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The Pills, il film. "Fare quello che ti piace è sempre meglio che lavorare"

Le webstar Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi di Capua debuttano al cinema con una commedia, in sala dal 21 gennaio. "E' la nostra vera storia, i nostri inizi. Facevamo video, eravamo alla miseria ma mollare e trovare un impego avrebbe voluto dire rinunciare in qualcosa in cui credevamo" 

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The Pills al cinema. Il trio della serie culto che racconta in rete le disavventure quotidiane di tre trentenni cerca di traghettare i fan generazionali dal monitor al grande schermo. Il titolo è The Pills - Sempre meglio che lavorare, è diretto da Luca Vecchi, prodotto da Pietro Valsecchi ("mi chiedono dove vanno i milioni di Zalone: li investo nel cinema") e distribuito da Medusa, che lo fa sbarcare in 350 sale il 21 gennaio.
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VIDEO: IL PARADOSSO DELLA CICORIETTA

Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi Di Capua portano al cinema le origini del "trio", la loro amicizia nata da ragazzini degli anni Novanta, consumata tra la passione per Lady Oscar. Oggi hanno quasi trent'anni e nessuna intenzione di affrontare l'età adulta, soprattutto di entrare nel mercato del lavoro. Invece che impiegare il loro tempo alla ricerca del posto impossibile, macinando colloqui, preferiscono spendere la vita fumando sigarette, scolando caffettiere, mettendo sul tavolo - della cucina - dubbi esistenziali e lamenti di routine. Ognuno di loro ha una sfida: Luca, complice l'incontro con un'affascinante ragazza, si scopre irresistibilmente attratto dal lavoro, e in particolare dal sogno di aprire un "bangla", un negozio di casalinghi e alimentari di quelli che ci trovi tutto a poco prezzo. Matteo scopre che il padre cinquantenne (interpretato dal vero padre dell'attore) ha scoperto una vocazione artistica. Mette su Instagram i piatti del pranzo, poi gira la web serie "Idraulici". Luigi si ritrova affetto da una sorta di regressione, ripesca dall'armadio le vecchie t-shirt, frequenta adolescenti e partecipa perfino all'occupazione dello storico liceo romano Mamiani. 

Del debutto al cinema Matteo Corradini dice: "Non mi aspettavo un passaggio così importante. Abbiamo imparato molto e ora speriamo di avere un riconoscimento, di trovare la nostra fetta di pubblico". "Abbiamo cercato di portare il nostro linguaggio internettiano al cinema - aggiunge Luigi Di Capua. E' venuta fuori una comunicazione curiosa, spero nuova. Comunque il cinema è stato una sfida, qualcosa di molto più faticoso dei video da giare con gli amichetti tuoi". Parla di "battesimo di fuoco " Luca Vecchi, "ne porto le cicatrici ma è stato interessante e formativo. Lo abbiamo fatto con grande umiltà, ci sembra un buon tentativo e speriamo di poterne fare altri ancora più riusciti". 

Luigi Di Capua confessa: "Quando abbiamo deciso di fare il film la cosa più onesta ci è sembrata avere un approccio autobiografico. Nel 2010 ci siamo davvero ritrovati tutti e tre laureati e senza lavoro. Le uniche possibilità erano occupazioni in ufficio, otto ore per trecento euro. Non ne valeva la pena. Allora ci siamo detti che volevamo almeno tentare di fare quello che ci divertiva. Da qui arriva il sottotitolo "Sempre meglio che lavorare". Per noi la serie è stata una valvola di sfogo: Luca voleva fare il regista, Matteo il rapper, io lo sceneggiatore. Malgrado i primi tempi difficili abbiamo deciso di restare compatti, resistere. Lavorare significava smettere di fare The Pills. Detta in modo retorico: smettere di credere in quel che vorresti fare, interrompere una cosa iniziata insieme. C'era questa regola dell'immobilismo: guai se qualcuno fosse andato a lavorare. Il punto di partenza del film è stato questo sentimento sincero e vissuto: quello di raggiungere i trent'anni e dover interrompere la post adolescenza che abbiamo prolungato il più possibile. Le nostre tre vicende sono declinazioni del malessere dei trentenni: la paura del decadimento fisico e psicologico, il rifiuto delle canne, un padre velleitario". Il padre velleitario è quello vero di Matteo: "Se siamo riusciti a sopravvivere alla crisi del 2008 è stato grazie all'aiuto dei nostri genitori. Io andavo davvero a pranzo dai miei. Siamo grati ai nostri genitori c he ci hanno permetto di sopravvivere".

