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"Il ragazzo invisibile", Salvatores supereroe: "Provo a fare quello che non fanno fare agli altri"

Arriverà nelle sale il 18 dicembre il primo film di supereroi italiano. Racconta, utilizzando effetti speciali e fumetto, di un ragazzo che scopre dei superpoteri: "Se hai la fortuna di vincere un Oscar è come avere un superpotere hai anche una grande responsabilità"

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"Quando nel 1992 ho ricevuto quel superpotere arrivato dall'alto l'ho vissuto stupidamente con un senso di colpa perché c'erano altri film belli, perché veniva da Hollywood che era il regno del male e perché era solo il mio terzo film - scherza Gabriele Salvatores - ma un grande potere è anche una grande responsabilità e se hai la botta di fortuna di vincere un Oscar forse puoi cercare di fare cose che agli altri non fanno fare".
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Così 18 anni dopo Nirvana ("sicuramente allora i produttori si sarebbero ammazzati piuttosto di produrmelo ma non sapevano come dirmi di no") Salvatores porta sul grande schermo, dal 18 dicembre in più di 400 copie, il primo film di supereroi "Made in Italy", Il ragazzo invisibile. È la storia di Michele, dodici anni, che vive in una città sul mare con la madre poliziotto (Valeria Golino) e fatica a farsi spazio tra i compagni bulli alla continua ricerca dello sguardo di una ragazzina che non lo nota neppure. Quando improvvisamente un giorno diventa invisibile capisce che grazie a questo superpotere in modo paradossale può ottenere quello che non ha mai avuto: l'attenzione degli altri.
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"Fin dalla sua nascita il cinema ha vissuto di due anime, quella realistica di Lumière e quella fantastica di Mèlies, i miei film hanno sempre oscillato fra i due mondi ma poter mettere insieme il reale e l'irreale è quello che mi piace di più fare - dice Salvatores - come dice Derrida il cinema ha la potenza di rievocare fantasmi per cui un film è riuscito quando lo spettatore guardando a quello che viene proiettato su una parete sente che lo riguarda" .
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Costato 8 milioni di euro ("eravamo consapevoli che tutto il film sarebbe costato come un minuto dei Guardiani della Galassia" dice Ludovica Rampoldi che firma la sceneggiatura con Stefano Sardo e Alessandro Fabbri) , il film è rivolto principalmente ad un pubblico di ragazzi ma in realtà è una storia che parla atutti. Anticipato dall'arrivo nelle edicole di un fumetto Panini con il prequel della storia e dal romanzo, il film si avvale oltre che dall'interpretazione degli attori professionisti (oltre a Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov e Ksenia Rappoport) di un gruppetto di adolescenti che interpretano Michele e i suoi compagni di classe. Michele è interpretato da Ludovico Girardello, quattordici anni di Vittorio Veneto alla sua prima prova cinematografica ("ho fatto cinque provini, quasi quasi avrei preferito che scegliessero un altro, era mia mamma che aveva l'ansia che mi prendessero"), mentre la ragazzina di cui è innamorato è Stella (Noa Zatta: "Ho saltato e corso per tutta Trieste quando ho saputo che mi avevano presa").
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Prodotto dalla Indigo di Nicola Giuliano e Francesca Cima (produttori tra i tanti titoli di La grande bellezza), Il ragazzo invisibile è un prodotto italiano al cento per cento."L'idea del film viene dalla richiesta dei miei figli di fare un film adatto a loro - dice Giuliano che si è affidato anche ad una società di effetti speciali italiana, Visualogie, gli stessi di Nirvana - dalla frequentazione dei cinema al pomeriggio e dall'interrogativo perché il nostro cinema non sfrutta il bacino degli spettatori adolescenti? Tutti almeno una volta abbiamo desiderato di essere un supereroe ma se il supereroe è italiano, frequenta una scuola italiana è più facile identificarsi".
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"Come diceva Miles Davis - conclude Salvatores - devi continuare a suonare con quelli più giovani se vuoi rimanere interessante. Con questo film realizzato con un cast di giovanissimi e con il contributo di giovani artisti come i ragazzi che firmano tre delle canzoni della colonna sonora mi trovo a mio agio come non accadeva da tanto tempo a questa parte".