Roma

Roma, truffa Israelitico: Comunità ebraica: "Noi parte lesa: presto commissariamento"

L'annuncio sul sito: "Mantenimento della funzionalità dell'ospedale e dei posti di lavoro". Sdegno per alcune intercettazioni: "Lotta all'antisemitismo è fondamento della nostra civiltà"

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 La Comunità ebraica di Roma si dice "parte lesa" nella bufera giudiziaria che ha coinvolto l'ospedale Israelitico della capitale, ne annuncia il commissariamento e annuncia di voler mantenere posti di lavoro e piena funzionalità di quello che, fino agli arresti di una decina di giorni fa, era per i romani solo una delle strutture sanitarie di riferimento. Lo si afferma in una nota pubblicata oggi sul sito della Comunità a firma del Consiglio della Comunità ebraica di Roma.
"Se all'interno dell'Ospedale Israelitico di Roma sono stati commessi degli errori - scrive la Comunità ebraica romana - quel peso ricade anche sulle nostre coscienze. Siamo a disposizione dell'autorità giudiziaria, al fianco della magistratura, considerando la Cer parte lesa. Abbiamo il dovere di continuare a offrire il servizio sanitario ai cittadini, salvare circa 800 posti di lavoro e, non ultimo, salvaguardare la nostra Istituzione".

"Dopo le dimissioni del Consiglio di amministrazione dell'ospedale Israelitico di Roma - afferma la Comunità degli ebrei di Roma sul suo sito web - motivate espressamente per permettere l'adozione di una gestione più agile, questo Consiglio della Comunità Ebraica di Roma, unitamente al Consiglio della Deputazione di Assistenza Ebraica, nominerà un Commissario Straordinario dell'Ospedale in discontinuità con l'intero apparato dirigenziale e con chiunque abbia preso parte all'attività manageriale dell'Ospedale Israelitico di Roma, nei confronti dei quali ci riserviamo di intraprendere ogni azione legale necessaria".

Sdegno viene poi espresso per il contenuto di alcune intercettazioni pubblicate. "La lotta all'antisemitismo - precisa la nota - è un fondamento della nostra civiltà e non deve essere impiegata come scudo per interessi personali. Prendiamo le distanze da chiunque abbia compiuto atti simili e se ciò è avvenuto dentro le mura dell'Ospedale Israelitico di Roma, al di là di quelle che saranno le sentenze dei tribunali, fin da oggi esprimiamo prima di tutti la nostra ferma e chiara condanna morale".