Bologna

Pirro Cuniberti, il ricordo di Stefano Benni

Pirro Cuniberti  
Pubblichiamo un testo tratto dal catalogo della mostra "Cuniberti" a cura di Claudio Cerritelli e Dario Trento, Bologna 2003, Charta edizioni
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Di Pirro ricorderò quindi:
Il racconto del suo pianto davanti alle ninfee di Monet.
Un disegno erotico scritto su un tovagliolo, e regalatomi al ristorante.
Una sua spiegazione di Klee dopo la quale, per un attimo anch'io ho creduto di capire Klee.
Un pomeriggio passato ad analizzare i paesaggi di Carl Barks, il più grand edisegnatore di Paperino.
Un quadro azzurro che sta davanti al mio letto e cambia secondo il suo e il mio umore.
Un quaderno di disegni che tengo sulla scrivania, in cui Pirro usa ogni tipo di arma pittorica, dalla matita al vino, dal colore a olio alla penna stilografica, dal pastello al pennarello.
Il modo in cui Pirro mi fece vedere e distinguere i diversi colori dei mattoni di Bologna.
I suoi disegni di Verne.
La nascita e crescita degli animali di Stranilandia, una delle poche fortunate volte che abbiamo potuto lavorare insieme.
Il suo recente periodo, i meravigliosi sorprendenti piccoli quadri che io chiamo kun-zen, ma di cui lui preferisce la mia prima spontanea definizione, e cioè: Pirro, da quando sei rincoglionito fai dei quadri davvero splendidi.