Roma

Roma, protesta dei movimenti contro gli sfratti: cassonetti in fiamme, bloccata la Tangenziale Est

All'altezza di viale Castrense: traffico in tilt durante la mattinata. La strada parzialmente riaperta. Gli attivisti: "No allo sgombero del Caat, vogliamo incontrare il sindaco". Che però replica: "Questo non è protestare ma vandalismo"

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Cassonetti bruciati, code e traffico in tilt sulla tangenziale Est di Roma per la protesta dei movimenti per la casa contro gli sfratti e gli sgomberi, in via Castrense in zona San Giovanni. Gli attivisti questa mattina hanno dato fuoco ai cassonetti, facendo una barricata per impedire l'accesso alla tangenziale e provocando forti rallentamenti sulla A24. I vigili hanno hanno man mano riaperto la strada. L'incendio, nel pieno dell'ora di punta, ha bloccato per circa un'ora una delle principali arterie urbane della capitale. Sul posto anche la polizia e vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Dalle immagini della Polizia Scientifica sono state individuate 15 persone responsabili del blocco contro i quali verranno presi provvedimenti.

Sui volantini, distribuiti dai manifestanti, c'è scritto: "Sarà un'emergenza che vi seppellirà. Stop sfratti e sgomberi" e si annuncia "la vera resistenza contro lo sgombero di Castrense perché vengono prima le persone - si legge sul volantino - perché abbiamo bisogno di case, diritti, reddito non polizia e squadracce speciali, perché insieme possiamo tutto".

E ancora: "Oggi è annunciata la chiusura del Caat (centro di assistenza alloggiativa temporanea ndr) di viale Castrense - scrive Action su Facebook - I movimenti che da giorni chiedono un confronto serio alle forze politiche comunali, non ci stanno e questa mattina hanno bloccato la tangenziale assieme alle famiglie che per la maggiore rimarranno per strada dopo 10 anni di residenza. Questa chiusura senza assegnazioni di case popolari per gli abitanti aventi diritto, come a breve succederà per l'occupazione di viale Carlo Felice, avviene nella totale violazione delle delibere 206/07 e 124/11 della giunta capitolina che prevedono le quote di riserva erp. Per questo chiediamo un incontro immediato al sindaco".

Duro il commento del sindaco Ignazio Marino: "Credo che la casa sia un diritto che vada difeso, ma nel difendere questo diritto è inaccettabile che qualcuno metta a ferro e fuoco i cassonetti della Capitale d'Italia, blocchi le strade, impedisca alle persone di muoversi e crei problemi per la sicurezza della nostra città - ha detto in un video pubblicato su Facebook - Questo non sarà tollerato da nessuno. Questo non è protestare, questo è vandalismo. Partiamo da un punto fermo, il diritto di avere una vita felice, che si ha con un posto dove vivere, come una casa o un appartamento, da condividere con la propria famiglia, è importantissimo. E io ci credo molto. Per questo ho deciso di interrompere lo scandalo delle residenze che il Comune affittava da imprenditori pagando fino a 4mila euro al mese per 50 metri quadrati a Pietralata. Era uno strumento che arricchiva i ricchi e impoveriva ancora di più i poveri. Alle persone che hanno diritto ad avere una casa abbiamo deciso di dare un buono casa per avere la possibilità di affittare una casa che scelgono da soli", ha aggiunto il sindaco.