Sport

Tour de France, Nibali va forte anche nella crono. Ora in giallo a Parigi: "Non è un sogno, ho vinto davvero"

Vincenzo Nibali (afp)
Il siciliano è straordinario anche contro il tempo, quarto dietro solo specialisti come l'inarrivabile vincitore Tony Martin, Dumoulin e Barta. Ora la passerella trionfale sugli Champs Elysées
di LUIGI PANELLA
3 minuti di lettura
PERIGUEUX - L'ultimo tassello ad un meraviglioso puzzle prima della passerella trionfale di Parigi. Vincenzo Nibali si libera anche dell'ultima timidezza, sfodera il vezzo, si veste tutto di giallo e, quel che più conta, va fortissimo anche a cronometro. Tony Martin, vincitore degli ultimi tre titoli mondiali di specialità, è hors categorie e infatti domina la prova. Ma la maglia gialla, giunta quarta, cede per pochi secondi a specialisti come Tom Dumoulin e Jan Barta. Un altro sigillo dello Squalo che, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra di essere completo in tutti i campi: salita, discesa, pavè, crono. Poco altro da aggiungere. Per il resto, si definiscono anche i gradini più bassi del podio: il secondo lo prende il vecchio Peraud, 37 anni, che scavalca il futuro del ciclismo francese, Thibaut Pinot. Una bella soddisfazione anche per i transalpini, che non ne mettevano due sul podio da 30 anni tondi tondi e ora possono cominciare a sognare di rivincere quel Tour che manca loro dal 1985.

Risultati finali di un Tour che affronta 'finalmente' la cronometro individuale: 54 km da Bergerac a Perigueux, sempre pochi se confrontati alle abitudini alla Grande Boucle. L'ultima volta che si era corso così poco contro il tempo era stato nel 1934, quando comunque la crono fu di 90 km ed il successo, di tappa e finale andò ad Antonin Magne. Guardando la cartina la sensazione è che il percorso possa sorridere a gente forte in salita, anche se la realtà è quella di saliscendi tutto sommato perfetti per uno specialista. E' così che ben presto la prova trova il suo assassino: Tony Martin. Lo avevano intuito un po' tutti, a cominciare da Purito Rodriguez, che si chiedeva con un tweet se il tedesco lo avrebbe salutato nel momento dell'annunciato sorpasso. Spiritoso Purito, implacabile il tedesco, che tira dritto, teso a cannibalizzare tutti gli intermedi: chiude con una media di quasi 49 orari. Non si è campioni del mondo per caso: il secondo, il passistone olandese Dumoulin, giunto a oltre un minuto e mezzo.
[[ge:rep-locali:repubblica:92467514]]
Prove al confronto dei quali fa quasi tenerezza la crono di Ji Cheng, il cinese al Tour, memorabile personaggio su Repubblica.it quando lo scorso anno affrontò il Giro. Il compagno Ji, da buon ultimo in classifica, apre le danze cinque ore buone prima dei big. Merita una citazione però, se non altro per il fatto che sta imparando a soffrire, a diventare un corridore vero. Quel "Ji Cheng, dolore al ginocchio sinistro" è un ritornello giornaliero dei bollettini medici. Ma lui non molla: si stacca pure se sale le scale del condominio, ma in pianura è il primo a beccare il vento in faccia pur di aiutare i capitani Degenkolb e Kittel.

Tornando in quota, molto interessante la lotta per il podio dietro Nibali. In quindici secondi sono concentrati il giovane Pinot, il vecchio Peraud, il solito Valverde. E' proprio l'asturiano che ne esce spennato: quel palco a Parigi, tanto agognato e compromesso sui Pirenei, viene gettato alle ortiche contro il tempo. Dal campione nazionale a cronometro da lui era lecito attendersi di più. Il massimo invece lo fa Peraud, che riesce ad ovviare anche ad una foratura nel momento di massimo sforzo. Non può dire la stessa cosa il compagno di squadra della Ag2R, Romain Bardet: a lui quella maledetta ruota costa un bel quinto posto a vantaggio di Tejay Vangarderen per due secondi.

"La crono è stata veramente lunga e difficile da affrontare, sono contento, aspettiamo domenica", commenta Nibali. "A Parigi sarà il momento più bello, l'Arco di Trionfo e la premiazione saranno la cosa più bella di tutto questo Tour. Non è un sogno, ora l'ho vinto davvero. Quando sono venuto qui per disputare il primo Tour della mia carriera, sono rimasto stregato dall'atmosfera dell'ultima giornata, dal giro d'onore, dal tifo della gente... E' un po' tutto irreale, devo abituarmi lentamente... Aver vestito la maglia gialla dalla seconda giornata fino alla fine è stato logorante, non è stato facile per niente. Ora voglio godermi questi momenti con la mia famiglia e con i miei amici". Prima del Tour, Nibali ha ricevuto dalla mamma di Marco Pantani, Tonina, la maglia gialla indossata dal Pirata. "Prima dell'inizio della corsa, ho detto: 'Se il Tour va bene, alla fine andrò a rendere omaggio a Marco'"

ORDINE D'ARRIVO
1 - Tony Martin (GER-Omega Pharma) 1h06'21''
2 - Tom Dumoulin (NED-Giant) a 1'39''
3 - Jan Barta (CZE-Netapp) a 1'47''
4 - Vincenzo Nibali (ITA-Astana) a 1'58''
4 . Leopold Konig (CZE-Netapp) a 2'02''
6 - Tejay Vangarderen (USA-BMC) a 2'08''
7 - Jean Christophe Peraud (FRA-Ag2r) a 2'27''
8 - Sylvain Chavanel (FRA-IAM) a 2'36''
9 - Markel Irizar (ESP-Trek) a 2'39''
10 - Daniel Oss (ITA-BMC) a 2'58''
CLASSIFICA GENERALE
1 - Vincenzo Nibali (ITA-Astana)
2 - Jean Christophe Peraud (FRA-Ag2r) a 7'52''
3 - Thibaut Pinot (FRA-FDJ) a 8'24''
4 - Alejandro Valverde (ESP-Movistar) a 9'55''
5 - Tejay Vangarderen (USA-BMC) a 11'44''
6 - Romain Bardet (FRA-Ag2r) a 11'46''
7 - Leopold Konig (CZE-Netapp) a 14'41''
8 - Haimar Zubeldia (ESP-Trek) a 18'12''
9 - Laurens Ten Dam (NED-Belkin) a 18'20''
10 - Bauke Mollema (NED-Belkin) a 21'24''
 
I commenti dei lettori