Palermo

Calcagno libero in Libia parla alla famiglia: "Sto bene e sono al sicuro"

Filippo Calcagno nella prima foto dopo la liberazione (Sabratha media) (ansa)
Il marito di Concetta Arena è uno dei due tecnici della Bonatti rapiti la scorsa estate. La moglie e i figli lo aspettano a Santa Croce Camerina (Enna)
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PIAZZA ARMERINA - Dalla Libia a Roma a Piazza Armerina: la notizia della liberazione di Filippo Calcagno vola e arriva nella sua Sicilia, nella sua città. Ad attendere da mesi questo annuncio - confermato dalla Farnesina - a Piazza Armerina ci sono la moglie di Filippo Calcagno e i suoi due figli.  "Sto bene. Non vi preoccupate. Siamo al sicuro". Queste le parole dette stamane da Filippo Calcagno alla famiglia, che ha potuto risentire dopo otto mesi di prigionia in Libia a Sabratha insieme al collega Gino Pollicardo. A raccontarlo è il figlio Gianluca, 38 anni, davanti al cancello della villa di famiglia in contrada Colla.
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"Sono felice - dice ora Concetta Arena - e devo ringraziare chi ha permesso questo. La mia è stata una notte insonne al pensiero che anche mio marito potesse fare la fine degli altri due suoi colleghi". E ancora: "Per le famiglie dei suoi colleghi nutro profondo dolore e capisco i momenti che stanno vivendo", dice sugli altri due ostaggi uccisi in uno scontro fra milizie rivali.
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Gianluca Calcagno, il figlio maschio di Filippo, l'ultima volta che ha visto suo padre è stata una settimana prima del suo rapimento, quando lo aveva accompagnato all'altare. Gianluca era subito partito in viaggio di nozze per gli Stati Uniti, dove è stato raggiunto dalla notizia del rapimento. Calcagno ha 65 anni, sposato e padre di due figlie, è il più anziano dei quattro sequestrati in Libia, ha lavorato diversi anni all'estero prima con l'Eni poi con la Bonatti.
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La Farnesina conferma che i due italiani rapiti in Libia a luglio, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, tecnici della ditta Bonatti, non sono più nelle mani dei loro rapitori, si trovano ora sotto la tutela del Consiglio militare di Sabrata e sono in buona salute. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri.