Renzi - che ci siano dei gesti preoccupanti. E penso sia dovere dell'intera comunità, politica, civile, culturale dell'Italia, dare un messaggio di grande nettezza e forza. Solidarietà a Repubblica, ai suoi giornalisti, e la convinzione che il Pd continuerà a lavorare perché tutti, non soltanto il nostro partito, affermino i valori dell'antifascismo e del rifiuto di ogni forma di violenza nel profilo dna".

Arrivano le dichiarazioni, allo stesso tempo solidali e di richiamo, di Roberto Speranza di Mdp ("le intimidazioni contro stampa e giornali sono inaccettabili in un Paese democratico"), il sindaco di Milano Giuseppe Sala ("atto vigliacco e inaccettabile"), il vice segretario dem Maurizio Martina ("solidarietà ai giornalisti di Repubblica impegnati contro i nuovi fascisti"). Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera: "Non ci facciamo intimorire da un gruppo di fascistelli, ma non abbassiamo la guardia". I tweet dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

La ministra della Difesa Roberta Pinotti:  "Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a episodi che ci riportano alla violenza di estremismi che credevamo superati". La ministra dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli: "Sentir parlare di un primo atto di guerra contro un gruppo editoriale è un attacco frontale e inaccettabile alla nostra democrazia e all'articolo 21 della nostra Costituzione, che sancisce con chiarezza il diritto irrinunciabile alla libertà di espressione e di stampa". Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio su Facebook invita a rispondere "con il fiore partigiano" ai "fascisti" che hanno "paura della verità" e "dichiarano guerra anche al Partito Democratico".

E ancora, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: "In democrazia c'è spazio per tutte le idee eccetto quelle che per affermarsi negano agli altri il diritto di esistere". Il capogruppo dem al Senato, Luigi Zanda: "Un atto intimidatorio vigliacco, dovuto al fatto che le inchieste di Repubblica hanno meritoriamente, con grande scrupolo professionale, messo in luce la pericolosità della violenza di Forza Nuova".


Capitolo Movimento 5 stelle: solidarietà a Repubblica dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, dal deputato e presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico e dalla collega Roberta Lombardi. Non pervenuto il candidato premier Luigi Di Maio, che non tace ma appare troppo preso dalla campagna elettorale. Poi Beppe Grillo ritwitta la nota del M5s:

I Verdi, tramite i coordinatori Angelo Bonelli, Luana Zanella e Gianluca Carrabs, chiedono al ministro dell'Interno Minniti di "occuparsi attivamente dell'accaduto identificando i responsabili". Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, invoca la dissoluzione dei gruppi di estrema destra: "Nessuna giustificazione e nessuna ambiguità nei confronti dei nipotini degli squadristi fascisti e dei nazisti. Siano sciolti questi gruppuscoli, sia impedita loro ogni azione di intimidazione, violenza, minaccia". Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italia-Possibile Giulio Marcon sollecita il governo a "riferire in aula su come intende agire".

Il presidente del gruppo misto alla Camera Pino Pisicchio lancia un appello alla responsabilità di "tutte le forze politiche, affinché adottino un codice di comportamento per la prossima campagna elettorale, che si preannuncia pericolosamente tesa". Ovvero, rinuncino a usare "un lessico sempre più barbaro", che incide profondamente sulla società", solo per "rastrellare qualche manciata di voti".

Da destra, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni impugna la sacralità della libertà di stampa, ma poi bacchetta i militanti di Forza Nuova soprattutto per aver sbagliato strategia. "Fare gazzarra davanti alla sede di un giornale a volto coperto, come fanno quelli dei centri sociali, è il modo peggiore per denunciare la disinformazione e il doppio pesismo dei grandi media - tuona Meloni -. Manifestazioni che fanno solo il gioco della sinistra e di chi fa di tutto per censurare e imbavagliare la libertà di pensiero e di espressione".

Il leader di Casapound Simone Di Stefano parla di  "un gesto sbagliato e inopportuno specie in un momento come questo in cui si parla di una 'terribil'" onda nera che sta travolgendo il paese. Se si vuole controbattere l'informazione a senso unico dei giornali i fa controinformazione come facciamo noi, con quotidiani online, canali YouTube. Si controbatte con il confronto. Noi, nella nostra sede, abbiamo invitato giornalisti che non la pensano come noi a confrontarsi. I giornali hanno giustamente la loro linea editoriale. Non mi permetto di giudicare gli atti degli altri movimenti politici - conclude il leader di Casapound - ma andare mascherati a lanciare fumogeni sotto la sede di un giornale non mi sembra una iniziativa che possa produrre risultati politici ma solo riprovazione generale".

