Politica

Unioni civili, sì del Senato alla fiducia. Renzi: "Ha vinto l'amore"

I voti a favore sono stati 173 e i contrari 71. M5s esce dall'aula. Alfano: "Stop a contro natura". Sparisce la stepchild e l'obbligo di fedeltà. Speranza: "Errore patto al ribasso con Ncd". Cirinnà: "Vittoria con buco nel cuore". Verdini: "Determinanti voti di Ala". Pd: "Testo sarebbe passato anche con verdiniani contro"

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ROMA - Dopo un'altra giornata tra le polemiche, il Senato ha approvato la fiducia sul maxiemendamento interamente sostitutivo del testo del ddl sulle Unioni civili. I voti a favore sono stati 173 e i contrari 71. I sì alla fiducia sulle unioni civili arrivano con 245 senatori presenti e 244 votanti. Ora il testo passa alla Camera. A favore, oltre alla maggioranza, ha votato il gruppo Ala mentre prima della chiama il Movimento 5 stelle è uscito dall'aula. Nella maggioranza non hanno partecipato al voto i senatori del Pd, Felice Casson e Luigi Manconi, e i senatori di Ap Aldo Di Biagio, Roberto Formigoni, Giuseppe Marinello, e Maurizio Sacconi. Hanno dichiarato la loro contrarietà i gruppi Cor, Lega, Gal (con la 'dissidenza' di Riccardo Villari) e Sel. Tra i senatori a vita hanno votato a favore Mario Monti e Giorgio Napolitano. Dopo la conta dei voti, mentre il premier Matteo Renzi esultava: "Giornata storica, ha vinto l'amore", è scoppiata la polemica con M5S e Forza Italia che attaccano. I grillini urlano al governo "Renzi-Verdini" mentre gli azzurri chiedono al premier "di salire al Quirinale" per certificare una nuova maggioranza di governo. Polemiche respinte con forza dal Pd. Il ministro Orlando dice: "Il voto non certifica ingresso di Ala in maggioranza", mentre il capogruppo Luigi Zanda replica: "Da Ala solo voti aggiuntivi". Verdini, dal canto suo, si accontenta di segnalare come "essenziale" il contributo del suo gruppo.

IL TESTO La bozza del maxiemendamento sulle Unioni civili

Cirinnà: "Vittoria col buco nel cuore". "Una vittoria col buco nel cuore" ha definito questo voto la prima firmataria del testo originale del ddl, la senatrice Monica Cirinnà: "È un primo passo, una vittoria con un buco nel cuore. Questa è una legge importantissima ma penso anche ai figli di tanti amici. Ora dobbiamo fare un secondo passo, siamo a metà della scala".

I 18 sì dei verdiniani. I 18 voti su 19 dei verdiniani si sono sommati a quelli della maggioranza nell'approvazione del testo. Non sono stati determinanti perché oggi non serviva la maggioranza assoluta (161), in quanto i pentastellati, essendo usciti dall'aula, non risultavano votanti, abbassando quindi la soglia per il passaggio del maxiemendamento. "Era giusto che una legge fondamentale per la coscienza civile del Paese fosse approvata con la maggioranza assoluta dei senatori e ciò è avvenuto grazie al voto di fiducia al governo espresso da Ala" ha detto in una nota il senatore Denis Verdini, leader di Ala. Lo smentisce Claudio Martini, vicepresidente vicario del Gruppo Pd al Senato: "E' di tutta evidenza che i voti di Ala non sono stati determinanti per l'approvazione della legge sulle unioni civili. Chi dice il contrario dovrebbe studiare con attenzione i numeri. Se anche i verdiniani avessero votato contro, il ddl sulle unioni civili sarebbe stato approvato con un margine abbondante".

Renzi: "Vittoria dell'amore". Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi si tratta di una vittoria dell'amore: "La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro paese. Abbiamo legato la permanenza in vita del governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l'amore".

La scheda/ La legge punto per punto

Via stepchild e obbligo di fedeltà. Dopo le ultime trattative fra Pd e Ncd, la norma sulla stepchild adoption è stata stralciata. Ma è stata salvata almeno l'ultima parte dell'articolo 3. Quella che fornisce alle coppie gay un paracadute sulle adozioni, lasciando ai giudici la facoltà di decidere con le sentenze i casi in cui ammettere l'adozione agli omosessuali del "figlio del partner". Ma il leader di Ncd Angelino Alfano è riuscito a spuntare la non equiparazione delle unioni civili al matrimonio, abolendo l'obbligo di fedeltà (punto che ha innescato la contromossa di alcuni senatori del Pd) e chiarendo che, in caso di rottura, ci sarà una separazione lampo. Resta però il cognome unico, la reversibilità della pensione e l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione.
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Alfano: "Stop a contro natura". Alfano aveva iniziato la giornata con parole che hanno sollevato lo sdegno e le reazioni del mondo politico e dell'opinione pubblica. "È stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso - le parole Alfano - cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato". Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha cercato di stemperare l'affermazione: "Prevalga il buonsenso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all'Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta".

Speranza (minoranza dem): "Sbagliato ribasso con Alfano". La minoranza Pd ha votato la fiducia, ma senza entusiamo, come era stato annunciato da Roberto Speranza su Facebook: "Destra e sinistra esistono e sono cose diverse. Si è visto nella discussione sulle Unioni civili. Il Pd ha sbagliato a scegliere la strada a ribasso con Alfano. Ora non bisogna fermarsi. La battaglia per l'uguaglianza dei diritti è appena cominciata".
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A Speranza ha risposto Alfano, rincarando la dose sul concetto di "comportamenti secondo natura": "Caro Speranza, è secondo natura che due uomini abbiano un figlio? È secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta del prezzo? No, caro Speranza. Anche la politica ha un limite: la natura".

Adozioni, futuro scontro Pd-centristi cattolici. Parallelamente sull'ipotesi di una futura legge di riforma delle adozioni già si profila uno scontro fra Pd e centristi cattolici: lo si intuisce dalle parole del ministro della Famiglia Enrico Costa (Ncd): "Al momento non è all'ordine del giorno". Mentre ieri il capogruppo dei senatori Pd aveva detto: "Entro legislatura anche legge su adozioni".

Lgbti in piazza il 5 marzo. Intanto il movimento Lgbti conferma la manifestazione di protesta del 5 marzo a Roma, in piazza del Popolo, contro le scelte del governo e del Parlamento. "Oggi il Senato si appresta a scrivere una brutta pagina nella storia dei diritti civili nel nostro paese - dichiarano le associazioni in una nota congiunta - approvando una legge sulle unioni civili che, caso rarissimo nell'intera Europa ed unico tra i paesi fondatori, ignora completamente l'esistenza e le esigenze dei figli e delle figlie di coppie omosessuali, chiedendo alla magistratura di sbrigare da sola questo incredibile vulnus della nostra legislazione. Ponzio Pilato non sarebbe riuscito a fare di meglio".
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