Cultura

Kentridge sugli stand davanti alla sua opera: "Deluso ma non sorpreso, Roma è nel caos"

I lavori per l'allestimento delle bancarelle sul Lungotevere (franceschi)
La rabbia dell'artista per la decisione di allestire bancarelle che copriranno il suo murale sul Lungotevere: "Non riesco a capire la logica di chi governa la città, bastava spostare le bancarelle"
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ROMA - William Kentridge non sa ancora nulla. In Corea del Sud, dove si trova adesso, è l'una di notte. Sul cellulare guarda le foto del Lungotevere che gli arrivano via WhatsApp: stanno costruendo le bancarelle dell'estate romana proprio davanti a Triumphs and Laments, il suo fregio lungo 550 metri, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. C'erano voluti anni per progettare l'opera sui muraglioni di travertino e strappare il sì alla Soprintendenza e poi per finanziarne la realizzazione a cura dell'associazione Tevereterno. Adesso Romolo e Remo, la lupa, Pasolini e la Dolce Vita - l'omaggio del grande artista sudafricano all'Italia - saranno coperti dagli stand di vestiti e gastronomia. Dalla street art allo street food. "Sono molto deluso", dice Kentridge.
 
Mr Kentridge, il Comune di Roma ha autorizzato l'installazione delle bancarelle sul Lungotevere per l'estate. Nessuno ha pensato di lasciare lo spazio libero davanti alla sua opera, cosa ne pensa?
"È il caos. Sarà assurdo per chiunque voglia vedere Triumphs and Laments. Siamo riusciti a tenere le cose sotto controllo mentre lavoravamo alla realizzazione del fregio. Ma ora non possiamo entrare nel merito di come la città utilizzerà l'opera. Gli stand per l'estate romana potevano essere spostati un ponte più in su o uno in giù rispetto al muro occupato dal progetto. Sono deluso che si sia scelto di fare il contrario, utilizzando proprio quella striscia del lungofiume. Sono deluso, sì, ma non sorpreso".
 
Perché dice di non essere sorpreso?
Intellettuali e semplici cittadini stanno raccogliendo firme a favore della sua opera...
"Mi fa piacere e mi commuove molto che alcuni cittadini adesso stiano difendendo quel muro. Li ringrazio dal profondo del cuore".

 
Quando tornerà a Roma?
"Di certo l'anno prossimo per la Lulu di Alban Berg che porterò al Teatro dell'opera. Eppure voglio tornare a vedere Triumphs and Laments un po' prima, spero quest'inverno".