A Giorgia Meloni, ma anche a Matteo Salvini, si rivolge in un tweet Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Pd e presidente del Friuli Venezia Giulia: "Tutte le forze politiche condannino gli atti di intimidazione alla libera stampa. Salvini e Meloni smettano di fare l'occhiolino a chi nega il valore della democrazia. Solidarietà ai giornalisti di #Repubblica".

Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è chiarissimo: "La libertà di stampa è sacrosanta e deve essere sempre difesa e garantita, anche e soprattutto per i giornali non sempre equilibrati, ma spesso faziosi, come quello diretto da Mario Calabresi".  Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare: "Condanno fermamente. E spero che con me lo facciano gli esponenti di tutti i partiti".

Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia esprime "solidarietà ai giornalisti del gruppo, alcuni dei quali sono da tempo sotto scorta dopo le minacce subite per le loro inchieste sulla criminalità mafiosa. Questi tentativi di intimidazione vanno respinti con fermezza ma con altrettanta decisione vanno difesi il diritto di cronaca e la libertà d'informazione, valori irrinunciabili di ogni democrazia".

Si muove anche il sindacato. La segretaria generale Susanna Camusso su Twitter: "Solidarietà e affetto a Repubblica e a L'Espresso. Fermare le intimidazioni e le minacce, applicare le norme che vietano la ricostituzione di forze fasciste". La segretaria della Cisl Annamaria Furlan sullo stesso social denuncia un "episodio grave e inquietante che deve far riflettere tutti sul clima davvero preoccupante nel Paese. La Cisl esprime la propria solidarietà ai giornalisti. La libertà di stampa è uno dei capisaldi della democrazia. Va salvaguardata da ogni intimidazione e da ogni forma di prevaricazione e violenza". Su Twitter anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Piena solidarietà alla Repubblica e a L'Espresso. respingere con fermezza i rigurgiti neofascisti".

"Piena solidarietà alla redazione nazionale del quotidiano La Repubblica" dall'Associazione Nazionale Partigiani: "Il fascismo, già sconfitto dalla storia e dalla civiltà, non deve avere più spazio nell'Italia democratica". Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, esprime su Twitter "vicinanza e solidarietà" al direttore Calabresi e all'intera redazione di Repubblica, mettendo in guardia su "un pericoloso risorgere di neofascismo che va contrastato con forza. Le istituzioni facciano il possibile per fermare lo squadrismo".

Solidarietà anche da Emergency: "Purtroppo non si tratta di un fatto isolato. Sono mesi che ci ostiniamo a sottovalutare manifestazioni di vero e proprio squadrismo in tutta Italia. Oggi sono stati colpiti i giornali, solo una settimana fa è stata minacciata un’associazione che si occupa di migranti. Abbiamo già visto l’esito di episodi come questi negli anni Trenta del secolo scorso. Nel nostro Paese e in tutta Europa stanno rinascendo movimenti nazifascisti che vedono nei poveri il nemico, il più debole e più facile da combattere.
L'intolleranza è la premessa della violenza, che ci sta portando dritto verso la guerra".

Per Sebastiano Secci, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli",  il "vile attacco fascista alle amiche e agli amici" di Repubblica e L'Espresso "è solo l'ultima di una serie di azioni che devono far riflettere la società civile e la classe politica (...). Vicini e solidali a Repubblica e L'Espresso per il lavoro di inchiesta che stanno portando avanti sul tema della violenza e dell'intolleranza di stampo fascista".

Nota congiunta dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa: "L'aggressione di Forza Nuova contro le redazioni de L'Espresso e di Repubblica rappresenta un nuovo intollerabile atto di squadrismo contro la democrazia e la libertà di informazione. Anche questa nuova 'testata' contro l'articolo 21 della Costituzione troverà la risposta che merita attraverso l'illuminazione delle loro attività e delle continue violazioni della legalità costituzionale. Non a caso, già questa mattina avevamo rappresentato al ministro Minniti la necessità di monitorare e prevenire le ripetute azioni di minacce contro i giornalisti che hanno scelto di indagare sulle formazioni neonaziste e neofasciste. A questo punto la risposta dello Stato diventa ancora più urgente e necessaria".

Anche la rete No Bavaglio-Liberi di essere informati denuncia "il clima di intimidazione contro i giornalisti, che si manifesta con aggressioni squadriste di stampo neofascista che vogliono condizionare l'informazione e colpiscono anche i cittadini nel loro diritto di essere informati liberamente. Chiediamo l'intervento del ministro dell'Interno e della magistratura per perseguire i responsabili di azioni squadriste così gravi".

L'osservatorio Ossigeno per l'Informazione: "Continueremo a monitorare questi episodi e a sollecitare le istituzioni affinché mettano in atto misure concrete per fermare chi usa la violenza per difendere le proprie idee e per mettere fine a un'ondata di insofferenza nei confronti della libertà di stampa e di chi la esercita".
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