Esteri

(ap)

Terremoto Nepal, oltre 3300 morti. Nuova scossa di 6,7 gradi. Un'altra valanga sull'Everest

Il sisma di magnitudo 7,8 ha colpito anche India, Tibet e Bangladesh. La terra continua a tremare: 45 scosse oltre i 4,5 in 24 ore. Corsa contro il tempo per cercare persone ancora vive sotto le macerie. Crollata l'antica torre di Dharahara. Farnesina "Salvi 300 italiani". Nessuna notizia di 4 speleologi del Soccorso Alpino. Ritrovati due alpinisti di Fano

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KATHMANDU  - Sono più di 3300, secondo il nuovo bilancio ufficiale, i morti provocati dal terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito sabato 25 aprile il Nepal. I feriti sono oltre 6500. La maggior parte di persone che ha perso la vita si trovava in Nepal, ma sarebbero 66 i decessi in India e 17 in Cina. I numeri così drammatici sono stati forniti da Rameshwor Dangal, che dirige la divisione emergenza del ministero dell'Interno del paese asiatico.

Una scossa di assestamento di magnitudo 6,7 ha causato nuove valanghe sul monte Everest. La prima ha ucciso 22 alpinisti. E sulla montagna si cercano ora almeno 220 dispersi. Gli ospedali sono sovraffollati e si contano migliaia di feriti. Difficoltà per ripristinare la rete elettrica e i collegamenti telefonici.
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L'ufficio dell'Onu sul posto calcola che i nepalesi colpiti siano circa 6.600.000. Il governo del Nepal ha decretato lo stato di calamità nazionale e ha disposto la chiusura di tutte le scuole per una settimana. Secondo l'Unicef almeno 940.000 bambini - che vivono nelle zone gravemente colpite dal sisma - hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria.

L'epicentro del sisma è stato localizzato a metà strada tra Kathmandu e la città di Pokhara, in un'area densamente abitata. Il Centro sismologico mediterraneo europeo (Emsc) precisa che dopo la prima scossa di magnitudo 7,9 richter di sabato, sono state 45 le repliche superiori a 4,5 gradi e 15 quelle sopra 6,5 gradi. Nel 1934 un terremoto di magnitudo 8,1 uccise 10.700 persone tra Nepal e India.

Nessuna notizia di 4 speleologi. Quattro speleologi del Soccorso alpino, in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un'enorme valanga, non danno notizie di sé da ieri sera. Lo ha riferito il fratello di uno di loro, Giuseppe Antonini, di Ancona. Roberto Antonini ha parlato con il fratello mezz'ora prima del sisma, poi non ha più saputo nulla. "Non riusciamo più a metterci in contatto con quattro speleologi italiani in Nepal dal giorno del terremoto -ha confermato il presidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico delle Marche, Paola Riccio - . Non era la prima volta che andavano sono persone altamente qualificate, ma in questo caso credo che conti la fortuna e non la capacità tecnica". Con Giuseppe Antonini ci sono anche il medico speleologo Gigliola Mancinelli, Oscar Piazza, del soccorso alpino del Trentino Alto Adige e il genovese Giovanni Pizzorni.

Stanno bene i fratelli fiorentini. Stanno bene invece i due ragazzi fiorentini, Daniel e Elia Lituani, 25 e 22 anni, nel Paese da due settimane. I genitori avevano lanciato l'allarme, che è poi rientrato. "Ha telefonato la ragazza di mio figlio: stanno tutti bene", ha detto Marco Lituani, padre dei due fratelli. I due sono stati anche impegnati nel lavoro di volontariato nell'area e adesso erano in vacanza in Nepal.

Ritrovati due alpinisti di Fano. Si trovavano ai piedi dell'Everest, ma fortunatamente erano accampati in una zona lontana da quelle colpite dalla valanga provocata dal terremoto del Nepal, i due fanesi con la passione per l'alpinismo, partiti da alcuni giorni per una vacanza. Pietro Marcucci, 49 anni, titolare di una gioielleria nel centro storico di Fano, e Luca Cantiani, 50 anni, sono riusciti a mettersi in contatto con le rispettive famiglie. I due amici, che condividono la passione per l'alpinismo, erano partiti il 16 aprile e sarebbero dovuti rientrare a Fano il 10 maggio.

Ancora bloccati 3 alpinisti sull'Everest. Non finisce invece l'incubo per gli alpinisti italiani bloccati sul 'tetto del mondo'. Marco Zaffaroni, che si trova insieme con Roberto Boscato, oggi ha postato un messaggio sul blog della sua spedizione 'Everest2015instilegitante' spiegando che la situazione è "stazionaria" ma almeno sono arrivati "i primi elicotteri per portare a valle le persone bloccate qui al Campo 1". Il turno dei due scalatori "dovrebbe arrivare domani", ha scritto ancora, dicendo di essere "tranquillo". Marco Confortola, bloccato invece sul Dhaulagiri, ha detto al telefono di essere preoccupato "perché le scorte alimentari si stanno fortemente riducendo e con la nuova forte scossa di oggi la situazione è diventata ancora più pericolosa con altre, grosse valanghe". Ma ha intenzione di scendere a valle "il prima possibile con le mie gambe. Gli elicotteri devono servire unicamente per i soccorsi della popolazione".

