IL GOOGLE Cultural Institute apre le porte a 25 nuovi partner, fra musei e festival, in tutto il mondo. E lo fa nella giornata internazionale dedicata ai musei, il 18 maggio. Il progetto avviato cinque anni fa, con cui Big G ha portato online le collezioni di oltre mille istituzioni culturali - per un totale di più di 200 mila opere e 6 milioni di foto, video, manoscritti e documenti - si arricchisce così di nuovi partner, di cui ben sei italiani: il Museo nazionale dell'Automobile di Torino, il Magmart Festival, il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, il Museion di Bolzano, il Ravenna Festival e Pergine Spettacolo aperto.

Google Art Camera, capolavori dell'arte ad alta risoluzione

Il Museo dell'Automobile di Torino offrirà sia un tour virtuale che la possibilità di visitare con un clic la collezione digitale di 50 opere o la mostra digitale "Le origini dell'automobile", mentre cercando Magmart Festival sulla piattaforma www.google.com/culturalinstitute sarà possibile scoprire il progetto internazionale "100x100=900 (100 videoartisti per raccontare un secolo)", realizzato nel 2013 per celebrare i 50 anni della videoarte. Sempre sulla piattaforma di Big G, sarà possibile accedere alla guida in versione digitale delle più importanti sezioni del Museo internazionale delle Ceramiche in Faenza. Mentre il Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano entra a far parte del progetto con una collezione digitale di 257 opere e la mostra "Collezionare per un domani", con le ultime acquisizioni e donazioni.

Art Camera, il segreto è nel dettaglio: capolavori ad alta definizione

Nell'arte i dettagli significano molto: si può apprezzare davvero la genialità di artisti come Monet o Van Gogh solo guardando le loro opere così da vicino da poterle toccare. Allontanandosi e ammirando l'insieme delle pennellate, ci si chiede cosa renda i dipinti così unici. Migliaia di utenti esplorano centimetro per centimetro le nostre immagini ad altissima risoluzione, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo come una firma nascosta o i singoli tocchi di colore che creano l'effetto di acque mosse e luccicanti. Creare immagini digitali ad altissima risoluzione comporta però delle sfide tecniche significative. Un'immagine creata con la tecnologia dei "gigapixel" contiene infatti un miliardo di pixel. Il Google Cultural Institute ha reso disponibili circa 200 immagini ad altissima risoluzione: ecco i capolavori studiati e ''ingranditi'' di Pissarro, Signac, Rembrandt, Van Gogh, Monet e molti altri, da ogni parte del mondo. Sono le immagini catturate dall'Art Camera, una fotocamera sviluppata dal Google Cultural Institute dotata di laser per guidare la messa a fuoco, sonar che usa suoni ad alta frequenza per misurare la distanza dell'opera d'arte, e accelerometro per rilevare le vibrazioni che renderebbero mossa l'immagine. Un sistema robotico di precisione manovra la fotocamera spostandola da un dettaglio all'altro e scattando centinaia di immagini ravvicinate ad alta risoluzione del dipinto. A quel punto, il nostro software raccoglie tutti gli scatti e, come in un puzzle, li unisce in un'unica immagine

Fra le novità annunciate da Google per l'occasione, c'è poi l'arrivo di Art Camera: una fotocamera dotata di laser e sonar, sviluppata dal Cultural Institute per generare immagini di dipinti con la più alta risoluzione possibile. Se, nei primi cinque anni del progetto, è stato possibile condividere circa 200 immagini create con la tecnologia dei gigapixel, ora - grazie a Art Camera - per la prima volta Cultural Institute renderà disponibili online oltre mille immagini ad altissima risoluzione di opere di maestri come Pisarro, Signac, Rembrandt, Van Gogh e Monet, provenienti dai musei partner di tutto il mondo, dal Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam al Dallas Museum of Art. Capolavori di cui sarà possibile apprezzare ogni dettaglio, dalle pennellate ai singoli tocchi di colore, in modo inedito, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo.