Firenze

Ragazzo nigeriano precipita da palazzo e muore per fuggire a un controllo di polizia

Il dramma di Raphael nella notte nel quartiere di Novoli alla periferia di Firenze. Gli agenti erano stati chiamati dai condomini perchè in un appartamento c'era una festa e facevano troppo rumore

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FIRENZE - Era solo un ragazzo di diciotto anni Raphael Godwin, era nigeriano. E' morto per la paura di un controllo della polizia. Ha provato a scappare da una casa a Novoli, quartiere della periferia fiorentina, calandosi dal quinto piano l'altra notte, con le mani attaccate a una grondaia, ma è scivolato. In fondo al cortile è rimasta una delle sue sneacker rosse.
C'era una festa, ieri sera, in un appartamento a Novoli abitato da alcuni immigrati africani. I vicini non riuscivano a dormire e uno è andato a segnalare la cosa a una pattuglia della polizia ferma nei pressi di un chiosco che vendeva dei panini. Gli agenti lo hanno seguito per controllare e, dalla strada, hanno puntato una torcia alla finestra da cui venivano i rumori. C'è stato un fuggi fuggi. Gli agenti sono saliti al terzo piano dell'immobile: l'appartamento è di una donna del Togo. 

Hanno chiesto i documenti e cominciato a fare i controlli, uno è scappato per le scale. Secondo quanto è stato ricostruito fino a questo momento, non c'è stato nessun inseguimento. Un agente ha soltanto gridato: "Dove vai, torna qui". Il ragazzo in preda alla paura è salito due piano più sopra ed è uscito da una porta finestra cercando di calarsi di sotto tramite una grondaia. La polizia spiega che proprio mentre erano in corso i controlli "si è sentito un tonfo". Sono corsi tutti nel cortile interno e hanno visto un corpo sul cemento. Era quello di Raphael. Forse è stato tradito dall'umidità che ha reso scivolosa la grondaia, forse è stato tradito dalla stanchezza o dal panico. E' precipitato al suolo da un'altezza di diversi metri e sono stati inutili i tentativi del medico del 118 di rianimarlo. Lacrime e abbracci, scene di disperazione fra i presenti. Il ragazzo non aveva con sè i documenti, ma la polizia è riuscita comunque più tardi a identificarlo attraverso un certificato di espulsione. Era quello il suo incubo probabilmente, la cosa da cui scappava: la paura di essere mandato via dall'Italia.

Sul posto ieri notte è arrivato anche il magistrato, Paolo Barlucchi. La procura ha aperto un'inchiesta. Sembra che il ragazzo avesse chiesto asilo politico, ma che la sua domanda fosse già stata respinta. 
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La polizia era stata chiamata ad intervenire dalle proteste di alcuni condomini e quando gli agenti si sono presentati per verificare cosa stava accadendo, si sono trovati di fronte a una ventina di cittadini nigeriani che partecipavano a una festa. 

Ci sono stati momenti di tensione dopo l'incidente fra polizia e immigrati tanto che sono dovute intervenire altre volanti per placare gli animi dei connazionali della vittima.
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