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Deezer, arrivano podcast e radio: Il Ceo: "Cerchiamo l'esperienza globale"

A colloquio con Hans-Holger Albrecht: "L'impegno è innovarsi continuamente"

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E ORA TOCCA alla radio. La rivoluzione digitale continua, implacabile, instancabile, inarrestabile, provando a modificare il mondo dei media che abbiamo fino a ieri conosciuto e a cambiarlo, un passo alla volta. Deezer, il servizio globale di musica in streaming, che assieme a Spotify domina il mercato e che sta, con il suo servizio in abbonamento, cambiando le abitudini degli ascoltatori e contribuendo alla rinascita del mercato della
musica registrata
,  amplia oggi la sua offerta di contenuti, aggiungendo al suo catalogo musicale una programmazione di notizie e intrattenimento con oltre 20.000 podcast e trasmissioni radio, per offrire un'esperienza
audio più completa e personalizzabile, come ci spiega il Ceo di Deezer, Hans-Holger Albrecht: "Andremo a estendere la nostra offerta aggiungendo podcast, news, comedy, talk show, intrattenimento. Creiamo un'offerta interessante in modo da offrire ai consumatori una grande scelta di contenuti diversi, in modo che ognuno potrà scegliere cosa ascoltare, musica innanzitutto ma anche intrattenimento, e avere tutto insieme con il suo account. Con una particolare attenzione alla qualità sia dei contenuti che della tecnologia, come nel caso delle proposte in alta definizione che facciamo sui sistemi Sonos. E' solo l'inizio di un percorso che ci porterà ad offrire ogni genere di contenuti audio".

E' il primo passo di una proposta che, se avrà successo, potrebbe essere rivoluzionaria e potrebbe portare a cambiare l'idea di radio che abbiamo oggi. Se è vero che anche adesso la radio è una straordinaria esperienza
individuale, nello scenario proposto da Deezer il vecchio prodotto lineare, con il suo palinsesto, i suoi orari, le sue trasmissioni e la sua pubblicità sarebbe sostituita da qualcosa di completamente personalizzato. "Puntiamo a una esperienza radio davvero individuale", sottolinea Albrecht, "la vecchia radio lineare sarebbe affiancata da un prodotto completamente personalizzato e on demand, nel quale ognuno sceglie di ascoltare le cose che vuole, anche le news, o i talk show o l'intrattenimento, nel momento che vuole. Questo è il focus della nostra proposta".

Il servizio è disponibile per il momento in alcuni paesi, gli ascoltatori di Deezer in Francia, Regno Unito e Svezia possono ora cercare, aggiungere ed ascoltare programmi da un "network globale di musica, notizie e intrattenimento da tutto il mondo e tutto da un'unica fonte. Unendo la migliore programmazione di notizie e intrattenimento al più ampio catalogo musicale al mondo, Deezer diventa il servizio leader di musica, radio e podcast on demand", dice ancora Hans-Holger Albrecht, CEO di Deezer. "Questo conferma il nostro impegno nell'innovarci continuamente, con una vision di diventare un'unica destinazione per l'audio, fatta su misura per ogni ascoltatore. Nel corso dell'anno integreremo la nuova programmazione in altre regioni del mondo".

L'offerta oggi si compone di circa 20.000 trasmissioni on demand tra notizie, intrattenimento, commedie e sport, i podcast includeranno i più noti programmi di Slate, Financial Times, Monocle 24, Radio Nova, Télérama e Sveriges Radio, con la possibilità di ricercare, aggiungere ai preferiti e ascoltare i programmi da dispositivi mobili e da desktop. Lo streaming musicale è in continua crescita, i dati del mercato parlano chiaro e le possibilità di crescita ulteriore sono molte: "Lo streaming è un'opportunità fantastica, il cinema e la televisione la stanno sfruttando ottimamente con offerte on demand di grande successo, la musica sta crescendo e il mercato ne beneficerà ancora. E' una nuova fonte di introiti per i musicisti e le aziende ed è solo all'inizio, in aluni mercati la penetrazione è ancora minima". Ma se l'industria discografica ha scelto la via dell'innovazione e lavora con impegno assieme alle aziende digitali, sarà lo stesso anche per la radio? "Non siamo competitor della radio", dice ancora Albrecht, "anche se in futuro è probabile che creeremo anche noi del contenuto originale. Ma facciamo cose diverse, e noi abbiamo delle possibilità tecnologiche che le radio non hanno. Siamo interessati a lavorare con le radio, lo facciamo già e lo faremo di più in futuro, possiamo essere partner e lavorare insieme".

Così come devono migliorare ancora i rapporti con gli artisti, alcuni dei quali polemicamente si rifiutano di dare la loro musica ai servizi di streaming perché pensano di essere sottopagati. "Gli artisti devono essere compensati per il loro lavoro, sono la spina dorsale del mercato musicale e noi dobbiamo trovare tutti i modi per creare con loro il rapporto più positivo possibile. Detto questo è importante capire anche che l'alternativa allo streaming è la pirateria e non guadagnare niente. Dobbiamo combattere insieme la pirateria, spiegarci meglio con gli artisti, far capire che lo streaming è, assieme a i biglietti dei concerti, la vendita dei cd e del merchandising e altro ancora, una fonte di ricavi nuova e interessante. E che siamo solo all'inizio, bisogna guardare in prospettiva e non giudicare tutto solo dalla realtà odierna".

Il futuro, certo. Ma è ben difficile, la storia lo ha dimostrato, riuscire a capire in tempo come la tecnologia può cambiare le nostre abitudini e come sarà il mercato di domani. Anche da un punto di vista privilegiato come quello di Deezer? "Io penso che la tecnologa continuerà ancora a correre, che la qualità dell'ascolto migliorerà ancora, che l'offerta sarà destinata ad espandersi, che l'evoluzione del nostro lavoro sui dati e sugli algoritmi porterà ad avere esperienze diverse da quelle di oggi. Ma di certo lo streaming sarà la forma della distribuzione musicale dei prossimi anni, la forma attraverso la quale la gente ascolterà musica, in abbonamento. Resterà spazio anche per l'ascolto gratuito, ma non nella misura odierna, perché il pubblico è esigentee chiedereà servizi sempre più sofisticati".