Esteri

Migranti, naufragio al largo Libia: si temono più di ottanta dispersi

Un mercantile italiano ha soccorso un gommone semiaffondato, salvando 26 persone. La guardia costiera allertata da una chiamata muta giunta in mattinata da un telefono satellitare localizzato più tardi quattro miglia al largo di Sabrata

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UN gommone carico di migranti diretti verso l'Italia è semiaffondato in acque libiche, a circa quattro miglia da Sabrata: si teme ci siano oltre ottanta dispersi, mentre 26 persone sono state tratte in salvo da un mercantile italiano dirottato sul punto dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera.

In mattinata era giunta a Roma, alla Guardia Costiera, una telefonata "muta" da un satellitare. Il telefono da cui proveniva la chiamata è stato localizzato in mare, a sette miglia da Sabrata, in acque libiche, per cui, temendo pericoli per le persone, sono state subito informate le autorità di Tripoli. Contemporaneamente la Guardia Costiera, da Roma, ha dirottato sul punto un mercantile italiano, il Valle Bianca, diretto in Libia per attività commerciali.

L'equipaggio del mercantile ha cominciato le ricerche ed ha individuato il gommone semiaffondato, sospinto verso la costa da vento e mare forza 4 in peggioramento, in acque libiche, a quattro miglia da Sabrata. Rapidamente sono state soccorsi e trasferiti sul mercantile 26 naufraghi e sono cominciate le ricerche dei dispersi: una settantina, temevano le autorità inizialmente, dal momento che i gommoni diretti dalla Libia verso l'Italia viaggiano solitamente con circa cento migranti a bordo. Ma secondo Flavio Di Giacomo portavoce dell'Organizzazione per le migrazioni (Oim), secondo i racconti dei superstititi sarebbero 84 le persone scomparse in mare.

Sopraggiunta l'oscurità, il comandante del mercantile ha invertito la rotta originaria e si è diretto in acque internazionali, dove la nave è stata raggiunta da due unità della Guardia Costiera italiana, a bordo delle quali i naufraghi sono poi stati portati a Lampedusa. Sempre oggi, 454 migranti sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia in quattro distinte operazioni coordinate dalla Guardia Costiera. In uno dei quattro interventi sono stati anche recuperati in mare i cadaveri di due uomini.