Mondo Solidale

Deportazioni segrete e torture in aiuto alla Cia, la Polonia complice degli abusi degli Stati Uniti

E' la prima volta che la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo condanna uno stato membro dell'Unione: è uno schiaffo sonoro, che Varsavia incassa in silenzio, ammettendo che si tratta di "una macchia grave" per il Paese

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BERLINO - La Polonia è stata complice degli abusi americani nel periodo peggiore della "Guerra al terrore" voluta da George W. Bush: ha collaborato a gestire una casa degli orrori nascosta al sistema giudiziario normale e ha aiutato gli agenti Usa a torturare e deportare in segreto persone sospettate di terrorismo. E' la prima volta che la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo condanna uno stato membro dell'Unione: è uno schiaffo sonoro, che Varsavia incassa quasi in silenzio, ammettendo che si tratta di "una macchia grave" per il paese, e lamentando solo di non aver avuto abbastanza tempo per l'esame dei dossier.

DetenzioDeportazioni segrete e torture.
Si parla di deportazioni segrete, detenzione nascosta, torture. Al centro della sentenza dei giudici c'è la vicenda del saudita Al Nashiri e del palestinese Abu Zubaydah, presunti terroristi. Il governo di Varsavia ha tollerato che i due detenuti fossero sottoposti a tortura e maltrattamenti mentre erano in Polonia, e sapeva che lo sarebbero stati ancora, una volta trasferiti nella base americana di Guantanamo, dove sono ancora rinchiusi. Il governo polacco dovrà versare ai due detenuti 230 mila euro.

Interrogatori brutali. In una sentenza distinta, il tribunale di Strasburgo ha condannato la Polonia per collaborato con i servizi segreti statunitensi anche nell'apertura a Stare Kiejkuty, 180 chilometri a nord di Varsavia, di una prigione segreta che ha operato fra il 2002 e il 2005. Qui i detenuti, privati di ogni diritto, venivano interrogati con metodi brutali: la Corte di Strasburgo ha condannato la Polonia per aver violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani, che impone agli Stati di non sottoporre nessuno a tortura o trattamenti inumani e degradanti.

Gli annegamenti simulati.
Il saudita Abd Al Rahim Hussayn Muhammad Al Nashiri si era rivolto ai giudici di Strasburgo nel 2011, mentre il palestinese Zayn Al-Abidin Muhammad Husayn, (Abu Zubaydah) aveva fatto ricorso nel 2013. Gli Usa accusano il primo di essere l'ideatore dell'attacco alla nave militare Uss Cole nel 2000, nel porto di Aden, in cui 17 marinai erano rimasti uccisi, e di aver partecipato nel 2002 all'attacco contro la petroliera francese MV Limburg. Contro di lui, il presidente Bush aveva autorizzato l'uso di tecniche di interrogatorio "avanzate", cioè di sevizie come il waterboarding, l'annegamento simulato. Il secondo è considerato dai servizi americani un alto personaggio di Al Qaeda, con un ruolo importante nella pianificazione degli attacchi dell'11 settembre. A dodici anni dal suo arresto, non è stato ancora formalmente accusato di crimini specifici.

L'assistenza alla Cia per il programma di rendition. La sentenza della corte di Strasburgo è la prima a condannare un paese membro dell'Unione Europea, ma non sarà l'ultima: secondo un rapporto della Open Society Justice Initiative, almeno 54 paesi - fra cui nazioni europee come Italia, Regno Unito, Svezia, ma anche Siria e Iran - hanno partecipato al famigerato programma di "rendition" fornendo assistenza nascosta alla Cia per arrestare, detenere, deportare, interrogare e torturare persone sospettate di terrorismo. Secondo Julia Hall, esperta di antiterrorismo e diritti umani per Amnesty International , è "una decisione storica che finalmente rivela la verità su un periodo oscuro della storia recente della Polonia e segna una pietra miliare contro l'impunità".