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Modigliani e la Parigi bohèmienne. Lo show a Torino

L'artista livornese e l’atmosfera culturale dell'École de Paris sono raccontati in 5 tappe, alla GAM che in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne-Centre Pompidou, propone 90 opere, con molti capolavori

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“Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”. Era così che interpretava la pittura Amedeo Modigliani, pensava fosse il mezzo per far emergere ciò che è parte inscindibile dell’essere, oltre le apparenze.  Una serie di suoi intensi ritratti è raccolta ancora per pochi giorni nella mostra “Modigliani e la Bohème de Paris”,  alla GAM, galleria d’arte moderna di Torino, che si concluderà il 19 luglio. Nell’esposizione intorno alla figura centrale di Modigliani è presentata la straordinaria atmosfera culturale creata dalla “École de Paris”, che vedeva concentrati nei quartieri di Montmartre e Montparnasse gli artisti protagonisti nel primo dopoguerra, che vivevano nel  desiderio di permeare ogni azione e ogni singolo momento di arte. Sono circa 90 le opere in mostra che spiegano questo clima eccezionale, accanto ai lavori di Modigliani si trovano quelli di alcuni nomi eccezionali come Brancusi, Soutine, Utrillo, Chagall, Gris, Marcousiss, Survage, Picasso, oltre sessanta capolavori provengono dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d’Europa. Amedeo Modigliani, irrequieto, perennemente insoddisfatto, si trasferì a Parigi a soli 22 anni; si darà all’alcol e alle droghe, peggiorando ulteriormente il proprio stato di salute da sempre precario. Morirà di meningite tubercolare nel 1920 e verrà sepolto nel cimitero parigino del Père-Lachaise.

LE IMMAGINI

Artista maledetto per antonomasia, a Parigi frequentò lo studio di Cézanne e di Toulouse-Lautrec, arrivando ad elaborare uno stile unico, che si distingue dal cubismo in voga a Parigi in quel periodo. Si specializza nei ritratti e i suoi modelli furono soprattutto Juan Gris, Max Jacob, Diego Rivera e lo stesso Pablo Picasso che, secondo la leggenda, in punto di morte indicò Modigliani come suo più acerrimo rivale in pittura. Tra i ritratti in arrivo dal Centre Pompidou, in esposizione si possono ammirare Il giovane ragazzo rosso del 1919, tra le sue amanti Lolotte del 1917, e la celebre Ragazza Rossa del 1915 . Il noto “Stile Modigliani” è caratterizzato da una sintesi estrema e forme stilizzate, al punto di rendere difficile l’attribuzione esatta della persona ritratta, se non per alcuni dettagli, come la capigliatura o gli abiti.  La mostra è divisa in cinque sezioni, che analizzano la vita parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno e alla scultura. Il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, nel cui atelier l’artista livornese lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali di Brancusi. Nella mostra accompagnata da un ricco Catalogo di Skira Editore, la figura di Modigliani è raccontata come importante testimone della Bohème parigina, e di quello stile di vita che portò alla creazione di capolavori assoluti, ma che trascinò tanti protagonisti in esistenze disordinate, con morti premature come successe a Modigliani che a soli 36 anni, il 24 gennaio 1920, fu trasportato privo di sensi all'Ospedale della Charité per una meningite, e lasciò questa terra senza riprendere conoscenza.

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