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Innovazione Apple, l'usb delle meraviglie

Il nuovo MacBook presentato a San Francisco sarà il primo a portare in dotazione la porta USB-C. Un nuovo standard che promette di fare ordine nel caos e che, secondo Tim Cook, si diffonderà molto rapidamente

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UNA DELLE GRANDI novità annunciate da Tim Cook sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco è quella dell'arrivo della nuova porta USB, la USB-C. La novità è estremamente rilevante per chiunque abbia intenzione di comprare un nuovo computer, anche se non è il nuovo MacBook. Certo il pc di Apple è il primo a portare in dotazione questa nuova porta, ma certamente, come ha sottolineato Cook, si tratta di un nuovo standard e sarà rapidamente diffuso anche su altre macchine prodotte da aziende diverse da Apple.

La situazione odierna, come sa bene chiunque abbia più di un device in casa, è sostanzialmente vicina al caos. Le porte USB che sono su ogni computer sono almeno un paio, e a esse colleghiamo, in linea di massima, mouse, drive, periferiche di vario genere. Queste sono porte USB di tipo A. Poi ci sono i cellulari, i lettori mp3, i dock e gli speaker portatili (ma l'elenco è assai più lungo) e questi device hanno delle porte USB più piccole, dette MicroUSB, o più precisamente USB di tipo B. Ora arriva la nuova USB di tipo C e promette di fare piazza pulita di tutta questa confusione, alla quale vanno aggiunte le porte HDMI, le porte che servono a collegare caricatori e prese di corrente, le porte VGA... Il nuovo MacBook ha una sola porta, la USB-C, che "ingloba" ed elimina tutte le precedenti.

Le novità sono tante. Innanzitutto i cavi USB-C sono in grado di trasferire dati in maniera molto più rapida, fino a 10 gigabit al secondo le specifiche tecniche generali, 5 gigabit secondo i dati offerti da Apple per il nuovo MacBook. La potenza elettrica in uscita, quella che serve, ad esempio, per ricaricare un cellulare collegandolo al pc, è di 20 volt. Vale la pena ricordare che la USB-A arrivava a 5 gigabit di velocità massima ufficiale e aveva una potenza di 5 volt. Le dimensioni dell'USB-C sono ridotte di due terzi rispetto alle precedenti, il che significa che non ci saranno più delle USB e delle MicroUSB, ma un unico connettore uguale per computer e smartphone, per ogni device sia grande che piccolo.
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Il MacBook ha una sola USB-C, e un'uscita per la cuffia. Quindi la nuova porta funziona sia per le comunicazioni con altri device sia per ricaricare la macchina, ma anche come uscita elettrica per ricaricare device mobili e come uscita video per collegare il pc a display esterni, eliminando quindi la necessità di avere porte differenti sul computer o sul tablet. Una sola, in uscita e in entrata. E, come accade per le prese Lightning della Apple, quelle che si usano sugli iPhone, non hanno un "sopra" e un "sotto", possono essere collegate in ogni direzione, a differenza della attuali USB che hanno un verso giusto e uno sbagliato.

È una innovazione fondamentale, che servirà a ridurre il numero dei cavetti necessari per collegare i nostri device ad altri, anche se avremo per un bel po' di tempo necessità di adattatori per i device vecchi che hanno ancora ingressi di ogni genere. I vecchi cavi USB, con gli adattatori, sono perfettamente utilizzabili anche con la nuova porta USB-C. La strada, comunque, è aperta, verso una semplificazione dei collegamenti che era davvero necessaria, soprattutto in previsione di un universo di device nuovi, quelli che sempre più spesso useremo nelle nostre case, che non possono continuare ad avere, come ora, porte d'ingresso e di uscita diverse.

Apple, come già aveva fatto quando aveva eliminato i lettori di floppy disk dai suoi computer, e poi con la scomparsa anche dei drive per i cd/dvd dai MacBook Air, fa un passo deciso verso il futuro. Un futuro già ampiamente sperimentato con l'iPad, che ha una sola porta Lightning sia per il caricamento della batteria che per ogni altro tipo di collegamento. Se è vero, come è vero, che si va verso un mondo iperconnesso, nel quale non solo sono già oggi inutili supporti come cd e dvd, e stanno diventando obsolete anche le chiavette USB di memoria, proprio perché la diffusione dei servizi cloud consente di memorizzare i propri dati altrove, è ovvio che il tempo è maturo anche per accelerare sui collegamenti audio e video (come del resto già avviene per cellulari e tablet), abbandonando i cavi e affidandosi completamente a Bluetooth e Wi-Fi. Apple prova ad accelerare e, come è facile scommettere, avrà ragione ancora una volta. Perché nel mondo digitale i conservatori hanno sempre avuto vita difficile...