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Visa pour l'Image. A Perpignan di scena il fotogiornalismo

Nella città del Sud della Francia comincia la 26° edizione del festival francese Visa pour l'image. Un appuntamento fisso per addetti ai lavori e semplici appassionati, tra cronaca e arte

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Gli scontri a Kiev sotto la neve, in tenuta da sommossa e occhiali da sci, nel mese di gennaio 2014. I volti stremati degli africani che insorgono contro il mancato arrivo degli aiuti alimentari, nel campo profughi Don Bosco, a dicembre dello scorso anno. Come un calendario che ricorda i fatti e i momenti recenti più importanti in tutti i Paesi del mondo, torna Visa pour l'image. Attimi di storia attuale fotografati da reporter professionisti e, da oggi, raccolti nella 26° edizione del festival di fotogiornalismo che si tiene come ogni anno, alla fine dell'estate, a Perpignan, il capoluogo dei Pirenei orientali di territorio francese ma con forte identità catalana, data dall'estrema vicinanza geografica alla costa della Spagna. In diverse sedi espositive che coinvolgono ogni angolo della cittadina, dalle piazze ai palazzi, passando per chiese, caserme e conventi, saranno visitabili, ad ingresso gratuito, una trentina di esposizioni, tutti i giorni dalle 10 alle 8 di sera, fino al 14 settembre.

Poi, dal 15 al 19 dello stesso mese, le mostre resteranno aperte, su prenotazione, per le scuole, in modo da replicare il successo dello scorso anno, quando circa 8mila studenti, provenienti da tutta la Francia e dalla Spagna, hanno visto le foto con i propri occhi, guardando più da vicino quanto succede nel mondo intorno a loro. Guerre, ambiente, persone e personaggi chiave, questioni religiose, fenomeni sociali: da sempre sono questi i soggetti preferiti dai reporter che espongono a Perpignan. Quest'anno, è più sentito che mai il ricordo e il rispetto dei fotogiornalisti che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro, come è evidente nella mostra "Testament" all'Hotel Pams, dove sono raccolte le foto di Chris Hondros (Getty Images), ucciso in Libia nel 2011, dopo essersi recato in molte delle zone più difficili e dimenticate del mondo. Non solo guerre e tensioni. Tra le tante mostre, al Théatre de l'Archipel, per esempio, c'è "The Bald Eagle in the Aleutian Islands": le foto scattate da Klaus Nigge (National Geographic), il cui il soggetto preferito è, in questo caso, l'aquila. Oltre alle esposizioni ci saranno serate di proiezioni e numerosi incontri con i professionisti internazionali del mondo della fotografia. Ogni sera sarà ripercorso un fatto di cronaca accaduto da settembre dello scorso anno ad oggi. Eventi degni di nota che hanno toccato tutti i continenti. Dall'Afghanistan alla Cina passando per Brasile, Colombia, Venezuela, Perù e tanti altri Paesi. Purtroppo non manca una brutta pagina dall'Italia, le cui cronache di Lampedusa sono state immortalate da Arthus-Bertrand, vincitore di quest'anno del premio Visa d'Or. Spazio anche allo sport, con le foto delle Olimpiadi invernali di Sochi, e ai nomi recentemente scomparsi e già passati alla storia come Nelson Mandela, a cui è dedicata una retrospettiva e Lou Reed, a cui viene reso un omaggio.