Economia

Trasporto pubblico locale, firmato dopo 7 anni il nuovo contratto nazionale di lavoro

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ROMA - E' stato firmato, dopo 7 anni di trattative, il contratto collettivo nazionale del Trasporto pubblico locale. Lo fa sapere la Fit-Cisl: "un successo sindacale di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica", lo ha definito il segretario generale Giovanni Luciano.

"La conclusione positiva di questa vicenda - commenta Luciano - è un successo sindacale di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica". "Nel momento in cui in tanti provano a delegittimare la contrattazione e il ruolo delle parti sociali - aggiunge - la firma di un contratto nazionale come questo è un segnale fortissimo, anche e soprattutto per i contenuti di grande innovazione che contiene. Dopo sette anni finalmente chiudiamo questa vicenda, ma la chiudiamo portando a casa: il recupero salariale, in un settore 'pubblico', un welfare contrattuale di qualità, soprattutto per i giovani ma non solo, con la previdenza contrattuale a carico delle sole aziende e la previsione dell'assistenza sanitaria integrativa, la piena entrata in funzione del fondo bilaterale di solidarietà, il miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. A ciò si aggiungono garanzie sulle clausole sociali a maggior tutela dei lavoratori e moltissimi passaggi positivi che chiudono una vicenda rimasta aperta troppi anni".

"Ora si ritorna ad una situazione normale con una prospettiva positiva - prosegue la nota - in un settore che soffre da troppi anni della mancanza di investimenti e di considerazione strategica da parte dei Governi".

"Le cifre economiche di 100 euro di aumento medio delle retribuzioni, unitamente alla tranche finale di 600 euro dell'una tantum, che si aggiunge ai 700 euro già erogate nel 2013 (e ai 60 euro di aumento del 2008) e, soprattutto, la conquista di 100 euro messe a sostegno di previdenza integrativa e assistenza sanitaria, fanno sì che questa firma - conclude - sia da salutare con soddisfazione".

"A sette anni dalla scadenza, i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale hanno finalmente ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro che avrà decorrenza dall'1/1/2015 e coinvolge circa 110.000 addetti : abbiamo raggiunto un obiettivo, che segna, soprattutto in sede normativa, un accrescimento delle tutele in un periodo nel quale vengono pesantemente insidiate e introduce elementi innovativi di welfare contrattuale". E' quanto ha affermato il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che commentando la firma del nuovo contratto di lavoro del trasporto pubblico locale si è detto soddisfatto di aver raggiunto e ha sottolineato come la nuova normativa prevede "l'iscrizione automatica di tutti i lavoratori del settore alla previdenza complementare con contributo a carico dei soli datori di lavoro e introdotto lo strumento dell'assistenza sanitaria integrativa". "Il 2015 dev'essere l'anno dei rinnovi contrattuali - ha proseguito Tarlazzi - per dare una risposta all'economia italiana che potrà crescere solo se migliora la capacità di spesa delle famiglie. Con questa firma, si riafferma l'importanza della contrattazione collettiva per la crescita dei settori che non può che essere contemperata alla crescita delle tutele sociali delle lavoratrici e dei lavoratori. Ora al settore - conclude - occorre dare una normativa di riferimento adeguata affinché si proietti maggiormente in una dimensione industriale che valorizzi le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori".

"Con questo accordo le parti sociali del settore hanno dimostrato di avere senso di responsabilità e le aziende di avere la capacità di essere vere imprese". Questo il commento di ASSTRA e ANAV, le associazioni imprenditoriali del trasporto pubblico locale che stanotte hanno sottoscritto con i rappresentanti sindacali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA l'accordo che rinnova il contratto nazionale della categoria per il periodo 2015-2017. La vertenza, spiega una nota, si è conclusa dopo un confronto serrato ed una non stop di due giorni quando finalmente "è stato trovato l'equilibrio necessario tra le difficoltà del settore e le legittime aspettative dei lavoratori". Nel far presente che l'accordo sottoposto nei prossimi giorni al vaglio delle imprese e dei lavoratori, la nota sottolinea che quello di stanotte "è il primo contratto autoferrotranvieri sottoscritto senza interventi esterni delle istituzioni a copertura dei costi".

La stessa nota evidenzia che "l'ipotesi di accordo è stato raggiunto in un'ottica di superamento della fase di incertezza e di crisi del settore, come atto di grande responsabilità ". "L'incipit dell'accordo è una fotografia degli interventi concreti e puntuali assolutamente urgenti per il settore e manda un messaggio forte e chiaro alle Istituzioni a cui imprese e sindacati chiedono un'assunzione di responsabilita'". "Ora - auspicano le aziende - si apra col Governo e le Istituzioni una fase nuova che metta al centro il trasporto pubblico come scelta strategica del paese, per costruire un sistema di mobilità efficiente che abbia al centro il cittadino/cliente. Ci aspettiamo pertanto da parte dei decisori politici scelte chiare e coerenti che vadano nella direzione di un vero processo di cambiamento. Da parte nostra, abbiamo dimostrato di essere pronti. Ci impegniamo inoltre a rivedere in futuro il modello contrattuale nel segno della flessibilità e dell'innovazione, articolandolo tra livello nazionale ed aziendale, dove una parte del salario sia collegata alla produttivita'". L'Accordo, chiarisce il comunicato, prevede una "una tantum" di 600 euro per il periodo gennaio 2012- ottobre 2015, pagabile in due tranche. (a gennaio e aprile 2016). L'aumento in busta paga è di 100 euro al parametro 175, di cui 35 euro erogati alla firma , 35 euro a luglio 2016, l'ultima tranche di 30 euro ad ottobre 2017.