Tantissime le citazioni cinematografiche nel film, da Batman Begins a Fight Club. Spiega Luca Vecchi: "Siamo figli degli anni Ottanta e Novanta, cresciuti col televisore a far da babysitter. Siamo onnivori: la commedia all'italiana e quella americana, la stand up comedy, i cartoni Looney Tones, i fratelli Marx". Della azzeccata colonna sonora, che spazia tra Calcutta e i Cani, Luigi spiega che "avevamo all'inizio pensato di usare Vasco e altri classici ma poi ci è sembrato giusto rappresentare e portare al cinema un immaginario musicale coerente, dando spazio a tutti gli artisti nostri coetanei che sono in grado di raccontare questo periodo e la nostra generazione". Luigi teorizza l'idea del paradosso della cicorietta, quella nel film si spiega "te la cucinava tua madre e non ti piaceva poi a un certo punto scopri che ti piace e devi trovare la tua": "La cicorietta è il grande mistero. Se l'avessimo trovata staremmo tutti meglio. Per noi è stato questo, The Pills: ci ha permesso di planare ai Trenta in modo tranquilla. Ora dobbiamo fatturare la nostra cicorietta". 

Pietro Valsecchi tiene a sottolineare "I soldi incassati con Zalone li investiamo a cercare nuovi talenti. Abbiamo fatto delle proiezioni per i giovani del film e hanno riso molto. Ma credo sia anche interessante per capire questa generazione di trentenni cresciuti senza nemmeno l'idea lontana del posto fisso, nella precarietà vera".
A proposito dell'ambientazione romana, al Pigneto e del linguaggio locale Luigi dice "siamo stanchi di un cinema italiano che racconta di precari che vivono nei loft. Per noi il Pigneto non la periferia tristona di Suburra: allora oltre il raccordo anulare cosa c'è, il Far West? ". Matteo "Anche Milano avrà un suo Pigneto. Abbiamo portato il nostro clan, il nostro linguaggio perché la verità è il modo in cui si diventa universali".

Il fenomeno The Pills nasce nell'estate del 2011 da un'idea di Luca Vecchi per il magazine online Dudemag. Si uniscono a lui Matteo Corradini e Luigi Di Capua e con loro tutti gli altri amici che hanno costituito sin dall'inizio il nucleo principale della serie. La prima stagione, su YouTube dal novembre 2011 al luglio 2012 con la puntata finale La Banda de Roma Sud, vede la partecipazione di alcuni attori della serie originale di Romanzo Criminale e diviene in breve tempo un fenomeno del web. Vengono chiamati per ideare e condurre il programma Late Night with The Pills andato in onda nel settembre 2012 su Deejay Tv. Dopo questa esperienza inizia la scrittura e la produzione della seconda stagione della serie The Pills, con l'intenzione di creare un prodotto ibrido, capace di trovare spazio non solo sul web, ma anche in televisione. Intanto esce una serie di teaser che fa crescere esponenzialmente l'attenzione su di loro, specialmente online. Dopo un anno di lavorazione, la nuova serie vede la luce su YouTube nell'ottobre 2013, confermando il successo crescente di pubblico su internet e non solo. Due episodi speciali di The Pills vengono successivamente proiettati per la prima volta sulla tv generalista. Attualmente in onda su Italia 1 nel late night show Non ce la faremo mai.