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Sochi 2014, short track: Arianna Fontana d'argento: "Vale come un oro"

La 23enne di Sondrio (già bronzo a Vancouver) era arrivata terza nella finale vinta dalla cinese Li, ma poi l'inglese Christie che l'aveva preceduta è stata squalificata per la caduta iniziale che ha danneggiato anche l'azzurra. "Ma che rabbia la caduta"
dal nostro inviato MATTIA CHIUSANO

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SOCHI - L'hanno travolta, ha battuto sul ghiaccio, ha pensato fosse finita. Tutto lo short track in cinquecento metri, il brivido, la velocità, la caduta, la comica e una campionessa italiana sul podio, più forte della sfortuna. In pochi secondi Arianna Fontana è passata dalla disperazione all'argento (terza medaglia azzurra a Sochi), il più grande risultato della sua storia olimpica fatta di tre edizioni in soli ventitré anni. Se l'è meritato tutto, e forse avrebbe avuto qualcosa in più se i 500 metri non si fossero messi subito male: "Ero convinta di poter vincere l'oro". Finale a quattro, terza falsa partenza in tre turni di gara. La coreana Park scatta subito verso la prima curva, Arianna le si infila alle spalle, la britannica Christie è in scia, ultima la cinese Li. La Christie vuole risalire, si infila all'interno e urta Arianna, le fa perdere contatto sul ghiaccio, le lame non hanno più aderenza. È un brutto tonfo, che coinvolge pure la britannica e la coreana, una carambola collettiva che miracola la cinese, troppo lontana per cadere nella trappola. Come nel celebre episodio dell'australiano Bradbury, che vinse l'oro a Salt Lake City 2002 quando i favoriti si erano autoeliminati a vicenda, la Li resta in piedi e va a vincere l'oro. Mantenendo il ritmo e gestendo l'enorme vantaggio sulle rivali che avevano osato di più. Arianna si rialza, come le altre due, e riprende a pattinare tra rabbia e frustrazione. "Stavo attaccando la coreana, stavo per passare in testa e mi sono ritrovata a terra, non posso dire cosa ho pensato in quel momento, ero furibonda. L'avrei uccisa, ma poi mi sono detta, meglio finire la gara".

Sul traguardo la precede la Christie, seconda, quarta è la coreana. Ma la giuria esamina subito il video della partenza, e decide di squalificare la britannica per la chiara irregolarità nei confronti di due avversarie. La Fontana viene riclassificata seconda: "Ora mi godo una medaglia d'argento che vale un oro". Le fanno notare che la sua attrezzatura è tutt'altro che nuova di zecca, in un mondo in cui i materiali contano: "Corro con delle scarpe vecchie e difettose, ma non le cambio. Mi trovo bene solo con quelle". Esulta intanto il presidente del Coni Giovanni Malagò: "A me l'argento va molto bene, è stato bellissimo, esaltante e avvincente, ricco di suspense. Poteva vincere, ma su questo risultato avrei messo la firma". Allora puntava proprio all'oro la ventitreenne di Sondrio, alla vigilia di un 500 che è solo il primo appuntamento della sua caccia alle medaglie a Sochi. Nelle due passate Olimpiadi aveva preso due bronzi (staffetta a Torino, 500 a Vancouver), ma ormai non poteva più accontentarsi. Il suo è l'ennesimo miracolo italiano di uno sport da trecento praticanti, che riesce a esprimere una campionessa contro intere armate di asiatiche, frutto di selezioni molto più dure delle nostre. Arianna vuole lasciare il segno, anche perché ha deciso che questa è la sua ultima Olimpiade, a fine stagione si sposerà con il pattinatore Anthony Lobello, passato dalla nazionale Usa a quella italiana (ieri eliminato con la staffetta). I due faranno un viaggio alle Florida Keys, e non è detto che possano trasferirsi negli Stati Uniti, dove Anthony ha una grande famiglia italo-americana. Intanto, l'Olimpiade è appena iniziata e Arianna è già in un'altra finale, quella della staffetta.