Esteri

Esplosioni in un quartiere di Gaza City colpito ieri dai bombardamenti israeliani (ap)

Gaza, si tratta su cessate il fuoco. Hamas: "Via il blocco". Onu: inchiesta su violazioni di Israele

Commissario per i diritti umani: "Basta attacchi a civili". Netanyahu: critiche sono "parodia". Violenti bombardamenti a Sajaya. Tre soldati israeliani uccisi negli scontri. Agenzia europea per il volo: "Evitare aeroporto Tel Aviv", ma la FAA Usa toglie il divieto

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GAZA - Ancora vittime nella Striscia di Gaza. Ci sono anche due bambini fra i cinque palestinesi morti in un bombardamento israeliano su Khan Younis, nel sud della Striscia. Secondo fonti mediche palestinesi, l'attacco ha preso di mira alcune case a est della città che anche oggi è tra le zone roventi dell'offensiva "Margine protettivo" dell'esercito di Tel Aviv, giunta al sedicesimo giorno. Una nuova tregua umanitaria potrebbe essere adottata "nelle prossime ore", ha detto Saeb Erekat, il capo negoziatore dell'Anp. Hamas però pone condizioni all'accettazione della tregua: "Non deporremo le armi per poi negoziare", ha detto il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal. Prima, sostiene Hamas, occorre che Israele tolga il blocco imposto alla Striscia di Gaza, che siano aperti i valichi di confine.

La Mezzaluna rossa ha fatto sapere che decine di famiglie stanno tentando di fuggire dalla zona sotto pesante attacco di artiglieria e droni di Israele dalle prime ore di questa mattina. E altri cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel Nord della Striscia.

Una situazione che ha spinto il Consiglio Diritti Umani dell'Onu ad avviare un'inchiesta internazionale che accerti eventuali violazioni che potrebbero essere state compiute durante l'offensiva israeliana a Gaza. Al termine di una riunione d'emergenza, i 47 Paesi membri hanno adottato una risoluzione presentata dai palestinesi: 29 Stati si sono detti a favore (Cina, Russia, Paesi arabi e Latino Americani e africani), uno contro (gli Usa) e 17 (tra i quali alcuni Paesi europei) si sono astenuti.

L'Onu: "Possibili crimini di guerra". Netanyahu: "Parodia". Su Israele arrivano le dure parole dell'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che ha accusato lo Stato ebraico di "aver commesso possibili crimini di guerra". Nel mirino del commissario le demolizioni punitive di case e l'uccisione di civili. Accuse però anche ad Hamas: "Attacca i civili in modo indiscriminato, non rispetta i principi di precauzione e distinzione". "Israele ha degli obblighi in quanto potenza occupante", ha aggiunto, dicendo che "sia i palestinesi sia gli israeliani meritano una vita migliore".
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Un richiamo definito "parodia" dal premier israeliano Benjamin Netanyahu: "La decisione del Consiglio Onu per i diritti umani è una parodia e dovrebbe essere rigettata da ogni persona decente ovunque. Dovrebbe piuttosto investigare su Hamas". "La fazione islamica - ha aggiunto Netanyahu - ha commesso un doppio crimine di guerra: sparare razzi ai civili israeliani e nascondersi dietro i civili palestinesi". L'Onu - ha poi continuato - dovrebbe avviare un'indagine sulla decisione di Hamas di "trasformare ospedali in centro di comandi militari, usare scuole come depositi di armi e mettere batterie di missili vicino a parchi giochi, case private e moschee".

Vittime fra gli israeliani. Intanto sale a 32 il numero delle vittime tra i soldati israeliani: oggi altri tre militari hanno perso la vita. E una vittima si registra anche in territorio israeliano: un colpo di mortaio sparato dalla Striscia di Gaza ha ucciso un lavoratore thailandese nel sud di Israele, portando così a tre il numero dei civili israeliani morti. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon dalla Giordania ha lanciato un accorato appello alle parti: "Oltre 600 civili sono stati uccisi, e questo è inaccettabile. Chiedo ad entrambe le parti di fermare i combattimenti ora".

