Politica

Livorno, nuove grane dal M5S per Nogarin
"Vanno rimossi tre assessori, uno era del Pd"

Due meetup cittadini chiedono al sindaco di rivedere la giunta. Scoppia il caso dell'assessore all'Ambiente tesserato al Pd fino a un anno fa. Lui: "Non è vero, querelo i democratici"

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LIVORNO - Non c'è pace per il neo sindaco di Livorno Filippo Nogarin. Dopo il varo a rilento della giunta, dopo il siluramento nel giro di 24 ore dell'assessore Simona Corradini, adesso sempre dai meetup grillini (due sui tre totali in città) arriva la richiesta di sostituire altri tre assessori. Perché, come avvenne con Corradini a inizio del mese, sarebbero incompatibili con le regole e con i valori dei Cinque Stelle.

Il primo caso riguarda l'assessore all'Ambiente Giovanni Gordiani, colpevole di essersi anche lui candidato alle scorse elezioni con un'altra lista (non livornese), cioè "Cutigliano Bene in Comune". E poi, aggiungono dalla base, "fino a un anno fa era un tesserato del Pd". Gordini si giustifica: "No, è dal 2011 che non più la tessera". Solo che il Pd di Pistoia, su espressa richiesta di chiarimenti del Tirreno, lo smentisce: "Gordiani? Nel 2013 era un nostro iscritto, nonché componente dell'assemblea comunale". La vicenda rischia di finire in tribunale, però, perché l'assessore "incriminato" parla di violazione della privacy dei democratici pistoiesi: "Mi riservo di andare a verificare l'autenticità dei documenti che dicono di avere a Pistoia".

Il secondo casus belli è quello dell'assessore alla Cultura Serafino Fasulo, ma qui la contestazione più che formale è politica: "Si è candidato alle amministrative 2009 con la lista "Livorno Città Aperta", in appoggio all'ex sindaco Alessandro Cosimi e dove già allora era ritenuto uno dei possibili assessori". Ultimo nome che non va giù alla base, Alessandro Aurigi (Urbanistica): ex collega di ufficio del sindaco, "in quanto conclamato amico di Nogarin, rende criticabile e accusabile il M5S di non essere coerente con i propri principi".

Il sindaco per ora fa spallucce, perché "non abbiamo tempo da perdere con queste cose qui. Dobbiamo risolvere i tanti problemi della città". Ma anche nel caso della Corradini Nogarin provò a forzare la mano andando avanti, salvo dover defenestrare l'assessore il giorno seguente.
 
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