Esteri

Bambini della comunità ultraortodossa di Lev Tahor lasciano San Juan La Laguna (reuters)

Guatemala, decisione shock: villaggio espelle oltre duecento ebrei ultra-ortodossi

Il caso a San Juan la Laguna. Gli indigeni di origine Maya hanno minacciato di morte i membri della comunità Lev Tahor, che sono scappati in massa: "Volevano imporre la loro religione". La replica: "Non è vero". La Procura dei Diritti Umani locale ha aperto un'inchiesta

1 minuti di lettura
Una comunità di ebrei ortodossi è stata costretta ad abbandonare il villaggio indigeno di San Juan la Laguna, nel Guatemala occidentale, dopo essere stata minacciata di morte in caso di permanenza. Lo ha confermato alla stampa locale Misael Santos, membro del Consiglio degli anziani di San Juan, località che conta in totale circa 4mila abitanti. Gli incontri degli ultimi tempi tra la comunità di origine Maya e gli ebrei ultraortodossi non sono serviti a riportare la pace. E così si è arrivati allo scontro finale, con l'espulsione dei membri di "Lev Tahor" ("Cuore puro").

Il caso. Il gruppo di religione ebraica si era insediato nella regione, situata ai margini del Lago Atitlan, a 145 chilometri dalla capitale Città del Guatemala, circa sei anni fa, anche se gli ultimi arrivi sono giunti dal Canada all'inizio dell'anno. Ora, però, il gruppo ha deciso di andarsene, a seguito delle intimidazioni, per garantire soprattutto la sicurezza dei tantissimi bambini, oltre cento, presenti nella comunità. "Noi siamo uomini di pace. Ma ci hanno avvertito che, se non fossimo partiti subito, sarebbe scorso parecchio sangue", ha detto Santos. "Dunque, per evitare ulteriori incidenti, abbiamo deciso di andarcene. Ci hanno minacciato di linciarci, oltre a tagliarci luce e acqua".
[[ge:rep-locali:repubblica:94723271]]
Le accuse. I motivi dello scontro che hanno portato all'epurazione non sono ancora chiari. La comunità cattolica di San Juan la Laguna, quella predominante, dopo varie accese discussioni, ha accusato gli oltre duecento ebrei di voler imporre la propria religione e i propri costumi, minacciando così il culto cattolico. "Abbiamo agito in questo modo per autodifesa e per difendere i diritti degli indigeni", ha dichiarato Miguel Vazquez, un portavoce del Consiglio degli Anziani del paese, "e la Costituzione guatemalteca ci consente di preservare la nostra cultura".

Chi sono i Lev Tahor. E' una comunità che pratica un'austera e arcaica forma di ebraismo, istituita dall'israeliano Shlomo Helbrans negli anni Ottanta e da alcuni definita molto simile a una setta, anche per il loro abbigliamento composto quasi esclusivamente da tuniche nere e il totale rifiuto di ogni mezzo tecnologico. Uriel Goldman, un rabbino di San Juan, ha dichiarato al Jerusalem Post che gli ebrei non avevano fatto niente di male e che i rapporti con le altre autorità erano fino a poco tempo fa sostanzialmente buoni, fino a quando ha preso il sopravvento "una minoranza violenta, sostenuta da alcuni politici locali". La procura dei Diritti umani del Guatemala ha nel frattempo aperto un'inchiesta: "Nessuno può essere discriminato o maltrattato per vestirsi di nero, avere molti figli o non rispondere a un saluto", ha scritto la procura in una nota. I membri di Lev Tahor sperano adesso di potersi stabilire in un'altra zona del Guatemala.