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Tour de France, è ancora Italia: a Nancy vince Trentin. Nibali resta in maglia gialla

Il fotofinish: Trentin beffa Sagan (afp)
Il trentino piega al fotofinish Sagan e bissa il successo dello scorso anno. Il siciliano, dopo una giornata insidiosa con altre cadute - ne fa le spese Van Garderen - resta leader della generale
di LUIGI PANELLA
3 minuti di lettura
NANCY - Un centimetro val bene un nuovo giorno di gloria. Matteo Trentin non è un ciclista qualunque. Non può esserlo chi, ad ogni Tour parte con compiti di luogotenenza e riesce a ritagliarsi lo spazio per un'impresa. Lo scorso anno il venticinquenne di Borgo Valsugana si era imposto a Lione, interrompendo un interminabile digiuno del ciclismo italiano che durava da tre anni. Stavolta è perfetto nella gestione del rettilineo finale di Nancy: il gruppo, dopo due salite, è orfano di tanti velocisti, ma qualcuno tiene. C'è Peter Sagan che non vede l'ora di lasciare il segno, ha talmente tanta voglia che ha sparato tante cartucce nell'ultima salita. Poi lo slovacco, una volta ripreso, riprende fiato e si rimette in carreggiata per piazzare la stoccata. L'Omega però gioca da vera squadra: Kwiatowski tiene altissima l'andatura, poi lascia la scena a Trentin. Una partenza decisa e rischiosa, Sagan rinviene: fotofinish, un centimetro, è Trentin. "E' incredibile... - spiega il vincitore -. E' un successo che arriva dopo tanta sfortuna della squadra, cercavamo la vittoria dal primo giorno con Cavendish (caduto e costretto al ritiro, ndr), poi ne abbiamo fatte di tutti i colori: tra forature, cadute, momenti sbagliati e salti di catena si potrebbe fare la lista della spesa...".
 
A completare il quadro perfetto del ciclismo italiano, la difesa della maglia gialla di Vincenzo Nibali. Stavamo per scrivere comoda, ma ci siamo fermati bruscamente. 'Tappaccia', come al solito stressante: a pochi metri dalla maglia gialla, finisce per terra Tejay Van Garderen, uomo di classifica che nonostante gli sforzi non rientra, perde un minuto ed esce dai primi dieci. Altro sconfitto di giornata, il belga van Den Broeck, magari non uno da podio finale ma da bel piazzamento. Buono comunque il tasso di attenzione del siciliano e dell'Astana. L'uomo più pericoloso resta sempre Contador: lo spagnolo ha classe, inventa con la collaborazione di Roche la sparata su uno strappo, ma la maglia gialla si incolla alla sua ruota. Del resto Vinokourov, padre padrone dell'Astana, è stato chiaro: "Lasciare la maglia gialla poteva essere per ora essere nei nostri piani, poi fare quell'impresa sul pavè ad Arenberg è stato così emozionante....". Tradotto: ormai abbiamo la bici, pedaliamo. "Da metà corsa - analizza la maglia gialla - c'era stress per il vento, quindi tutte le grandi squadre stavano davanti. Nel finale ce n'è stato ancora di più, tutti volevamo prendere la salita davanti. Ora ci aspetta un week-end duro e vedremo degli attacchi. Anche oggi si è visto Contador davanti, ha allungato Roche, ma niente di particolare. Sto bene, vediamo...".
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Tutti motivi concentrati nella settima frazione, quella che precede i Vosgi. Percorso d'autore. Si parte da Epernay, la città dello Champagne, già in passato scelta per tappe importanti: qui si arrivò nel primo giorno del Tour dei cinquanta anni, quello in cui Bahamontes fece tremare ma non spodestò il sovrano Anquetil. Si arriva a Nancy, in Lorena, dove Michel Platini si affermò come calciatore e soprattutto dove Fausto Coppi piazzò due imprese delle sue. Cronometro nei Tour del 1949 e del 1952 (la prima di 137 km!) in cui il campionissimo affermò la sua netta superiorità nella corsa alla maglia gialla. Insomma, Nancy ci porta proprio bene: l'ultima volta in cui gli organizzatori l'avevano convocata - nel 2005 -  Lorenzo Bernucci fu uno dei pochi, sotto un nubifragio, a non partecipare ad una pazzesca caduta di gruppo, una sorta di domino umano nell'ultima curva, andando a vincere.

E' la seconda frazione più lunga: un po' noiosetta per larghi tratti, un invito a nozze per gli scattisti nella parte finale. Ci sono due GPM nei pressi all'epilogo: Cote de Maron e soprattutto Cote de Bouffers, toccata a poco più di 5 km dall'arrivo. Non roba per scassare (cadute a parte) la classifica generale, tale però da azzannare i polpacci della maggior parte dei velocisti. In pratica, due corse parallele. La prima finisce ai piedi della prima salita: protagonisti Elmiger, Huzarski (gli ultimi due i più tosti a mollare), Pichot, Delaplace, Edet e Busche. Poi il discorso cambia. Cote de Maron e fuori due: Degenkolb (non è una sorpresa) e Kittel non ce la fanno. Pianura seguente, asfalto stavolta asciutto eppure Van Garderen non riesce a stare in piedi, deve fare una faticaccia per rientrare nei ranghi e non ci riesce. Cote de Bouffers: salta Kristoff, mentre scappano via van Avermaet e Sagan. Il belga decide di non dare cambi allo slovacco, poi ci ripensa ma è troppo tardi. Dietro rientrano, Sagan è stanco è arrabbiato. Poi lo sprint, e l'Italia sorride ancora. Trentin, due vittorie da gregario. La stoffa è da cacciatore di classiche, speriamo in seguito abbia più spazio.

ORDINE D'ARRIVO
1. Matteo Trentin (Ita, Omega) in 5h18'39"
2. Peter Sagan (Svk, Cannondale) s.t.
3. Tony Gallopin (Fra, Lotto) s.t.
4. Tom Dumoulin (Fra) s.t.
5. Simon Gerrans (Aus) s.t.
6. Daniel Oss (Ita) s.t.
7. Cyril Gautier (Fra) s.t.
8. Sylvain Chavanel (Fra) s.t.
9. Sep Vanmarcke (Bel) s.t.
10. Greg Van Avermaet (Bel) s.t.
12. Alejandro Valverde (Esp) s.t.
14. Alberto Rui Costa (Por) s.t.
16. Vincenzo Nibali (Ita) s.t.
18. Bauke Mollema (Ned) s.t.
19. Richie Porte (Aus) s.t.
21. Alberto Contador (Esp) s.t.
22. Michal Kwiatkowski (Pol) s.t.
25. Jakob Fuglsang (Den) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) in 29h57'04"
2. Jakob Fuglsang (Den, Astana) a 0'02"
3. Peter Sagan (Svk, Cannondale) a 0'44"
4. Michael Kwiatkowski (Pol) a 0'50"
5. Tony Gallopin (Fra) a 1'45"
6. Richie Porte (Aus) a 1'54"
7. Andrew Talansky (Usa) a 2'05"
8. Alejandro Valverde (Esp) a 2'11"
9. Romain Bardet (Fra) s.t.
10. Rui Alberto Costa (Por) s.t.
11. Fabian Cancellara (Sui) a 2'20"
13. Bauke Mollema (Ned) a 2'27"
15. Alberto Contador (Esp) a 2'37"
17. Jurgen Van Den Broeck (Bel) a 3'08"
18. Tejay Van Garderen (Usa) a 3'14"
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