Tregua umanitaria di due ore in tre zone cruciali di Gaza. A Sajaya, a est di Gaza City, la tregua umanitaria, in un primo momento negata, è poi entrata in vigore, come annunciato dalla Croce rossa internazionale. Nella zona è entrato un convoglio di sette ambulanze e due autovetture per evacuare i feriti. Un secondo convoglio di nove ambulanze e due veicoli della Croce rossa ha raggiunto la zona di Khuzaa, nei pressi di Khan Yunis, nel sud della Striscia, pesantemente bombardata da Israele nella notte. Pausa umanitaria nei combattimenti anche a Beit Hanoun. Bombardamenti israeliani hanno colpito l'ospedale Wafa, che verrebbe utilizzato da Hamas per sparare razzi. L'attacco è arrivato dopo che è stato ordinato lo sgombero dei civili dalla struttura. Non si arresta il lancio di razzi verso Israele: tra le città oggetto dei proiettili Rishon Letzion, Rehovot, Ashdod, e Ashkelon. E una vittima si registra anche in territorio israeliano: un colpo di mortaio sparato dalla Striscia di Gaza ha ucciso un lavoratore thailandese nel sud di Israele, portando così a tre il numero dei civili israeliani morti.
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Bilancio vittime in costante crescita. Il bilancio delle vittime palestinesi sale di ora in ora col proseguire dei bombardamenti israeliani sulla Striscia. Il bilancio delle vittime palestinesi dell'offensiva israeliana è salito a 660 palestinesi morti e più di 4.000 feriti. Ventinove sono invece i soldati israeliani morti in combattimenti. Un'altra vittima palestinese si è aggiunta durante una delle numerose proteste in corso in Cisgiordania contro l'offensiva israeliana a Gaza: un uomo di 32 anni è morto colpito da un proiettile mentre lanciava sassi contro i militari israeliani. Il fatto è avvenuto a Hussan, nei pressi di Betlemme.

Intanto l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha reso noto che il numero degli sfollati nella Striscia è arrivato a 110.000. La stessa agenzia Onu è al centro di un giallo: il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha riferito al Segretario generale dell'Onu Ban Ki moon che lo staff dell'Urnwa avrebbe restituito ad Hamas dei razzi trovati in una scuola gestita dall'ente: un gesto contestato dall'esponente del governo dello Stato ebraico.
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Aeroporto Tel Aviv resta aperto, Hamas esulta. Resta per ora, da parte di alcune delle principali compagnie aeree internazionali, il blocco dei voli verso l'aeroporto di Tel Aviv, bersaglio dei razzi di Hamas, uno dei quali ieri aveva 'bucato' lo scudo antimissile israeliano, l'Iron Dome, colpendo un edificio nei pressi dello scalo. E Hamas esulta per essere riuscita a bloccare i voli internazionali all'aeroporto di Tel Aviv con un solo razzo lanciato ieri.

Lo stop ai voli è stato confermato dall'ultimo bollettino dell'agenzia per la sicurezza al volo europea (Easa) in cui "raccomanda con forza di evitare, fino a nuovo ordine, l'aeroporto", israeliano, "Ben Gurion di Tel Aviv. Raccomandazione che si applica a tutte le compagnie europee". Nella notte l'Agenzia Federale dell'Aviazione Usa (FAA) ha tolto il blocco.
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Il ministro dei trasporti israeliano, Israel Katz, ha annunciato invece l'apertura immediata dell'aeroporto Uvda nel Neghev per quelle compagnie che vogliono scegliere questo scalo.
E a Tel Aviv è volato l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, per testimoniare la propria solidarietà a Israele (il suo "diritto a difendersi") e protestare contro il blocco dei voli. "L'aeroporto Ben Gurion è tra i più sicuri del mondo", ha twittato.
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Le mediazioni internazionali. Intanto, dopo il no alla tregua umanitaria annunciato ieri da Israele, le iniziative per arrivare a uno stop bilaterale dei bombardamenti vanno avanti. Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha avuto nel pomeriggio una conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Al centro del colloquio la drammatica situazione mediorientale.

Ma le attese principali riguardano la missione del Segretario di Stato americano John Kerry, giunto oggi a Tel Aviv con l'obiettivo di arrivare ad un cessate il fuoco tra le parti. Kerry ha parlato di "qualche passo avanti" verso il cessate il fuoco poco prima prima di un incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, in un Hotel di Gerusalemme. "In queste ore la popolazione palestinese e israeliana vivono una realtà di violenza immediata" ha detto Kerry a Ramallah dove ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen. Il capo della diplomazia americana ha poi incontrato il premier israeliano Netanyahu e il presidente Shimon Peres nel suo ultimo giorno di mandato presidenziale.
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Il premier palestinese, Rami Hamdallah, durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha ribadito che un accordo per il cessate il fuoco deve prevedere la revoca del blocco economico imposto alla Striscia di Gaza. "L'assedio deve finire", ha detto Hamdallah, primo ministro del nuovo governo di unità palestinese formato dopo l'accordo di aprile tra Hamas e Fatah. Una richiesta condivisa dal Commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay che ha chiesto che il blocco sia revocato perché "pregiudica i diritti umani della popolazione".