Bologna

Bologna, così studiavano padri della patria, poeti e scrittori

In vista della "Reunion" di giugno l'Alma Mater rispolvera diplomi e libretti universitari dei suoi laureati più illustri
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BOLOGNA - Trenta e lode in letteratura italiana, ovvio. E' Pier Paolo Pasolini. I suoi sono voti da studente universitario modello, sino al centodieci e lode della laurea in Lettere conseguita il 26 novembre 1945. Il libretto universitario e il diploma di laurea di Pasolini escono dagli archivi dell'Alma Mater in vista del raduno dei laureati in programma dal 19 al 21 giugno a Bologna. Gli storici sono al lavoro da mesi per recuperare storie di universitari eccellenti. Intellettuali, artisti, letterati. In questo viaggio a ritroso i documenti accademici sono preziose madeleine. Pasolini, appunto. Ma anche Pascoli, De Pisis, Bassani, Dossetti, il poeta Roberto Roversi e l'italianista Ezio Raimondi.
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Le passioni di Pasolini. Pasolini si iscrive a Lettere a 17 anni scoprendo la passione per l'estetica delle arti figurative insegnata da Roberto Longhi. A Bologna, dove frequenta il cineclub e vede tutto René Clair, scopre il grande amore per il cinema; è capitano della quadra di calcio della facoltà di Lettere, frequenta i campeggi estivi organizzati dall'università. Del suo maestro dirà: "Longhi era sguainato come una spada. Parlava come nessuno parlava, la sua ironia non aveva precedenti, la sua curiosità non aveva modelli. Per un ragazzo oppresso, umiliato dalla cultura scolastica, dal conformismo della società fascista, questa era la rivoluzione".

Dossetti: matricola 4.418. Tre anni prima della laurea di Pasolini, Roberto Roversi, compagno di liceo, sostiene il suo primo esame universitario. Di quegli anni (1941-43) scriverà: "Si ascoltavano lezioni da professori severi (nelle attitudini comportamentali) elargite a noi seduti intanto sul prato minato di un mondo prossimo a diventare macerie e poi diventato (trasformato) effettivamente in macerie". Roversi descrive l'Università "come una casa grande. Tenera e severa". Nel materiale d'archivio compare la lettera che Giuseppe Dossetti scrive, il 30 ottobre del 1930, al rettore Alessandro Ghigi per "essere iscritto al primo corso della facoltà di Giurisprudenza". Dossetti risulterà iscritto, come testimonia il suo libretto: matricola numero 4.418.
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Raimondi: 9 in matematica, 6 in greco. Il libretto "d'inscrizione" a Lettere dello studente Luigi Tibertelli (alias Filippo De Pisis) è invece datato 12 novembre 1915, gli anni in cui l'artista studia a Bologna, ma a Ferrara incontra De Chirico rimanendo suggestionato dallo stile metafisico. Ancora, il diploma di laurea dello scrittore Giorgio Bassani, del 1939, conferito in nome del "re d'Italia e d'Albania, imperatore d'Etiopia". La documentazione comprende il vecchio tesserino universitario e il diploma di Maturità, anno scolastico 1940-41, di Ezio Raimondi, presentato per l'iscrizione all'Alma Mater: tra le materie, anche cultura militare e puericultura. Curiosamente, Raimondi aveva nove in matematica, scienze e storia; sette in italiano, sei in greco.

La laurea di Pascoli. Indietro nel tempo: è del 1881 il diploma di laurea di Giovanni Pascoli. Tra gli esaminatori, la firma di Carducci. "Di Pascoli, ma anche di Pasolini e Roversi, sono state stampate le tesi – ricorda lo storico Gian Paolo Brizzi, responsabile dell'Archivio dell'Ateneo -. Quello che ancora non abbiamo fatto è passare al setaccio tutti i nomi e cognomi, le sorprese sono sempre dietro l'angolo. L'ultimo fascicolo che ho scoperto, per esempio, è di Nello Quilici, padre di Folco, laureato a Bologna". Tutti gli studenti dell'Alma Mater dal 1860 al 1935 sono entrati in un database on line, per agevolare la ricerca, anche di nonni e prozii laureati. Parte del materiale sarà messo in mostra. Il libretto di Pasolini, che collaborava all'"Architrave", farà parte dell'esposizione all'Archiginnasio "Studenti grandi firme" dedicata agli autori di riviste e giornali universitari.