Palermo

I superstiti del naufragio sulla nave Gregoretti (ansa)

Strage al largo della Libia: morti in mare tra 700 e 900 migranti, solo 28 superstiti. È la tragedia più grande di sempre

Un peschereccio si è capovolto a nord della costa libica mentre un mercantile si avvicinava per i soccorsi. Secondo un sopravvissuto le vittime sarebbero oltre 900, di cui 50 bambini: "Centinaia chiusi nella stiva". Polemica politica, Salvini attacca. Il cordoglio del Papa. Mogherini: "L'Ue affronti questi drammi senza indugio". Finora 24 le salme recuperate. Vertice d'emergenza a Palazzo Chigi, un superstite già ricoverato a Catania. I soccorritori: "Si vedono solo detriti e nafta"

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PALERMO - Centinaia di persone, oltre 700 secondo i testimoni, oltre 900 secondo un sopravvissuto ricoverato a Catania, sono morte in un naufragio nel canale di Sicilia (mappa), in quello che rischia di essere la peggior tragedia di migranti di sempre. I migranti erano su un peschereccio partito da est di Tripoli. Stipati come animali in una barca lunga dai 20 ai 30 metri. Intorno a mezzanotte l'allarme, lanciato da bordo, quando la barca si trovava a circa 70 miglia (circa 120 chilometri) dalle coste libiche, è stato raccolto dal Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera. Secondo le prime informazioni raccolte da un superstite ricoverato a Catania, i migranti naufragati provengono da diverse Nazioni, tra cui Algeria, Egitto, Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia, Bangladesh, Ghana. Lo rende noto la Procura di Catania, spiegando che il migrante ricoverato al Cannizzaro e' del Bangladesh ed e' in cura per patologie "di natura indipendente dal naufragio". E' stato sentito dalla Squadra Mobile e ha reso dichiarazioni anche circa il numero dei migranti a bordo del peschereccio, che ha indicato in 950, tra cui circa 200 donne e tra i 40 e i 50 bambini. Molte delle vittime sarebbero state rinchiuse nella stiva dai trafficanti prima della partenza.
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Al momento dell'allarme il tono di voce dell'interlocutore non era concitato: "Siamo in navigazione, aiutateci", ha detto un uomo. La telefonata è apparsa simile a tante altre richieste di soccorso. Gli operatori, grazie al sistema satellitare di chiamata, hanno potuto rapidamente individuare le coordinate del punto dal quale è partita la chiamata e organizzare i soccorsi inviando sul posto il  mercantile portoghese King Jacob. Quando l'imbarcazione si stava avvicinando al peschereccio, i migranti si sono spostati sul lato della nave, per essere salvati. Ma spostando il peso - su una imbarcazione già stracolma - questa si è ribaltata. Stando alle testimonianze dei primi superstiti i morti sarebbero almeno settecento. La Guardia Costiera a metà pomeriggio ribadisce sono stati recuperati 24 cadaveri e che i superstiti sono solo 28. Ma citando fonti delle autorità maltesi, l'Unhcr comunica che ci sarebbe qualche superstite in più, "50 le persone salvate sulle 700 che erano a bordo".
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Sul luogo del naufragio è in corso un'operazione di soccorso imponente. Nonostante i migranti di solito non sappiano nuotare, i soccorritori hanno sperato fino all'ultimo di recuperare altri profughi ancora in vita, vista anche la temperatura dell'acqua, 17 gradi, non proibitiva. Ma in serata le speranze di trovare altri sopravvissuti sono diminuite: "C'è soltanto nafta e detriti, non troviamo più nulla dalle 10 di stamattina". Così uno dei soccorritori che sta operando dalla notte scorsa nella zona del naufragio a largo della Libia, racconta quel che si è trovato davanti. Ci sarebbe anche un ragazzino tra i 10 e i 15 anni tra le vittime del naufragio che sono state recuperate dai soccorritori. "E' stato uno dei primi che abbiamo recuperato - raccontano alcuni di loro - era a faccia in giù in una chiazza di nafta".

SCHEDA 20 anni di naufragi, migliaia di morti

E' stato un migrante eritreo, superstite della tragedia, a riferire delle circa 700 persone che erano a bordo del barcone. Su tale cifra verranno sentiti anche gli altri superstiti, secondo le procedure previste. Il barcone che si è capovolto - ha riferito la Guardia Costiera in una nota - era "sovraccarico di migranti".
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I superstiti e i corpi saranno portati a Catania. La procura del capoluogo etneo ha aperto un fascicolo sulla tragedia. Frontex e le navi Triton sono sotto accusa e Matteo Renzi ha convocato un vertice d'emergenza a Palazzo Chigi.  Interviene l'alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini: quanto accaduto "è inaccettabile", dice, serve la condivisione della responsabilità tra tutti i 28 che "per troppo tempo è stata lasciata solo ai Paesi del sud". "Ho deciso  -  aggiunge - di mettere la questione delle migrazioni come un punto formale all'ordine del giorno del Consiglio Affari esteri convocato domani a Lussemburgo, dove andrò a presentare una serie di proposte per la Libia, una delle principali vie di traffico illegale di migranti".

Il Papa, durante l'Angelus, ha parlato della tragedia: "Comunità internazionale agisca con decisione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "segue con allarme" la vicenda del barcone naufragato ed è in stretto contatto con Palazzo Chigi e il governo.

Immediata la reazione di Salvini, che ha attaccato le politiche del governo e ha chiesto un blocco navale. Critiche da Pd e Fi, con Guerini che definisce il segretario leghista "sciacallo".
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Le operazioni di salvataggio. Mare nostrum e Triton sono le due operazioni di intervento e soccorso ai migranti messe in piedi da Italia e dall'Europa. E sono continuamente al centro delle polemiche.
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Mare Nostrum è l'operazione italiana che era partita il 18 ottobre 2013, in seguito al tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre con 366 morti accertati, ed è stata sostituita il primo novembre 2014 da Triton. Triton è stata dispiegata da Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. Il mandato, in questo caso, come è stato più volte sottolineato dai vertici dell'Agenzia, non è salvare le vite in mare, ma operare il controllo delle frontiere, che è la mission istituzionale dell'Agenzia. Anche se, in caso di necessità, si operano anche interventi di ricerca e soccorso (Sar). Per rispondere al mandato, le navi di Frontex si mantengono in un'area entro 30 miglia dalle coste italiane, senza spingersi a Sud verso le coste libiche come accadeva con i pattugliamenti di Mare Nostrum. Il budget mensile è di 2,9 milioni di euro. I mezzi impiegati sono due aerei, un elicottero, tre navi d'altura, quattro motovedette.