Genova

G8, massacrato e risarcito dal Ministero. La Corte dei Conti chiede il rimborso ai poliziotti

Per il caso del giornalista inglese Mark Covell la procura contabile chiede 350 mila euro di danno erariale a Vincenzo Canterini e Michelangelo Fournier

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Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno guidiziario della Corte dei Conti il procuratore regionale per la Liguria Ermete Bogetti ha citato alcuni dei casi più importanti seguiti dall'ufficio. Tra questi quello di Mark Covell giornalista britannico che nel 2001 a Genova per seguire il G8 venne massacrato dai reparti della Celere che stavano per fare irruzione alla scuola Diaz.

La procura indagò per tentato omicidio venti persone (12 funzionari e 8 agenti, tutti imputati per la Diaz tranne il vicequestore Lorenzo Murgolo) ma non poté che chiedere un'archiviazione sottoscritta dal gip Adriana Petri con delle motivazioni che hanno però il tono di una vera e propria condanna morale. Il giudice infatti «prende amaramente atto che nonostante la lunga istruttoria... la pubblica accusa non è riuscita, anche a causa dell'evidente azione delle forze di polizia di copertura delle responsabilità individuali, ad individuare gli autori materiali della gratuita aggressione>.

Covell venne risarcito con 350 mila euro dal Ministero dell'interno, ovvero con soldi dei cittadini italiani, la cifra che oggi la procura contabile chiede a Vincenzo Canterini e Michelangelo Fournier, il primo questore, il secondo dirigente, che erano alla guida degli agenti dei reparti mobili che massacrarono Covell rischiando di ucciderlo.

In  numerosi video della notte della Diaz si distinguono chiaramente i funzionari che passano e nulla fanno per evitare il calvario del giornalista inglese.

Lo sottolineava lo stesso gip. Ad esempio Francesco Gratteri (condannato in Cassazione per i falsi verbali della Diaz) all'epoca capo dello Sco «era giunto tra i primi sui luoghi allorché era comunque visibile il corpo di Covell esanime in terra vicino al cancello, così da avere subito contezza delle violenze già iniziate»; oppure Gilberto Caldarozzi un altro dei funzionari più alti in grado: «Caldarozzi riceveva comunicazione dal tenente Cremonini della presenza di Covell rannicchiato a terra gravemente ferito e non trovava di meglio che ordinargli di dedicarsi al suo servizio». Mentre altri funzionari «avevano osservato il corpo riverso in terra di Covell».