Economia

Solo il Politecnico di Milano rappresenta l'Italia tra le prime 200 università al mondo

In cima alla classifica il Massachusetts Institute of Technology (Mit) seguito da Harvard, mentre Cambridge University e Stanford si piazzano, a pari merito, in terza posizione

1 minuti di lettura
MILANO - Nessuna università italiane nelle prime cento al mondo. Per trovare il primo ateneo nostrano bisogna scorrere la classifica il World University Rankings redatto da Qs fino alla 187esima posizione per leggere il nome del Politecnico di Milano prima università italiana sia nella categoria generale sia nella sua area vocazionale, engineering & technology. L'antico ateneo milanese vede salire anche la sua posizione nella classifica mondiale generale: lo scorso anno era al 229esimo posto.

Al primo posto, per la quarta volta consecutiva, il Massachusetts Institute of Technology (Mit) seguito da Harvard, mentre Cambridge University e Stanford si piazzano, a pari merito, in terza posizione. Nella classifica delle migliori 800 scuole al mondo ci sono solo ventisei le università italiane: oltre al Politecnica che entra per la prima volta tra le migliori duecento al mondo, ci sono anche l'Università di Bologna (204) e dall'Università degli Studi di Roma - La Sapienza (213). Tra le prime 400 al mondo troviamo poi l'Università degli Studi di Milano (306), l'Università degli Studi di Padova (309), il Politecnico di Torino (314) e l'Università degli Studi di Pisa (367). 

Nella top ten entra anche, per la prima volta e al nono posto, l’elvetica ETH Zurich. Le due principali università di Singapore scalano la classifica e si posizionano entrambe tra le prime quindici al mondo. National University of Singapore (12) è la migliore università asiatica in classifica e Nanyang Technological University (13) la segue a ruota. La cinese Tsinghua University (25) conquista il terzo posto nella regione mentre l’Australian National University (19) ritorna a posizionarsi tra le prime venti al mondo.

"Sono soddisfatto dell'ottimo risultato ottenuto dal Politecnico a livello mondiale - commenta il rettore Giovanni Azzone - segno dell'efficacia del nostro modello formativo e della qualità della ricerca. Se poi potessimo allineare il nostro rapporto studenti/docenti con quello delle migliori università internazionali guadagneremmo automaticamente un centinaio di posizioni. Purtroppo non possiamo reclutare nuovi docenti per i vincoli di legge e troviamo ingiusto ridurre il numero degli studenti dato che il politecnico garantisce oggi alti tassi occupazionali".