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Palco all'aperto e biglietti low cost, torna JamBo e si rinnova

Novità per la seconda edizione del festival del freestyle, alla fiera dal 6 all'8 giugno. Hip hop, sport acrobatici, il concerto dei Public enemy. Ronchi: "Bologna può diventare come Barcellona per la musica giovanile"

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Torna il JamBo, e la fiera di Bologna si trasforma in un parco urbano per il freestyle, gli sport acrobatici e la musica hip hop. Dal 6 all’8 giugno ecco la seconda edizione del festival organizzato da BolognaFiere nelle aree esterne del salone cittadino. Spettacoli e performance con 300 atleti internazionali tra mountain bike e parkour, street dance e skateboard; e un palco per la musica dal vivo dove i più attesi sono Public Enemy (6 giugno) e De La Soul (7 giugno). Accanto a loro, rappresentanti dell’old school dell’hip hop anni ’90, la nuova scena rap italiana, con Rocco Hunt e Clementino. Nella giornata conclusiva, la finale di una battle a colpi di rime tra i giovani freestyler del rap italiano, giudicati da Inoki e Assalti Frontali, che poi saliranno sul palco assieme al vincitore. Tra gli sport, entra il ciclismo, con un circuito attorno all’Area 48, ed esce il motocross; mentre ci sarà uno spazio dedicato agli street artist con muri da riempire di graffiti. Il migliore sarà usato per dipingere la facciata di un palazzo nel quartiere San Donato.

Il secondo JamBo cambia qualcosa rispetto la formula d’esordio. Innanzitutto, i prezzi, più che dimezzati: il ticket giornaliero costa 15 euro (l’anno passato 40). Poi, gli orari, con la manifestazione che apre alle 14 e i live che finiranno a mezzanotte e non più a tarda notte. Anche perché il palco sarà all’aperto e non dentro il padiglione 36, coi concerti di punta alle 22. Lo stesso palco che poi ospiterà Unaltrofestival, la rassegna indie-rock che la fiera organizza col Covo Club il 14 e 15 luglio. JamBo è infatti parte del progetto Entertainment di BolognaFiere, dedicato ai grandi eventi.

Prossime tappe, Unaltrofestival, alcuni show del RoBot Festival (4-5 ottobre) e un evento musicale durante il Motor Show, a dicembre. Con Lele Roveri nel ruolo di responsabile del programma musicale di JamBo, poi, si rafforza il legame con Estragon. La Fiera e il club sono in attesa di risposta dal Comune sul progetto di gestione in tandem di Parco Nord (dove, a fine agosto o inizio settembre, Estragon replicherà lo Strummer Festival: un giorno con ospiti italiani tra cui il nome più papabile è Caparezza, l’altro con un headliner internazionale su cui si sta lavorando).
Una serie di eventi che fanno dire all’assessore alla cultura Alberto Ronchi che “Bologna può diventare come Barcellona, per la musica giovanile. Spazi, operatori, creativi, li abbiamo, il Comune ci crede e l’appoggio della Fiera è importante: si può fare se in Italia riuscissimo a smettere di pensare a eventi del genere come alla calata degli unni”. Ronchi fa anche i conti, “sulla musica bastano investimenti molto minori di quelli che si fanno sempre su altri settori: con 400-500mila euro si allestiscono eventi importanti con riscontro economico e turistico”. Dal presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli arriva poi una frecciata a Milano, dove si stava organizzando un festival analogo al JamBo sempre a giugno, destinato a saltare: “Volevano copiarci, ma rimarremo una rassegna unica – dice –, frutto del lavoro di operatori bolognesi, e non di chi poi magari se ne va senza dire nemmeno grazie”