Farnesina: "300 connazionali incolumi". Il ministero degli Esteri sta svolgendo verifiche sulla presenza di italiani nell'area colpita dal sisma e finora l'unità di crisi, anche con la collaborazione delle autorità italiane in India (che sono competenti per il Nepal), è riuscita a rintracciare 300 italiani incolumi. Fonti del ministero degli Esteri spiegano che le verifiche sono state rese difficili dalle condizioni delle linee di comunicazione e dal fatto che la maggior parte dei connazionali effettivamente presenti in Nepal non si era registrata sul sito della Farnesina. Si stanno continuando a ricevere altre segnalazioni da familiari anche a seguito della nuova scossa di stamattina.
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La terra continua a tremare. Nella notte una scossa di magnitudo 5.6, poi in mattinata, come detto, un'altra di 6.7 gradi, sempre nella regione di Kathmandu, che è durata quasi due minuti e ha scatenato nuovamente il panico tra la popolazione.

Nuova valanga sull'Everest. Dopo quelle che hanno colpito i campi 1 e 2 provocando 22 morti tra gli alpinisti, alle 9.00 ora italiana sull'Everest c'è stata un'altra grande valanga: un enorme blocco di ghiaccio si è staccato cadendo per 800 metri e finendo sull'area del campo base. Pietro Coerezza, responsabile della comunicazione dell'associazione EvK2 Cnr, ha riferito che numerosi elicotteri hanno dato il via all'evacuazione di un centinaio di persone verso i campi 1 e 2, posti a quota più alta.

Tra quanti hanno perso la vita sull'Everest anche Dan Fredinburg, manager di Google Adventure che fino all'ultimo ha documentato la sua scalata sul suo account Instagram. Sullo stesso account è apparsa la comunicazione della sua morte, fatta dalla sorella.
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I soccorsi. È una corsa contro il tempo per cercare persone ancora vive tra le macerie, spesso scavando a mani nude, mentre la terra continua a tremare. Complesse le operazioni di soccorso. Molte zone colpite dal sisma sono difficili da raggiungere. Nella notte sono atterrati i primi cargo con gli aiuti internazionali. Arrivati anche i primi elicotteri sull'Everest per soccorrere le vittime delle valanghe. Mosca ha inviato in Nepal due aerei con soccorritori per aiutare le autorità locali. Lo ha annunciato il vice ministro delle situazioni di emergenza, Vladimir Stefanov, escludendo che nella tragedia siano morti o rimasti feriti cittadini russi.
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Il Governo italiano risponde alla richiesta di intervento lanciata dal Governo del Nepal alla comunità internazionale attivando il proprio sistema di protezione civile nell'ambito del meccanismo europeo, e inviando sul posto già nelle prossime ore un primo di team di valutazione coordinato da personale del Dipartimento della Protezione Civile in raccordo con i colleghi di Bruxelles e composto anche da tecnici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nella giornata di domani, poi, partiranno due esperti del Gruppo di Chirurgia d'Urgenza (GCU) di Pisa, specializzato per interventi in contesti di crisi. Compito degli esperti italiani sarà valutare e predisporre l'invio di team tecnici e sanitari per contribuire al soccorso delle popolazioni colpite dal forte terremoto. In contemporanea è in partenza un team dell'Unità di Crisi della Farnesina per la tutela dei connazionali.

Aeroporto chiuso per un'ora. L'aeroporto internazionale di Kathmandu, che era stato riaperto ieri sera al traffico civile, è stato nuovamente chiuso oggi per un'ora dopo la nuova scossa. Gli aerei in arrivo sono stati fatti atterrare negli scali limitrofi. Un aereo indiano della compagnia lowcost SpiceJet è stato costretto a tornare a New Delhi, come anche due voli della compagnia Air India flights, con a bordo rispettivamente 135 e 45. Un volo della Dragonair partito da Hong Kong è rimasto in volo per 90 minuti prima di ricevere l'autorizzazione all'atterraggio. "L'aeroporto è stato riaperto ed è ora operativo", ha assicurato un portavoce.

Devastata la torre Dharahara. La torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco, è crollata. Dalle macerie i soccorritori hanno estratto 250 cadaveri. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri.
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La vicinanza del Papa.  "Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni colpite da un forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti. Prego per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna", ha detto Papa Francesco, durante il Regina Caeli in Piazza San Pietro.  "Preghiamo la Madonna perché sia loro vicina", ha quindi detto il Pontefice recitando insieme ai fedeli un'Ave Maria.